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02-06-2005, 17.13.29 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
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Accidenti Fragola, avrei un sacco di domande da porre riguardo al tuo ultimo post..spezzarlo parola per parola però (questione di etica - estetica), un casino !!! Di quel pochino di regole che menzioni, mai a liberarsi!!! Sono inevitabili, anche perche al primo contatto con la sabbia il bambino, sì, gioca...però i castelli di sabbia stanno meglio su utilizzando l'acqua, oppure non bisogna buttarla negli occhi degli altri, oppure è un inconveniente per le sgrida che il bambino si prende dalla madre per aver portato i pantaloni a casa..pieni di sabbia...dopo essersi cimentato nelle lotte greco-romane etc
Penso che tu ti riferisci, e come dici in due post fà, alla porta d'ingresso, esattamente nella società (non nel mondo, che lo distinguo). Ad un continuo tuffarsi dietro alla porta per poi ritornare all'ingresso??? Perché s'è così, dal mio punto di vista , non è più il problema del saper giocare bensì della dimenticanza ( a ritornare all'ingresso) Domanda: Tu, se vedessi un 40enne starsene lì, da solo in spiaggia, a giocare con la sabbia, ti aggregeresti, oppure diresti magari: Boh, sarà un qualche artista......oppure il gioco rimane sempre un modo individuale di approcciarsi alla vita ??? Ultima modifica di neman1 : 02-06-2005 alle ore 17.18.00. |
02-06-2005, 21.03.33 | #6 |
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Scusa, credo di non aver capito quasi niente. Ma ho anche la sensazione che tu non abbia capito me. Quindi siamo pari. Arimo! E ricominciamo, ok.
Prima una precisazione: parlavo di "test d'ingresso" a me. Una persona che non sa giocare di solito mi mette difidenza. Poi proviamo a chiarirci (detto io le regole? ) Dunque, cos'è il gioco? Questa è la domanda. Perchè se intendiamo il gioco in modo diverso parliamo di cose diverse. IO parlo del gioco, tu parli dei giochi. Giocare non significa per forza pare un gioco codificato. Hai voglia di provare a darmi una definizione di gioco? |
02-06-2005, 22.46.46 | #7 |
Ospite abituale
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Definizione del giocare???
Uhmm, forse: sapersi coinvolgere senza prendere troppo sul serio la serietà? Non saprei di preciso anche perché mi ero concentrato non sulla definizione ma su un'altro punto. Convinto che il maturare sia la continuazione dei giochi fatti nell'infanzia, i quali si spostano su oggetti differenti ma le regole rimangono quelle. Quindi, il discorso centra più i gusti che il giocare.
Gioco codificato??? Ma no Fragola, è il mio modo di esprimermi, scrivo in maniera colloquiale e confindenziale...è neccessaria un pò di immedesimazione e concentrazione per capirmi, ma non la pretendo, e va bene così. Detti tu le regole??? Me lo immaginavo, non potrebbe essere altrimenti....Allora, OK : quali sono ??? |
03-06-2005, 00.04.54 | #8 |
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"La cultura sorge in forma ludica, la cultura è dapprima giocata… Ciò non significa che il gioco muta o si converte in cultura, ma piuttosto che la cultura, nelle sue fasi originarie, porta il carattere di un gioco, viene rappresentata in forme e stati d'animo ludici (…)" (Huizinga - Homo ludens).
"Ogni gioco è anzitutto e soprattutto un atto libero. Il gioco comandato non è più gioco. (…) Gioco non è la vita 'ordinaria' o 'vera', è un allontanarsi da quella per entrare in una sfera temporanea di attività con finalità tutta propria, già il bambino sa perfettamente di 'fare solo per finta', di 'fare solo per scherzo". Ancora: "Il gioco è qualche cosa di disinteressato" (Huizinga - Homo ludens). Ho copiato queste frasi. Possono essere buoni spunti di riflessione. Per me il gioco è fondamentalmente un atteggiamento curioso e stupito. E' allegria. E' una forma di conoscenza. E' condivisione. Ed è, soprattutto, non prendersi sul serio. Le regole sono incidentali. Le regole servono quando si gioca insieme per concertare il gioco e soprattutto per far sì che tutti si divertano. Le regole del gioco hanno il loro senso, in quanto parte del gioco collettivo, anche come componente del divertimento. E' divertente impararle. E' divertente rispettarle. E' divertentissimo infrangerle un po' Ma non tutti i giochi hanno regole. E' vero che un castello di sabbia sta su meglio se metto una certa quantità di acqua, ma è anche vero che giocare con la sabbia non significa per forza fare un castello. Posso fare una pista, una buca, o anche solo impastare la sabbia per sentirla con le mani, setacciarla e separare i sassolini... si possono fare tanti di quelle cose con la sabbia! Si può giocare con gli altri, ma si può anche giocare da soli e comunque comunicare. Scrivere un racconto di fantascenza non è molto diverso da giocare a "facciamo che io ero un astronauta e tu un alieno" se non ci si convince e non si vogliono convincere gli altri di essere Asimov! Ed è un giocare da soli, ma che poi fa giocare anche gli altri. inizio (inizio?) a delirare... nanna! Stasera non gioco più |
03-06-2005, 17.38.39 | #9 | |
Ospite abituale
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Citazione:
hai giocato a questo??? Ti racconto: l'asilo nido, nelle ore ricreative ci si trovava, solito gruppetto di bambini, solito angolo sul prato recintato a decidere di giocare nuovamente "a famiglia". E c'erano le bambine che.... quasi si strappavano i capelli pur di stabilire chi faceva la madre, chi la nonna, la sorella, la vicina di casa, la tata etc, e i bambini maschietti messi un pò in soggezione dalle tante strilla accettavano di fare i correlativi padri, coniughi, fratelli etc. Io sceglievo sempre di fare lo Zio scappolo, avevo 35 anni ed ero lo Zio che ognitanto veniva in visita alla famiglia, anche perchè dopo che si sono stabiliti tutti i ruoli da interpretare e le stanze (immaginarie) nelle quali muoversi e si cominciava a giocare...dopo 5min trovavi: le ragazze nel "salotto" a fare i loro cip cip e i maschietti dall'altra parte del prato a giocare a pallone. Io, in alto del "mio" Acero sul quale salivo sempre, in attesa di venir in visita, sorridevo a questa brevità.... ma poi mi voltavo a godermi il panorama tra il verde e l'odore di freschezza delle foglie. |
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03-06-2005, 17.41.31 | #10 | |
Ospite abituale
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Re: l'importranza del gioco
Citazione:
diciamo che giocare a tutte le età aiuta ad essere più felici e a crescere a volte in una responsabilità che però riesce anche a sdrammatizzare.... |
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