Mi sembra un "processo", quello che descrivi tu, che può essere un pò pericoloso, se fatto troppo seriamente.
Penso che l'Altro (in quanto carne e ossa) sia fondamentale ed essenziale per aiutarci anche alla nostra auto-individuazione.
Sono daccordo con te quando dici:
"Una 'terapia' di scissioni e contro-scissioni dove perno sostanziale è e resta la possibilità di fluire attraverso le infinite possibilità di specchio di rimando":
ma io questo lo farei per "gioco", non "veramente"...almeno QUI
L'auto-individuarci attraverso questo gioco di specchi e rifrazioni potrebbe sempre riflettere la stessa immagine...è questo non porterebbe crescita, evoluzione, scontro, individuazione....