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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 19-07-2005, 21.25.15   #21
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
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Messaggio originale inviato da Fragola
Il tuo post si intitola "analizziamo la logica delle emozioni".
Analizziamo la logica dell'acqua allora! La logica dell'acqua non è un atomo di idrogeno e due di ossigeno! La "logica" dell'acqua è scorrere, piovere, gelare, evaporare... e chissà cos'altro!
Se tu avessi intitolato "cerchiamo di dare un'interpretazione delle emozioni usando la logica", forse non avrei partecipato ma non avrei avuto niente da obbiettare.
Ma non: "cerchiamo di comprendere razionalmente la loro logica!!"
La "logica" delle emozioni non è fatta per essere compresa dal logos perchè parla con un linguaggio diverso dal logos.

E mi dispiace davvero tanto de non sai cos'è la parola poetica. Ti perdi una delle cose belle della vita! Ma lo so che non dici sul serio



ps l'Anolli-Legrenzi fa veramente schifo! Fa buchi da tutte le parti! Invece è molto bello "manuale di scienza cognitiva" di Pessa-Penna. Che la scienza cognitiva non è così schifida come credono gli psicologi!!! Anche se io non la apprezzo come approccio terapeutico. Lo sai, vero, che i libri non si adottano perchè sono dei buoni libri, no?


allora.. la parola poetica... vedi, io la parola poetica la intendo così: una parola emozionale, che dona emozioni, non fredda come la parola razionale, per lo più non sequenziale come la parola scientifica.. una parola che non solo si capisce ma anche si vive, una parola che comunica precise sensazioni attraverso metafore (arte sottile quella della metafora poetica!)... ma, personalmente, sono convinto che la parola poetica sia logica e razionale come le altre parole, solo che la sua razionalità è molto più ampia, e si diffonde anche alle metafore (la metafora poetica è precisa, riesce a comunicare la sensazione specifica donata da un qualcosa, attraverso un parallelo con qualcos'altro di diverso.. incredibile! ne ho sentita una di dante una volta.. eccezionale).
ecco, ma oltre al farsi vivere ed ampliarsi in zone inesplorate dalla parola logica sequenziale, fredda, la parola poetica per me è altrettanto razionale delle altre.
un testo di shekspeare è traducibile in un linguaggio più sequenziale, può essere analizzato questo testo poetico, tradotto nella fredda razionalità, l'unica cosa che si perde è l'emozionalità. ma la parola poetica, per me, è analizzabile freddamente, sezionabile, scomponibile, osservabile nei suoi aspetti minuti e nelle relazioni che la connettono alle altre..

dalla poesia posso passare al logos, certo però che perdo lo specifico della poesia, la sua emozionante musicalità: è diverso sentire un ritmo saltellante e dire "ritmo saltellante", ma si può dire.

ho letto un libro di una filosofa che rifiutava il logos freddo a favore di una "ragione poetica", spiegava il suo pensiero con metafore, molto poetiche, e veramente ha aperto nuovi spazi alla filosofia, che se sapesse usare la parola poetica potrebbe veramente navigare in dimensioni differenti, ma queste dimensioni sono comunque traducibili logicamente.. certo ripeto, si perde, con la logica, tutte le sfumature del pensiero poetico.. il pulsante, caldo, vivente pensiero poetico si riduce ad uno scheletro, la sua intelaiatura logica... ma si può iniziare anche dall'intelaiatura logica, e poi approfondire poeticamente.

io la vedo così.
e posso capire che quando dico che shekspeare lo posso tradurre in uno schema logico a molti si rizzino i capelli, ma lo so anch'io, non è la stessa cosa.. è una parte di shekspeare, ma una parte esistente.
r.rubin is offline  
Vecchio 19-07-2005, 22.03.40   #22
Lord Kellian
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Messaggio originale inviato da Fragola
Il tuo post si intitola "analizziamo la logica delle emozioni".
Analizziamo la logica dell'acqua allora! La logica dell'acqua non è un atomo di idrogeno e due di ossigeno! La "logica" dell'acqua è scorrere, piovere, gelare, evaporare... e chissà cos'altro!
Se tu avessi intitolato "cerchiamo di dare un'interpretazione delle emozioni usando la logica", forse non avrei partecipato ma non avrei avuto niente da obbiettare.

