ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
22-03-2005, 23.42.57 | #42 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-01-2005
Messaggi: 218
|
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Attaccamento al dolore
Citazione:
Hai ragione Frag... Ma, vedi, l'attaccamento al dolore, secondo me, è come l'abnegazione al dovere o cose simili...sono concetti e sono un qualcosa che, vuoi o non vuoi, "decidi" in fin dei conti tu e soltanto tu di vivere. La cosa più bella dell'essere umano è la sua possibilità (e non capacità) di scegliere cosa sia meglio per se stesso, o meno. Non si può essere "attaccati" a qualcosa, se realmente non lo si vuole essere. E' come quando si nasce....non lo abbiamo voluto, ma ci siamo. Siamo legati a nostra madre...e poi arriva qualcuno che taglia il cordone e ti rende libero...a quel punto anche se c'è qualcun'altro pronto a riceverti tra le sue braccia, sta solo a noi, a nostra volta, decidere quando tagliare i "cordoni"...una volta nella vita (ed una sola volta) ti viene fatto "gratis"...poi dipende solamente da noi!... Buona notte Frag... p.s.:..."dolore nevrotico"...interessante concetto...ci penserò un pò su!!!... pp.ss.:...le propie "catene" si creano...nessuno ce le ha mai regalate... Ultima modifica di alpha : 22-03-2005 alle ore 23.52.49. |
|
23-03-2005, 00.13.34 | #43 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
|
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Attaccamento al dolore
Citazione:
... perchè, io che avevo detto???? Si può scegliere, oserei quasi dire si deve... (Però da bambini no, da bambini non si può scegliere. Ci sono ferite che rendono la scelta più difficile. Non impossibile, solo più difficile.) ps. "dolore nevrotico" su un forum di psicologia non mi sembra un termine strano |
|
23-03-2005, 09.01.01 | #44 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 25-01-2005
Messaggi: 218
|
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Attaccamento al dolore
Citazione:
Infatti, penso che siamo d'accordo!!!... Citazione:
Questo è vero, da bambini non si ha (forse) ancora la piena autonomia delle proprie scelte, ma è anche vero ciò che affermi:...Non impossibile, solo più difficile (forse). Citazione:
Non lo trovo un termine strano...direi, anzi, che l'ho trovato un termine...interessante!!!... p.s.:...la faccio finita qui, altrimenti il WM mi mostra il cartellino rosso!!!... |
|||
23-03-2005, 11.17.24 | #45 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
|
Per Fragola
J Condivido il tuo intervento. Tutto, ma con un distinguo: ci sono casi in cui il dolore, quello dell’anima, non è solo un riflesso della propria infanzia, ma ad esso forse si somma. Ci sono eventi traumatici molto forti, come quello che l’amica mi ha voluto partecipare, che segnano nel profondo, che lasciano profondissime cicatrici indelebili, che sono lamine che martoriano il cuore (queste sono parole sue). Credo che, in quei casi, quello di specie di cui al thread a cui ti ho rimandato, insorga una profondissima paura del prossimo, che ci si senta un po’ più soli, un po’ più esposti alla codardia altrui, e si voglia, di riflesso, per proteggersi, rinchiudere un po’ in sé stessi. Credo che la solitudine, anche quella ricercata, in questi casi, sia un alimento al dolore stesso. Lo stupro è la violenza peggiore che un uomo posso perpetrare nei confronti di una donna, perché non martoria il corpo, ma l’anima, la fiducia nel prossimo. La violenza subita non è nel corpo, ma nel profondo. Però c’è una cosa che mi ha profondamente colpito, perché hai usato le medesime parole di un’altra persona che stimo molto. Sono queste: <… Il dolore nevrotico è solo questo, l'incapacità di perdonare…>, e queste altre: <… Mi hai fatto male (magari è pure vero!) ma adesso me ne occupo io…>, e ancora: < Insomma, il dolore genera dolore. Chi sta male fa soffrire chi gli è accanto.> . Il perdono: perdonare sé stessi per perdonare gli altri e superare l’evento. Non aggiungo altro, non ho nulla da aggiungere, se non una sola cosa…. Quell’amica si è innamorata, per certi versi ha spezzato il guscio che la teneva prigioniera, ma mai supererà interamente il suo dolore... l’ho conosciuta personalmente, è una bellissima persona davvero. Grazie P.S.: < Insomma, il dolore genera dolore. Chi sta male fa soffrire chi gli è accanto.> . E' vero |
23-03-2005, 18.04.55 | #46 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 26-11-2004
Messaggi: 245
|
Faccio un esempio per spiegare.
Se tu cadi da grande e ti fai un taglio al ginocchio reagisci anche per come ti hanno allevato. Se ogni volta che cadevi la mamma ti sgridava dicendoti "ti sta bene così impari" avrai una reazione, se la mamma quando cadevi non era polemica e ti diceva "non ti preoccupare, succede di cadere, rialzati e riprova" ne avrai un'altra. Ovviamente la caduta è metaforica, ma i genitori non lo sono affatto. I genitori condizionano non poco l'adulto e non tutti hanno i mezzi per liberarsi di tanto dolore, che non è altro che la paura di sbagliare e quindi di vivere e godere della vita. Visechi, è giusto quello che dici, i dolori si sommano. Diversa però sarà la capacità di reagire dell'individuo a seconda del terreno che l' ha alimentato nell' infanzia. Più salde sono le nostre radici e meno danni faranno le tempeste che incontreremo nella vita.... |