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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
06-06-2004, 23.40.37 | #6 | |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
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Re: Re: Quanto contano le parole?
Citazione:
Mi rifaccio a questo messaggio per dire che a volte è più facile comunicare la propria interiorità utilizzando degli accostamenti metaforici. Il Sole per comunicare la nostra gioia, le farfalle per comunicare la nostra leggerezza interiore, il soffio lugubre del vento per comunicare le nostre piccole/grandi tempeste interiori. Quando mi manca l'emaptia con altre persone, io personalmente la ritengo sempre una mia difficoltà ad accettare quella mia parte interiore che quelle persone mi rappresentano. Ma quando vinco quelle resistenze, quando guardo negli occhi il mio interlocutore e comincio a vedere in lui semplicemente un essere umano, quando comincio a spogliarlo dai suoi ruoli sociali, dall'immagine che mi rimanda, allora gradualmente quell'empatia, quella sintonia, quasi per miracolo incomincia a stabilirsi e diventiamo entrambi parte di un'unica verità autentica: che siamo dei banalissimi e allo stesso tempo straordinari esseri umani. Mi piace pensare che quando questa empatia non si crea dipende si da lui, ma soprattutto da me, che io possa essere in grado di far sentire la mia VOCE a chiunque. Ma per fare questo sto imparando che la mia VOCE raccoglie in se tutto. Voglia di vita, di morte, odio amore, rabbia, dolcezza, TUTTO. E' chiaro che poi spetta a me quali far sentire agli altri e quali (tra le tante tonalità di questa voce) far tacere. Ma tutto ci appartiene. Anche l'indifferenza degli altri. Nicola |
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07-06-2004, 15.45.46 | #7 | |
Utente bannato
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
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Re: Re: Re: Quanto contano le parole?
Citazione:
Con altre parole,avrei scritto le stesse cose. |
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07-06-2004, 18.44.20 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
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Re: Re: Re: Quanto contano le parole?
Citazione:
Fanno riflettere tutte le tue parole, Nicola, ed è vero che quando da parte nostra c'è la disponibilità e la voglia di andare incontro all'altra persona, si riesce a creare e a trovare un linguaggio comune, una sintonia che va oltre le parole, si riesce anche ad aprire le porte chiuse. Però a volte è molto difficile. |
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07-06-2004, 19.46.38 | #9 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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Come vengono percepite le parole dipende dal vissuto di chi ascolta.Se uno non ha mai sperimentato una certa sensazione o avuto di suo, almeno implicitamente nei meandri della sua testa, un idea; difficilmente delle vane parole potranno fargli comprendere tale sentimento o tale concetto.
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07-06-2004, 20.39.31 | #10 | |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
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tutti
Citazione:
Se riesci a far parlare le sensazioni chiunque ti sente. Tutte le sensazioni le sperimentiamo, magari anche per un solo istante quando siamo bambini. E' che a volte sono talmente doloroose che ce ne difendiamo con più o meno elaborati ( a seconda delle nostre capacità razionali) schemi razionali. Ho conosciuto persone estremamente intelligenti nella mia vita, persone con le quali se solo si prova uno scontro di carattere logico intellettivo se ne esce inevitabilmente sconfitti. (anche in questo forum) Ma quando anteponi alla loro straordinaria razionalità il linguaggio del dolore, quando le lacrime di quel dolore penetrano inesorabili negli interstizi dei loro muri, inevitabilmente quei muri crollano per lasciar spazio a quelle lacrime. Siamo esseri umani Cat. Tutti inesorabilmente. Tutti siamo stati partoriti. Tutti abbiami vissuto quel terrificante abbandono dal paradiso del feto materno. Tutti abbiamo urlato di fronte a quella sennsazione terrificante. Tutti ci siamo sentiti in colpa per aver deluso, almeno 100 volte, le aspettative dei nostri genitori. Tutti abbiamo auspicato in certi momenti la morte di qualcuno. Tutti abbiamo odiato. Tutti abbiamo amato. Ma crescendo ognuno di noi ha scelto cosa far tacere e cosa far parlare. Prova a pensarci Cat: come potrebbe inorridirmi l'omicidio di una personsa se questo sentimento non mi appartenesse? Qual'è la differenza tra me e un assassino? L'unica, e certamente enorme differenza che ci caratterizza, è che lui quel sentimento lo ha agito, io lo ho semplicemente canalizzato in altre direzioni, o, peggio ancora, messo a tacere, con il terrificante rischio che prima o poi esploda in una rabbia feroce contro tutto e tutti. Per poi magari sentire dire: "ma pensa, proprio Nicola, era una così cara persona... |
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