In effetti Fragola ha ragione. Ma io avevo interpretato correttamente il pensiero di Rubin, capendo che lui voleva proprio dire "analizziamo le emozioni con la logica"...

Ma perché a te non va di fare quest'analisi?
Lord Kellian is offline  
Vecchio 19-07-2005, 22.30.16   #23
r.rubin
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Messaggio originale inviato da Lord Kellian
In effetti Fragola ha ragione. Ma io avevo interpretato correttamente il pensiero di Rubin, capendo che lui voleva proprio dire "analizziamo le emozioni con la logica"...

Ma perché a te non va di fare quest'analisi?

in effetti il titolo del forum non mi sembra nemmeno bello.. comunque sì, analizziamo le emozioni con logica!

ps: cosa vuol dire Anima vagula blandula?
r.rubin is offline  
Vecchio 19-07-2005, 23.06.06   #24
Fragola
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Messaggio originale inviato da r.rubin
allora.. la parola poetica... vedi, io la parola poetica la intendo così: una parola emozionale, che dona emozioni, non fredda come la parola razionale, per lo più non sequenziale come la parola scientifica.. una parola che non solo si capisce ma anche si vive, una parola che comunica precise sensazioni attraverso metafore (arte sottile quella della metafora poetica!)... ma, personalmente, sono convinto che la parola poetica sia logica e razionale come le altre parole, solo che la sua razionalità è molto più ampia, e si diffonde anche alle metafore (la metafora poetica è precisa, riesce a comunicare la sensazione specifica donata da un qualcosa, attraverso un parallelo con qualcos'altro di diverso.. incredibile! ne ho sentita una di dante una volta.. eccezionale).
ecco, ma oltre al farsi vivere ed ampliarsi in zone inesplorate dalla parola logica sequenziale, fredda, la parola poetica per me è altrettanto razionale delle altre.
un testo di shekspeare è traducibile in un linguaggio più sequenziale, può essere analizzato questo testo poetico, tradotto nella fredda razionalità, l'unica cosa che si perde è l'emozionalità. ma la parola poetica, per me, è analizzabile freddamente, sezionabile, scomponibile, osservabile nei suoi aspetti minuti e nelle relazioni che la connettono alle altre..

dalla poesia posso passare al logos, certo però che perdo lo specifico della poesia, la sua emozionante musicalità: è diverso sentire un ritmo saltellante e dire "ritmo saltellante", ma si può dire.

ho letto un libro di una filosofa che rifiutava il logos freddo a favore di una "ragione poetica", spiegava il suo pensiero con metafore, molto poetiche, e veramente ha aperto nuovi spazi alla filosofia, che se sapesse usare la parola poetica potrebbe veramente navigare in dimensioni differenti, ma queste dimensioni sono comunque traducibili logicamente.. certo ripeto, si perde, con la logica, tutte le sfumature del pensiero poetico.. il pulsante, caldo, vivente pensiero poetico si riduce ad uno scheletro, la sua intelaiatura logica... ma si può iniziare anche dall'intelaiatura logica, e poi approfondire poeticamente.

io la vedo così.
e posso capire che quando dico che shekspeare lo posso tradurre in uno schema logico a molti si rizzino i capelli, ma lo so anch'io, non è la stessa cosa.. è una parte di shekspeare, ma una parte esistente.

Mi interessa! Chi è quel filosofo? vedi che non sono solo le fragole frullate a vederla così?
Certo che la parola poetica è anche razionale! Ma non solo razionale. Poi ci sono modi più o meno razionali di usarla. Ho scritto non so quante volte sulla differenza tra mithos e logos e non lo rifarò ancora, soprattutto perchè adesso ho un po' sonno ma hai proprio ragione, ridurre shakespeare alla sua intelaiatura logica è una parte esistente, ma solo una parte. Lo puoi fare se vuoi. A me basta che tu sappia che è una parte. Possiamo fare mille giochi con la mente razionale. Anche molto divertenti e gratificanti, ma con la mente razionale non possiamo comprendere tutto perchè noi stessi non siamo solo mente.
Alla fine ci siamo un po' capiti, credo. Abbiamo sempre avuto approcci diversi. Ma la cosa interessante dei confronti è proprio confrontarsi con chi ha apporcci diversi e arrivare a capirsi, se no è un rigirare sulle stesse cose un po' sterile!


