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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
13-10-2005, 20.04.17 | #14 |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Modificherei in parte il tema se mi consentite
Si parla tanto di lacrime, in questi giorni (reality e roba simile).
Che cosa pensate di un uomo che piange? E di una donna che piange? Quali sentimenti provoca il pianto in chi ci sta di fronte? Per rispondere a Mr: il pianto in effetti per me ha grande valenza liberatoria, sebbene io faccia poco testo perché in certi casi piango con molta facilità. Ultimamente mi capita quando percepisco il dolore di qualcun altro... molto strano. |
13-10-2005, 20.23.45 | #15 |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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Io credo non esista un "pianto liberatorio"...anchè perchè non ti liberi di nulla piangendo...massimo ti sfoghi, credo viceversa esista un pianto isterico, un pianto atto a compiangersi, uno insomma per ogni nostro stato doloroso che ad un tratto diviene ancora piu' doloroso sino ad essere insopportabile...da qui lo "sfogo" fino a riportare il tutto nei ranghi...del controllo del malessere, ma non certo alla sua risoluzione.
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13-10-2005, 20.57.40 | #16 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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è vero
che attraverso il pianto non trovi certo la soluzione ai tuoi problemi, ma il pianto è uno sfogo. Piangi col singhiozzo fino alle convulsioni, poi ti addormenti e ti risvegli con gli occhi gonfi... ricominci a piangere e così via... fino ad esaurimento lacrime.
per Neve Credo che chi abbia la lacrimuccia facile sia solo per una maggiore sensibilità, ci si commuove più facilmente, non per pianti liberatori. Non vedo "vergogna" nel pianto nè in un uomo nè in una donna. E' noto che le donne piangano più facilmente degli uomini e che questo sia a loro vantaggio proprio perchè nel pianto si trova anche lo sfogo, ma non sò perchè. |
13-10-2005, 21.04.12 | #17 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 16-07-2005
Messaggi: 752
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Re: cioè?
Messaggio originale inviato da tammy
me lo spieghi? perchè diventerebbe qualcos'altro il continuo piangere? a parte i capricci di un bambino, in un adulto che prova dolore il pianto non è unico, ma può ripetersi, è un'esigenza fisica a volte. si, intendevo dre che il pianto continuo puo' diventare anche sinonimo di depressione, quando non esistono cause effettive, o quando non si supera questo momento...e' naturale che quando si prova dolore il pianto sia uno sfogo, diventi un'esigenza...fisica e mentale sono d'accordo con te, Tammy! Vani |
13-10-2005, 21.14.29 | #19 | |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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Re: Re: cioè?
Citazione:
Penso anch'io che il pianto senza ragione di esistere, senza un motivo apparente, sia davvero sinonimo di depressione, ma penso anche che alla base di questa depressione vi sia un reale dolore. Mi rifaccio un pò alla discussione sul dolore. Da quello che ho letto e dalle mie esperienze di dolore o sofferenza ho notato che forse è proprio vera l'affermazione fatta (scusate, ma non sò chi) che altre emozioni, quali appunto la depressione che istiga il pianto per un nonnulla siano solo una "copertura" per un dolore reale e questa impedisce a noi di viverlo, di elaborarlo, e di riportare il tutto in una dimensione reale che è la nostra vita senza la "mancanza" che sentiamo. Grazie per la spiegazione sei stata chiarissima. |
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13-10-2005, 23.52.19 | #20 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Citazione:
mah poi siamo sicuri che lui sia ralmente il colpevole ??? diciamo che il pianto serve principalmente quando il colpevole e se stesso .... |
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