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26-04-2005, 18.01.18 | #33 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Molto banalmente supponi che siamo in tre (io, tu e Tizio), che devono decidere cosa fare questa sera, io ho voglia di andare al cinema, tu in pizzeria e Tizio in discoteca. Tra noi tre esiste un accordo preventivo per cui di volta in volta tocca ad uno di noi scegliere e questa sera tocca a me. Io posso scegliere il cinema ascoltando solo la mia voce ed il mio desiderio, (il mio bene), oppure visto che è il tuo compleanno, (beh lo è davvero capita a fagiolo), posso decidere di farti una carineria scegliendo quello che so che tu desideri, cioè la pizzeria, tanto più che ieri sera era la sera di Tizio e lui ha scelto ciò che piaceva a lui. Premesso che questo è solo un esempio e non è detto che io agirei così, il tutto è per dimostrare come sia possibile non mettere il proprio bene davanti agli altri, e sia possibile nelle varie scelte avere la capacità di porsi come uno tra gli altri. Quella capacità nelle scelte personali, di non piegare il bene ed il male alle proprie convenienze la chiamo imparzialità. Conosco la manipolazione di cui parlate. Io sono nato in una famiglia molto cattolica, cattolica fino al bigottismo e posso raccontarvi per filo e per segno tutti i guasti alla mia personalità che, per sacro furore ed a fin di bene mi hanno fatto. (Volete una confessione scritta o mi credete sulla parola?) Non penso tuttavia che la buona fede sia più dannosa della mala fede ed è quell’affermazione, senza distinguo, che mi sono sentito di contestare ad Ygramul. |
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26-04-2005, 18.04.00 | #34 |
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La buona fede è più dannosa, primo perchè è molto più frequente, secondo perchè è subdola ed è quasi impossibile difendersi.
Terzo perchè, come dice Ygramul, persevera nel suo errore. Ultima modifica di Fragola : 26-04-2005 alle ore 18.06.32. |
26-04-2005, 18.20.49 | #35 | |
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Citazione:
Mmmmmm, ci sto pensando. Perchè, vedi, quella "carineria" potrebbe aver sotto l'intenzione inconsapevole di - farmi sentire in debito - fare in modo che quando tocca a me e a tizio, noi per ricambiare scegliamo quello che vuoi tu (così lo ottieni due volte su tre e non una su tre) - farti sentire più accettato (darci il segnale che non ti facciamo sentire abbastanza accettato e ti dobbiamo dimostrare più interesse) - mettere me e tizio in competizione (far sì che io preferisca te a tizio, far sì che tizio sia geloso) - e potrei continuare per tre pagine Insomma, quella carineria, quanto più ostenta disinteresse, tanto più potrebbe anche essere una manipolazione con tutti i crismi. Una di quelle che poi, magari, si rinfacciano anche. (del tipo "ma come, io ho fatto questo per te e adesso tu preferisci fare un'altra cosa invece di darmi quello che voglio?") Se c'è il patto che si sceglie una volta per ciascuno, o tutti decidiamo che oggi scelgo io perchè è il mio compleanno, oppure chi sceglie sceglie per sè, se no il patto salta e la chiarezza pure. Per me questo è sano. |
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26-04-2005, 21.01.18 | #36 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Ti, o vi sarà successo nella vita di trovarvi in una situazione in cui siete arbitri di una decisione che non vi coinvolge, (magari in riunioni di lavoro), ed avrete visto come, da quel punto di vista, si possa essere più obbiettivi. Quel punto di vista si può assumere anche in situazioni che ci coinvolgono, non fosse altro che per saper vedere quale sia il “vero bene”, anche se poi “manipoleremo” per avere ciò che interessa a noi o subordineremo quell’idea del bene al nostro bene personale. Quello che ho scritto ad Ygramul voleva essere uno spunto di riflessione, perché leggendo i suoi post sembrava di evincere che nei nostri rapporti, (perché mi pare si parlasse dei rapporti in forum), o interagiamo “sapendo quello che facciamo” oppure è meglio la malafede. Quel “sappiamo quello che facciamo” a me sa tanto di “codifica delle relazioni umane” che per me è una cosa senza senso e continuo a preferire uno che ci prova ad agire per il bene, ad uno che dichiaratamente agisce per il male, anche perché se uno ha davvero volontà di bene è inevitabile che si accorga di coò che fa. Poi ognuno è libero di pensarla come crede…….. |