Per Lord Kellian, perchè non mi interessa questa analisi.
Dunque, quello che cercavo di dire è che il modo in cui sorgono le emozioni non ha nulla di razionale. Secondo me imparare solo a controllarne le manifestazioni può perfino essere, alla lunga, dannoso. Come mettere un tappo su una pentola a pressione che poi rischia di esplodere. A me interessano le radici. Un po' in tutte le cose a me interessano le radici. Per questo l'approccio psicologico cognitivista non mi piace. Lo credo addirittura pericoloso, perchè secondo me illude. Fa credere di risolvere e non risolve. La scienza cognitiva è invece interessante. Ma ammetto di non conoscerla proprio bene. Il fatto che una cosa interessi o meno è abbastanza soggettivo. Ognuno di noi ha il suo modo di comprendere le cose. C'è chi ha bisogno di partire da una comprensione razionale e chi da un'intuizione. Io la seconda che ho detto. Secondo me nessuno dei due modi è sbagliato se non esclude in toto l'altro. Ma ognuno deve conoscere il suo ... canale preferenziale. Personalmente, se si tratta di fare "un'analisi logica" o un'analisi grammaticale (è solo una battuta!) delle emozioni, credo di aver pochi contributi da dare. Pensa che io uso l'intuizione anche per il mio lavoro, che credo sia uno dei più logici del mondo! Poi creo le strutture logiche per permettere agli altri di leggerlo, ma tutto per me parte da un'intuizione globale. Ma ci sono anche grandi scienziati che ragionano così.
La logica secondo me è uno strumento, non una divinità Ma anche chi parte dalla logica, poi deve arrivare alla comprensione globale. All'intuizione. Se no non ha davvero capito, se no tutte le volte deve ricostruire faticosamente il discorso pezzo per pezzo. Io almeno la penso così.

