intanto come hanno già osservato una differenza è proprio nella eventuale separazione: spese legali.
Un'altra: nel caso di decesso di uno dei due "conviventi" senza prole (figli) non c'è sucessione (eredità), mentre, nel caso di coniugi (sposati) anche senza prole il coniuge superstite entra nell'eredità. (insieme ai genitori, fratelli/sorelle, nipoti, del defunto)
Differenza? eh, bè! provate ad acquistar casa da non sposati e inavvertitamente uno dei due muore.... ve lo lascio immaginare il can can dei restanti familiari sulla metà della casa (è solo un esempio la casa) in successione.
Nel caso in cui vi siano figli allora il discorso cambia. Nella convivenza l'unico erede è il figlio e, se minorenne, è l'altro genitore ad essere nominato tutore insieme al Giudice dei minori (per tutelarne l'interesse) mentre in una coppia sposata, oltre al figlio, lo è anche il coniuge superstite, erede (per es. nel caso di un solo figlio l'eredità sarebbe distribuita al 50% tra coniuge e figlio, anche se minore e cmq permane la presenza del Giudice, nel caso di due figli, o più, và in eredità sempre il 50%, del defunto, ma 2/3 (di legge) al coniuge e 1/3 distribuito ad ogni figlio. (2/3 di 50%,33.33%, e 1/3 di 50% diviso successivamente per ogni figlio, 16.66%)
A parte questo c'è anche la piccola questioncina della reversibilità della pensione che, se sposati, entrerà nelle tasche del vedovo/a, altrimenti tanti bei saluti....poi... che altro... ah, sì! sappiate che se convivete, e siete in affitto, i contratti di locazione entrano in successione solo se sposati. Non lo siete e il contratto di locazione non porta il Vs. nome? peccato! sarete soggetti a sfratto esecutivo perchè occupate l'immobile senza titolo. (questo esagerando un pochino, ma poco distante dalla realtà).
Un'altra cosa, mi viene in mente , se il Vs.compagno ha acquisito dei debiti, prima della Vs. convivenza, sappiate che, pur non essendo una coppia di fatto perchè non riconosciuta dallo Stato Italiano, ne sarete cmq responsabili in solido con i Vs. mobili siti nell'abitazione sede di residenza principale di entambi, mentre nel matrimonio basta optare, all'atto del matrimonio, alla scelta del regime della separazione dei beni nel quale ognuno rimane responsabile e proprietario di quel che acquista, spende o si indebita, nel passato, presente e futuro. (fatti salvi i pignoramenti nell'abitazione di residenza di entrambi, ma volendo con qualche atto supplementare notarilesi supera anche questo spiacevole inconveniente )
Quindi il matrimonio, a mio modesto avviso, non è un contratto, ma ti ci portano a sottoscriverlo, e dovrebbe essere, invece, un valore nel quale ognuno di noi, consapevolmente si riconosca (chi più, chi meno) sia che sia celebrato davanti a Dio ed agli uomini (mtrimonio religioso riconosciuto anche civilmente) sia solo davanti agli uomini (matrimonio solo civile)
Rimane, invece, mia opinione personale il riconoscimento delle coppie di fatto che, guarda caso, hanno i medesimi DOVERI, senza che nessuno glieli impartisca, ma NON HANNO I MEDESIMI DIRITTI (vedi sopra) e cmq a me poco me ne importa ho fatto le mie scelte, ma penso a chi non abbia nè la nozione di causa, nè i mezzi, e ciò mi rattrista pensando in quali mani siano, poveretti loro e poveretti..... (ops...forse non lo devo pensare )

ok, notte a tutti e sempre a disposizione

Ci si sposa perché ci si ama senza riserva, senza nessuna ipoteca sul domani. Ed è meglio ovviamente un amore senza matrimonio che un matrimonio senza amore.
Ti prego però, Joolee, di dare la massima importanza a quello che ti ha scritto tammy. E tanti auguri

Sono d'accordo con te Romolo...è proprio questo il punto: ci amiamo, aspettiamo un bimbo...dov'è la necessita del matrimonio?? Come dice Tammy, il matrimonio è utile in casio di separazione... ....ma io non voglio sposarmi perchè già penso che un domani ci lascieremo...se pensassi questo che cavolo mi sposo a fare???
Mha...comunque poichè non cambia niente nella quotidianetà mia e del mio compagno...ci sposiamo...sempre che non cambi idea prima!!!!


J

matrimonio, matrimonio!

G

matrimonio,
perchè il riconoscimento e la legalità della coppia fanno parte del nostro comune benessere.

perché se due si amano, sinceramente e credono è giusto che il loro legame sia saldato di fronte a Dio e che siano ancora più uniti in un'unica cosa. Il loro amore individuale col matrimonio si salda come le statuette del soldatino di piombo e della sua ballerina (senza nè morti nè feriti ) !!!



Guccia

in ciò che dici.
"Il loro amore individuale" l'amore nella coppia non è individuale è reciproco (si spera)
Ed un'informazione, di carattere generale: ci si sposa davanti a Dio ed agli uomini (matrimonio religioso) solo davanti agli uomini (società) col matrimonio civile.
La scelta del tipo di matrimonio da celebrare è del tutto ininfluente, ai fini delle responsabilità e dei diritti riconosciuti dal codice civile.
Discutibile , per me, chi si sposa in Chiesa, davanti a Dio. Ha ben compreso il significato di matrimonio religioso e con tanto di abito bianco? A volte, anzi spesso, sembra più scenografia dell'apparire che un credo profondo dell'essere.

A volte, anzi spesso, sembra più scenografia dell'apparire che un credo profondo dell'essere.


Io direi sempre! ma credo faccia parte delle consuetudini appaganti che si sono creati gli uomini! e la chiesa non ha mai cercato di correggere, perchè quanto meno...ha intravisto la possibilità tra sfarzi e lustrini di passare a chiedere il conto!...sai li si paga dopo....con il tempo!

Differenze? La pensione di riversibilità, il riconoscimento d'ufficio dei figli, il fatto di essere eredi del coniuge, la possiblità di scegliere la comunione dei beni...

Ma c'è anche una differenza psicologica: la ritualizzazione dell'unione. I riti, psicologicamente, non sono bazzecole.
Ovviamente intendo qulsiasi tipo di rito. Civile, cattolico, mussulmano o buddhista, vudù....

Ecco appunto!...