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26-04-2005, 21.28.48 | #37 | |
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Citazione:
Credo che sia proprio questo il punto di sostanziale divergenza. Spesso si incontrano casi che il 'male' è fatto proprio da persone che avrebbero voluto produrre un effetto diverso. Il primo esempio che mi viene in mente è quello del genitore che, in perfetta buona fede ed amando profondamente il figlio, gli crea dei problemi...non volendolo e magari pure con l'intenzione di evitarglieli... Credo che con il lavoro che fa Ygramul se li veda tutti i giorni davanti casi così, non credo che sempre si tratti di stupri, violenze e cose eclatanti. Il malessere può essere dato anche da persone che ci amano e che non vorrebbero assolutamente darcelo...e viceversa. E sicuramente questi casi sono numericamente più diffusi di quelli in cui il malessere viene creato da un fatto che finisce sul giornale. Credo anche siano più difficili da trattare...in fondo è più facile esorcizzare un evento facilmente identificabile che non un atteggiamento 'strisciante' magari fatto anche da una persona che vediamo essere in buona fede. |
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26-04-2005, 21.37.28 | #38 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Ma qui parliamo di adulti, (magari c’è anche qualche ragazzino ma mi pare che è più scafato di tanti adulti……), che si relazionano in forum tramite il dialogo ed il confronto in quel senso ho sollevato la riflerssione sull'affermazione di Ygramul. |
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26-04-2005, 22.24.27 | #39 | |
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Citazione:
bè io stavo parlando più in generale...tanto che ho fatto riferimento al lavoro di Ygramul... se circoscriviamo al forum credo che non si tratti di 'codifica di relazioni umane' quanto di quel buon senso che ci possa far accorgere se la persona che c'è di fronte sia 'adulta' solo anagraficamente... e a parte questo se non è in periodo suo particolare, che fa si che il nostro comportamento non le arrechi un danno... a volte succede, sia da parte nostra nei confronti degli altri, sia viceversa... in buona fede, ma questo non toglie l'eventuale malessere prodotto... credo che quel 'sapere quel che facciamo' di Ygramul volesse intendere questo... poi lei sicuramente saprà chiarirci questo malinteso e se voleva dare un senso verso la 'codifica' e non verso il cercare di acquisire un maggior rispetto umano verso l'altro. |
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26-04-2005, 23.18.52 | #40 | |
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Citazione:
Una domanda: ma cos'è il "vero bene"? E chi ha la consapevolezza (o la presunzione) per saperlo riconoscere? Non è che la malafede è meglio, è che, se guardi il risultato, non è peggio. Per di più la malafede è meno subdola, più palese. La riconosci. E se la riconosci la eviti Inoltre chi fa del male consapevole che lo fa per il proprio tornaconto, smette quando ottiene ciò che vuole, chi lo fa inconsapevolmente non smette mai. Sapere quel che si fa non ha nulla a che vedere con una codifica delle relazioni umane (cos'è una codifica delle relazioni umane?) ma ha molto a che vedere con la consapevolezza o, per dirla in termini più semplici, col conoscere se stessi. Il che non garantisce di non fare mai del male, ma permette di imparare dai propri errori. E scusa se è poco. Il modo in cui ho analizzato il tuo esempio del cinema, era anch'esso un esempio. Anche perchè, in una riunione di lavoro, se dovessi andare nella direzione di quello che io ritengo il "vero bene", probabilmente otterrei l'effetto di essere licenziata in tronco. Quindi, al lavoro, ho sempre ben in mente il mio interesse personale che è quel numerino che il 27 compare sul mio estrattoconto. In qualsiasi situazione esiste un tornaconto personale, banalmente il fatto di ottenere la stima degli altri, ad esempio. Non è male in sè fare una cosa che ci fa ottenere gratificazioni, è male (fa male a noi e agli altri) non sapere che agiamo anche per ottenere gatificazioni. Credere che stiamo agendo per puro altruismo quando in realtà non è così (e se non siamo santi non è mai così) innesca automaticamente un processo di manipolazioni a catena. Garantito al limone. Parola di lupetto. Sperimentato e scientificamente dimostrabile! |
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