Fragola is offline  
Vecchio 20-07-2005, 00.00.51   #25
r.rubin
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la filosofa si chiama Maria Zambrano, spagnola, morta non molti anni or sono.
critica la separazione tra mente e corpo di Cartesio e il pensiero filosofico tradizionale, che per lei soffre di presuntuose pretese di oggettività, pensiero esasperatamente razionale, asettico e quindi sterile, incapace, secondo lei, di far nascere la vita, incapace di aiutare a vivere, che dovrebbe essere lo scopo del pensiero e della filosofia. è alla ricerca di un metodo, metodo totalmente diverso dal tradizionale rigido metodo, che sarebbe una griglia di principi per la ricerca. è alla ricerca di un metodo che sia vitale, di una guida per la vita, e così arriva a scrivere "note di un metodo", dove le "note" non sono annotazioni, ma piuttoso "note musicali", infatti ritiene che il pensiero non debba rinunciare alla bellezza e alle emozioni, emozioni azzittite dalla filosofica classica(e maschilista) in quanto ritenute inaffidabili, irrazionali. al contrario, dice Zambrano, le emozioni vanno ascoltate, e il pensiero stesso va seguito, come se precedesse nel buio, seguendo una strada profonda e sconosciuta che è la strada della persona autentica che è in noi, una persona che si tende a nascondere sotto maschere, maschere anche storiche, create dalla storia, e depistanti.. maschere che vengono create anche dagli uomini stessi, dall'uomo singolo, che, con l'arroganza di chi pretende di essere assoluto padrone di se stesso(e ferito nell'orgoglio dal ricordo di non essere padrone della propria nascita, di essere nato senza attività personale) cerca di "costruirsi", impedendo alla vera persona di esprimersi. se questa mascheratura della vita personale si fa pesante, la vita può trasformarsi in un sogno, in un incubo, nell'ossessione, nel delirio della follia. ma il sogno può essere creatore, quando sia autentico, fantasia che come la vita fluisce e non si solidifica in maschere, perchè la solidificazione, l'immagine fissata, che non fluisce più nell'atto dinamico della fantasia, è morte, ossessione ripetitiva e costante.. da cui nascono anche le guerre, le guerre di dominio, il controllo, il potere che si concretizza su un oggetto, che tanto più è stabile, immobile, tanto più può essere dominato senza rischio che sfugga, può essere ghermito, afferrato.. e quest'oggettivazione è la stessa che si riscontra nel sapere scientifico e in quello filosofico classico.. si astrae, si uccide il vivente per collocarlo nel cimitero dell'astrazione, cimitero in cui nulla si muove, in cui nulla diviene.. perchè la filosofia, e il filosofo, che è uomo di sapere e in quanto tale uomo di potere, non ha saputo tollerare l'eracliteo "tutto scorre, non si può discendere due volte nello stesso fiume": la scienza, e la filosofia, hanno bisogno di esseri immobili e immutibali, solo questi possono essere dominati dalla ragione, solo questi offrono il materiale per astrarre delle leggi costanti, ripetitive ..ossessive.. come può la ragione afferrare qualcosa che non è mai uguale a se stesso? come può il logos definire qualcosa che non può essere preso dalla definizione? come può prendere la vita? come può pretendere di prendere la vita? allora uccide la vita, toglie il vivente dalla vita fluente, e lo colloca nel cimitero dell'astratto. ma Zambrano vuole un pensiero vivente.. una "ragione materna" e "appassionata" (non poteva che essere una donna a fare una filosofia del genere) carica di sentimento, che non si cura di seguire la fredda razionale consequenzialità sillogistica degli argomenti, ma si fa trascinare, nel pensiero, dalla vita di cui resta in ascolto, perchè non è propriamente lei, a pensare, è la vita che attraverso di lei si esprime, lei sta in passivo ascolto della vita e lascia che le parole, le parole poetiche, prendano forma. è una mediatrice, come molte donne della storia, come pochi uomini della storia, così come dimostrano i miti che studia, l'edipo-re, e l'antigone (che riscrive a modo suo, perchè l'autore non ha lasciato a sufficienza la parola alla protagonista, protagonista del destino che ha ascoltato fino alle estreme conseguenze ossia la morte, la morte per amore, un cristo femminile, antigone) e altri.

l'attività passiva, deve essere riscoperta, per porre fine al mondo del potere e della violenza. l'azione passiva, azione volontaria che trascina il soggetto passivo, ma che ben acconsente ad essere trascinato.. le esperienze fondamentali dell'azione passiva sono due, l'innamoramento (quando ami ami, sei preda dell'amore ma sei una preda che si da ben volentieri all'amore) e la vocazione, quando scopri la strada della tua vita.

non bisogna voler essere padroni di se stessi, bisogna accettare umilmente di "essersi ricevuti", ascoltare la vita, non pretendere di afferrarla, ma lasciarsi trasportare dal suo fluire.

dedica un paio di libri al tema del sogno (e incubo).
nel sogno si rivela l'essenza della vita umana, che è quella di "subire la propria vita, la propria trascendenza", subire la ricerca di completezza, anche nel divino.
il sogno viene da un altro mondo (divino? l'universo della vita? "chi dorme si sente così nella periferia dell'universo, immerso nella vita, al di là di essa ritmicamente legato al cosmo totale", "..come se la circolazione del sangue, l'impercettibile brusio delle viscere fossero le onde ultime, le onde captabili del pulsare degli astri, del brusio dell'universo").

bisognerebbe leggerla nella sua lingua madre, lo spagnolo, per godersela appieno, ne sono sicuro.
non è una pensatrice affatto semplice, miriadi i possibili significati di quello che dice.. che poi è quello che voleva, credo, ossia che ognuno leggesse i suoi libri in modo personale, come un'attività vitale, trasformativa, di crescita.

