Be la discussione sta andando un pò OT, infatti avrei voluto disquisire sul come raggiungere un tale traguardo e non se sia giusto o meno, mi sarebbe interessato molto sapere se qualcuno ha mai fatto esperimenti di questo tipo o se fosse stato in grado di rispondere alle mie domende sulle meditazioni e le origini chimiche delle emozioni, comunque, visto che era immaginabile una resistenza ad un modo di vedere le cose molto diverso, ma sicuramente non nuovo, da quello che siamo abituati nella nostra società, mi dilungherò anche sul perchè a mio avviso è giusto voler raggiungere un traguardo del genere.
Qualunque emozione è nata da un processo evolutivo, in passato sicuramente ci hanno permesso di sopravvivere, ma al giorno d'oggi non mi sembra eccessivo paragonarle ai meccanismi biologici di accumulo del grasso, nella savana che si mangiava una volta alla settimana servivano, ma oggi?
Forse è arrivata l'ora di evolversi ed imparare dalla storia, dai propri errori, dai fatti.
Si potrebbe infatti legare a quasi ogni emozione o desiderio primitivo un problema della nostra società:
Qualche esempio:
desiderio sessuale => sovrapopolamento
cupidigia, invidia ambizione => fame nel mondo, guerre
convinzioni non dedotte dalla logica => intolleranze
.......
potrei continuare, ma credo che il concetto sia chiaro, il lato benefico di queste emozioni è solo quello di soddisfare loro stesse, quindi si compiono atti illogici solo per soddisfare emozioni che non si sono evolute velocemente quanto la nostra società e tecnologia.
Anche sul piano personale si possono fare mille esempi di come le emozioni primitive creino problemi, senza queste probabilmente sparirebbe il crimine, le dipendenze e i soprusi.
Non è un' idea nuova perchè gia in passato sono stati fatti tentativi di questo tipo e con ottimi risultati, basta pensare al illuminismo che, ponendo la razionalità al di sopra di tutto, ha fatto passi in avanti altrementi impossibili, o gli antichi samurai giapponesi, che riuscivano ad avere un controllo completo delle loro emozioni in condizioni che per noi sarebbero a dir poco angoscianti e ad ottenere quindi risultati altrimenti impossibili.
Dunque se l'obbiettivo delle persone fosse solo quello di soddisfare i propri bisogni primari e di migliorare le proprie capacità nel tempo libero rimanente, si starebbe solo meglio.
Il dar contro a questa visione è solo dettato da un dispiacere, sempre primitivo, nel pensare che in questo modo non si proverà più il piacere derivante dal soddisfare le proprie emozioni.
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