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07-12-2005, 11.21.29 | #23 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
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Cavolo ragazzi! Io credevo che una volta adulto si sarebbe parlato di discorsi seri come la politica la società moderna ecc, ma a quanto dite voi sembra che il processo vada al contrario: i giovani se ne occupano più degli adulti.
Confido in un cambiamento di mentalità nel prossimo futuro.... Oppure in una distruzione di massa..... |
07-12-2005, 12.40.31 | #24 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 55
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Citazione:
per gli adulti spesso e' un semplice problema di tempo a disposizione. il sistema e' studiato in modo tale di non darti il tempo per poter pensare, quando fai 9/10 ore in ufficio, 2 ore di viaggio tra andata e ritorno, e devi occuparti la sera dei figli, non hai tempo nemmeno di ammalarti. il tuo mondo e' tutto li'. nn si scappa. nn ci sono vie di uscita. forse quando il figlio crescerà (io non ci sono ancora arrivato), ma poi hai 45/55 anni e dove trovi la voglia di partire daccapo con progetti sociali?!? |
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07-12-2005, 13.25.26 | #25 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Citazione:
Da che mondo è mondo i giovani se ne sono sempre occupati di più degli adulti. La maggior parte delle contestazioni sono nate nelle università. I giovani sono più entusiasti, più fiduciosi nella possibilità di cambiare le cose. Da che mondo è mondo i giovani credono di poter cambiare il mondo e di avere la forza per cambiarlo. Poi, crescendo, c'è il disincanto. C'è che diventa più urgente sbarcare il lunario. E magri le molte ingiustizie con cui si è avuto che fare fanno vacillare quel senso forte di giustizia che si aveva. C'è che la mia generazione ancora vedeva qualcosa contro cui lottare, vedeva e credeva in strade, giuste o sbaglite che fossero, per cambiare il mondo. Adesso è molto, molto più difficile. Anche io confido in un cambiamento, e confido moltissimo nei giovani. Ci sono dei giovani che non hanno le fette di salme sugli occhi e che non vivono per la playstation. Non saranno forse la maggioranza ma non sono pochi. Io non mi fermerei ad accusare di superficialità chi dimostra anche una sana voglia di divertirsi. |
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07-12-2005, 18.19.09 | #27 |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
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Ho letto con una certa attenzione tutta la discussione dal primo all'ultimo messaggio e devo dire che ho trovato, secondo i miei parametri di giudizio, alcuni discorsi seri e altri, francamente un pochino meno. Eppure è la discussione in sè stessa che trovo interessante e seria proprio perchè frutto di una serie di interventi
che nel loro miscelarsi l'hanno resa tale. Ho sempre diffidato e temuto quei salotti che talvolta si vedono anche in tv dove persone rigorose e compite disquisiscono di temi profondissimi senza probabilmente capirsi nemmeno tra loro. (figuriamoci gli altri). Ho trentotto anni e nella mia vita amo molto parlare di cazzate, spesso sul lavoro passo delle ore con le mie colleghe a spettegolare sulle cronache della Lecciso o quant'altro sulle quali loro puntualmente mi aggiornano e dove io serioso e imperturbabile emetto i miei verdetti Non ci trovo assolutamente nulla di poco serio in tutto questo a maggior ragione se lo sdrammatizzare questi eventi mediatici predispone il mio animo positivamente. La capacità di una persona intelligente (e non di una intellettuale) dovrebbe essere quella di sapersi porre in modo costruttivo su piani diversi rispetto al suo. Non posso parlare delle poesie di Baudelaire o della Dickinson con la mia collega di lavoro perchè non saprebbe cosa rispondermi, ma possiamo fare poesia insieme facendoci una sana risata sull'assatanato sguardo di Bruno Vespa di fronte a una bella ragazza. So di non essermi spiegato come avrei voluto, pago la stanchezza di oggi, ma il confronto tra le persone quando è umano non ha bisogno di disquisizioni filosofiche per produrre qualcosa di serio. Ola Ultima modifica di nicola185 : 07-12-2005 alle ore 18.20.53. |
07-12-2005, 18.50.12 | #28 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 16-07-2005
Messaggi: 752
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Non mi sembra che i ragazzi parlino di cavolate...anzi, gia' gli adolescenti oggi ti sorprendono per la loro curiosita' intelletuale e un dialogo "sopra le righe", non generalizziamo...altrimenti in questo discorso poniamo anche gli adulti, penso che dipenda dall'ambiente in cui sei cresciuto, dall'ambiente che ti circonda, dagli imput che ricevi, dagli stimoli che ti procurano le persone con le quali dialoghi,...certo ci puo' essere la persona con la quale parli soltanto di cazzate o la persona con la quali parli soltanto di letteratura o di arte e la persona con la quale puoi affrontare qualsiasi argomentazione...comunque e' piacevole anche un dialogo che possa essere intercalato da "cavolate"...
Vani |
07-12-2005, 19.11.30 | #29 |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Se proprio volete fare i perfettini...
... vi chiedo... ... come fate a giudicare una singola persona? Impossibile farlo senza paragonarla a qualcun d'altro, o no? Ora vi chiedo... Qual è il punto di vista "più" corretto, affinché il giudizio sia attendibile? Quello in cui si paragona la persona rispetto a TUTTI, o no? Ma ditemi... c'è qualcuno che conosce TUTTI? E allora, come discutere su qualcosa - come quella in questo tread? Sinceramente non si può che formulare delle ipotesi personali, e parlare delle poche persone che si conoscono piuttosto bene... (in genere un 300 circa?) Ma di certo non si possono fare delle conclusioni che siano attendibili ed universali... Ciao, Elia P.S.: ha senso parlare in generale? C'è chi nella storia l'ha messo in discussione... P.S.: "alcuni discorsi seri e altri, francamente un pochino meno" (Nicola 185) Curiosa affermazione... è seria o no? Come fai a dire cosa è serio e cosa no? Ultima modifica di Elijah : 07-12-2005 alle ore 19.13.05. |
07-12-2005, 19.34.05 | #30 | |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
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Citazione:
"secondo i miei parametri di giudizio, alcuni discorsi seri e altri, francamente un pochino meno" Dicevo secondo i miei parmaetri di giudizio, parametri che si basano sulla mia storia personale, sulla educazione che mi è stata impartita sugli ambienti che ho frequentato, sugli errori (sempre secondo i miei parametri) che ho commesso, sulle esperienze che ho vissuto. La domanda che mi pongo amico mio, quando qualcuno fa un'affermazione, non è se le sue intenzioni nel farla erano serie o meno ma perchè io le ho trovate serie o meno rimettendo ogni volta in discussione i miei metri di valutazione. Dopo, solo dopo comincio il confronto Ultima modifica di nicola185 : 07-12-2005 alle ore 19.35.27. |
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