..scusate se mi sono dilungato parecchio, ma mi sono lasciato trasportare
r.rubin is offline  
Vecchio 20-07-2005, 08.46.18   #26
Vaniglia
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...logica ed emozioni per me sono due termini che non riesco ad associare...la logica e' legata alla razionalita', al pensiero conscio....le emozioni sono la sfera emotiva, la sensibilita', la parte inconsica di noi....cio' che proviamo, che sentiamo, e sono legate a momenti, attimi, ....rabbia, felicita', piacere, dispiacere, invidia, gelosia, amore, odio, ........dipende da cio' che stiamo attraversando, da come siamo in quel momento, ....
Ciao Vaniglia
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Vecchio 20-07-2005, 14.52.01   #27
r.rubin
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aaaaaaaahhh! adesso ho capito!
usavamo le stesse parole ma ci riferivamo a cosa diverse (mea culpa).
effettivamente l'emozione è qualcosa di travolgente, che sgorga improvvisa e trascina nei suoi gorghi, slancia nel cielo, fa fuggire spaventati, fa abbracciare innamorati, cose che non possono, di sicuro, essere create a tavolino!

io mi riferivo a qualcosa di più soft, tipo sentimenti o stati d'animo, forse adirittura più stati d'animo che sentimenti, quelle tonalità di colore che ci fanno guardare alle cose più quotidiane in un modo oppure in un'altro, che ci fanno sentire..sereni...oppure..scaz zosi.. senza che ci sia un motivo particolare per essere sereni oppure scazzosi.. ehhh..ora farò la millemiglia avanzando in ginocchio sui ceci, me lo merito proprio! che distratto!





ecco, io volevo solo capire la logica di questi stati d'animo, stati d'animo che sono creati dal pensiero interno, che è come una canzone, può essere triste e ti rattristi, dolce e ti raddolcisci, energica e ti energici!

ho sbagliato tutto! ho sbagliato questo post fin dal titolo!!
ah no no, che errore

beh, semmai ne apro un nuovo più..logico..
r.rubin is offline  
Vecchio 20-07-2005, 16.50.11   #28
Fragola
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Messaggio originale inviato da r.rubin

io mi riferivo a qualcosa di più soft, tipo sentimenti o stati d'animo, forse adirittura più stati d'animo che sentimenti, quelle tonalità di colore che ci fanno guardare alle cose più quotidiane in un modo oppure in un'altro, che ci fanno sentire..sereni...oppure..scaz zosi.. senza che ci sia un motivo particolare per essere sereni oppure scazzosi.. ehhh..ora farò la millemiglia avanzando in ginocchio sui ceci, me lo merito proprio! che distratto!

Dicci la verità: sei vulcaniano!!! Ma per te la rabbia è soft?

Oggi non avrò tempo di leggere il tuo lunghissimo post che ad una rapida occhiata mi sembra interessante, a domani R. Vulcan
Fragola is offline  
Vecchio 20-07-2005, 18.28.28   #29
Lucy
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Ho letto "Estudios sobre el amor" di Ortega y Gasset. Lui dice che odio e amore non sono le emozioni ma le attività. Chi ama vuole l´esistenza della persona amata. Chi odia vuole la morte della persona odiata.
Mentre essere innamorato (molto diverso dell´amore) è una emozione, un estato.

Fragola a detto che uno può controllare le suoi emozioni. Yo pensavo che uno può controllare solamente il suo comportamento. Per esempio sento la rabbia (emozione), ma non urlo (comportamento).
Se mi sbaglio ditemelo. Grazie.
Lucy is offline  
Vecchio 20-07-2005, 19.12.27   #30
Vaniglia
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...sono confusa un tramonto in riva al mare ti puo' far provare un emozione intensa di piacere, ....la lettura di un libro ti puo' coivolgere sino a sentirti parte della scrittura, un bagno caldo ti puo' rilassare....penso che dipenda dal tuo inconscio e dal momento che stai vivendo....ci sono comunque determinate cose che ti fanno provare determinate emozioni....ma in altri momenti ti possono far provare emozioni differenti...come ascoltare una canzone...in un momento puoi' sentire qualcosa dentro di te che ti suscitano le parole o la musica di questa canzone...in un altro momento....puoi non provare nulla di tutto questo!
Ciao
Vanilgia
Vaniglia is offline  

 



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