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23-03-2005, 12.09.49 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-10-2003
Messaggi: 672
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Un pò mi immedesimo in questa tua amica. Io non è che avessi la puzza sotto il naso, ma a scuola sono stata sempre piuttosto "seria". Mi imbarazzava il comportamento casinista e irrispettoso di molti miei compagni e a me non passava neanche minimamente per la testa di fare qualcosa di vietato. Probabilmente mi sarei divertita molto di più, infatti non rimpiango mai il periodo scolastico, come invece fanno molti miei coetanei. Studiavo il giusto ed ero brava, soprattutto nelle materie letterarie. Gli insegnanti facevano tanti complimenti, i genitori gongolavano, tutti avevano sempre tante aspettative che io non potevo deludere. Alcune materie mi piacevano e le studiavo volentieri, altre le odiavo e mi sentivo in obbligo di avere almeno un voto discreto anche in quelle. Ci ho messo tempo e fatica per accettare la mia umanità e limitatezza, quando gli altri contano su di te, ti ammirano in buona fede, credendo di spronarti ma ignorando che spesso una ragazzina vorrebbe solo essere una ragazzina e non una "donnina" responsabile, "scolarizzata" (parola orrenda che mi è spesso stata ripetuta dai prof. quasi fosse un complimento), consapevole, ecc. Forse la tua amica si è fatta carico delle responsablità che qualcuno le ha gentilmente dato (sempre in buonissima fede, non dubito) e ora ha una sorta di ansia da prestazione. Ogni fallimento, anche minimo, viene vissuto malissimo come se fosse un'onta da cancellare al più presto, soprattutto per la delusione che dà alle persone che la considerano più per quello che sa fare che per quello che è. Può essere?
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