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14-10-2005, 08.40.26 | #22 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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secondo me è importante il pianto liberatorio e vi spiego il perché. Quando avevo 6 anni (ad essere pignoli meno due mesi) fui messo in un istituto per poter effettuare la riabilitazione motoria, in quanto le mie gambe non mi reggevano come quelle di qualunque altro essere umano, a causa di una paralisi cerebrale infantile. Ho ancora davanti agli occhi quel bambino che innonda di lacrime il cuscino di un letto che non sente suo.
Essendo in mezzo a tanti altri col mio stesso problema non potevo certo pretendere di trovare conforto in loro. Anzi il dolore e il pianto si sarebbero sicuramente moltiplicati.... nè potevo contare sull'affetto del personale dell'istituto che, come si sa, non deve e non può lasciarsi coinvolgere affettivamente. Imparai a trattenere le lacrime, a non farmi vedere piangere, ecc... Mi sentivo tradito dalla mia famiglia ed in modo particolare da mia madre. Questo penso fosse là dentro il mal comune, anche se non sono tanto sicuro che fosse il mezzo gaudio. Quando incontrai mia moglie, capii che dovevo aprirmi, che dovevo ricominciare, imparare a fidarmi di qualcuno. Così fu! Piansi intensamente e piangevo ogni volta che ci lasciavamo per tornare alle rispettive famiglie. Da allora sono più sereno perché ho svuotato il sacco della pattumiera interna! |
14-10-2005, 10.22.34 | #23 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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buondì
Citazione:
Invece mi permetto di insistere che esiste eccome. Il dimostrare di essere "forti" tenendosi tutto dentro al contrario secondo me alla lunga fa davvero male. Bella l'immagine di Mr che è riuscito a liberarsi prima da solo e poi con sua moglie molti anni dopo. Il "piangere con" secondo me provoca una grande unione con chi hai di fronte, per me equivale a dire "sto sentendo il tuo dolore e ne sono partecipe". Ieri sentivo commenti di uomini sul pianto in tv di uomini, e si diceva nuovamente 'sta cosa che "i veri uomini non piangono"... non so. Mi sembra una grande stupidaggine... su quello era la mia domanda. P.S. Altra cosa è il "pianto/ricatto" tipico di certe donne... io sono una che piange ma non in tali circostanze. |
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14-10-2005, 15.01.46 | #26 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 203
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Citazione:
io mi sfogherei meglio se avessi di fronte quella persona... anche io credo che il pianto liberatorio esista eccome. l'ho provato e la sensazione è quelle di sentirsi scorrere addosso un flusso di emozioni fino all'esaurimento delle stesse. sentirsi esausti e poi rialzarsi, riprendere le proprie attività. che impressione mi fà vedere una persona piangere? il primo aspetto che colgo è...la sua sincerità. per quanto mi riguarda...piangere mi viene facile (lo vivo come un difetto), ma sono nel privato. |
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