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25-11-2005, 00.25.23 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-09-2005
Messaggi: 162
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Citazione:
quoto. Sarò bacchettone, esagerato, ma non mi stanco di ripeterlo: ringranziamo i mass media con i loro stramaledetti modelli! |
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25-11-2005, 00.45.54 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Re: Sesso dopo il matrimonio: è ancora possibile oggi?
Citazione:
è possibile eccome .. anche se la società punta per un altra tendenza diciamo che oggi come oggi ci sono ancora tante persone che a questa cosa ci credano ancora ... non so se sia una cosa positiva o negativa ma se sono convinti perche nn farlo ??? cmq dipende principalmente dal partner ....e dalle sue idee |
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25-11-2005, 02.51.12 | #9 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Mah
In effetti, il sesso dopo il matrimonio diventa sempre più un atto inconsueto: poche sono le coppie che, dopo due o tre anni di vita in comune, mostrano ancora una vita sessuale regolare.
A dieci anni dal matrimonio, la maggior parte delle coppie ancora unite (ossia poco meno della metà) pratica una sorta di castità strisciante. Difficile interpretare il fenomeno. Personalmente, credo che ciò dipenda dal fatto che questa è una società la quale, dal punto di vista del comportamento sessuale, si va progressivamente mascolinizzando. Sotto un profilo meramente biologico, infatti, le differenze tra la sessualità maschile e quella femminile sono macroscopiche. Lo scopo dell'atto sessuale, nel maschio, non ha altra finalità se non quella di, dopo aver vinto le resistenze della femmina, fecondare il massimo numero possibile di partners, al fine di assicurare una continuità ai propri geni. Per la donna, al contrario, la finalità dell'atto sessuale coincide con una circostanza precaria e pericolosa: ossia quella della maternità. Portare in grembo un nascituro comporta una maggior goffaggine, una diminuzione di attrattiva per gli altri maschi, ed un insieme di difficoltà esistenziali che solo la presenza ed il sostegno di un compagno possono limitare. Dunque, biologicamente, il concedersi alla sessualità è per una donna un atto rischioso e problematico: l'intento di una donna non può che esser quello di imporre rigide e selettive resistenze alla sessualità maschile, al fine di selezionare un partner affidabile. Nella società odierna, in cui il comportamento sessuale della donna tenta di imitare quello del maschio, la sessualità libera comporta un'instabilità della coppia. Il matrimonio non è che un suggello sociale alla scelta di essere una coppia: ossia il riconoscimento comunitario di una indisponibilità reciproca ad altre relazioni sessuali. Concedersi prima di ciò è, per la donna, la rinuncia ad una selezione adeguata del partner, fatto reso possibile dalle molte agenzie di tutela dell'individuo, che sostituiscono l'accudimento maschile della maternità. In questo contesto, si viene profilando un altro genere di selezione del maschio, non più fondato sui suoi valori di fedeltà, intelligenza e dedizione, ma sul suo successo sociale. Venendo meno in quanto figura accuditiva, l'uomo diviene "oggetto" rappresentativo della scelta della donna: immagine sociale svuotata della sua storia e dei suoi contenuti, puro involucro di confronto tra "cacciatrici". |
25-11-2005, 08.56.10 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
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Citazione:
lo quotoanch'io! e anch'io ringrazio gli stramaledettissimi modelli dei media |
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