...allora, il mio no al fare la corte partiva da un presupposto di fondo: secondo me il termine "fare la corte" classicamente inteso sottintende tutta una serie di tecniche che, tradizionalmente, l'uomo poneva in essere per arrivare a conquistare l'amata.
Questo, a mio avviso, presuppone due cose: perseveranza maschile e negazione femminile.
Ovvero tu continui ad adottare mille attenzioni ed io continuo a far finta di essere totalmente disinteressata.
Quando si fanno le cose che diceva Herzog (mi vieni in mente tu), peraltro bellissime e che condivido debbano esistere sempre, secondo me non si fa la corte... si "fa l'amore", mi spiego: continui a mandare fiori, bigliettini, poesie, cioccolatini ad una donna che non ti corrisponde, che non manda anche lei una poesia, che non sussulta quando ti vede, etc.? Non credo... allora in realtà è un tubare perchè si è inamorati..concetto che mi è piaciuto espresso da Coelho che diceva qualcosa sul fatto che due persone innamorate fanno sempre l'amore, anche con questo scambio di attenzioni
scemenza? boh
Fare la corte vuol dire insistere anche quando dall'altra parte c'è il totale apparente disinteresse... per arrivare alla conquista.
Ora, a me sembra che oggi questa tecnica si sia un po' persa perché se una non ci sta subito (tipo risponde al messaggio, esce a cena, etc.) si passa ad un'altra preda meno complicata... consumismo
forse
D'altra parte la donna, in questa immagine classica, dovrebbe rimanere nel suo spazio dicendo ad ogni mirabolante trovata del suo corteggiatore un semplice, timido "grazie" e nulla più: ma ci pensate... lui arriva con una poesia d'amore... si inginocchia e la recita (vado per assurdo), fa arrivare fiori, regala di tutto e si sente rispondere "grazie"... secondo me torna a casa e pensa: "ma guarda 'sta str..., che vuole che le intesti casa per conquistarla!!!"
Saluti a tutti
Neve