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27-05-2004, 12.00.16 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-05-2004
Messaggi: 301
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ISTINTO........
Consiglio di leggervi questa pagina scritta da Gianni Pardo nella quale mi rifletto moltissimo a proposito dell'istinto.......
http://www.capperi.net/Il_pensiero_dell_istinto.html Un caro saluto , Rocco |
27-05-2004, 18.27.10 | #6 |
Epicurus' very son
Data registrazione: 26-12-2003
Messaggi: 375
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Esistono almeno 2 livelli di istinto di conservazione (o di sopravvivenza). Quello riguardo alla specie e quello riguardo all'individuo. Tra i due, il secondo è quello che prevale.
1) riguardo alla specie: Tra la mia specie e un'altra, io preferisco che prevalga la mia. 2) riguardo all'individuo: Tra me e un altro individuo della mia specie, preferisco che sia io a prevalere. A maggior ragione, tra me e un individuo di un'altra specie preferisco che a prevalere sia io. L'uomo non ha nessun istinto di distruzione. L'uomo come specie vuole conservarsi (e/o prevalere) rispetto alle altre speci. L'uomo come individuo vuole conservarsi (e/o prevalere) rispetto algi altri uomini. Questo vale anche per gli altri animali, sia tra speci che all'interno delle speci. Il fatto che normalemte l'istinto di conservazione venga attribuito solo agli animali si spiega perché nell'uomo l'istinto di conservazione riguardo all'individuo all'interno della propria specie è meno evidente (c'è ma si nota un po' meno), mentre quello tra speci è evidente, infatti l'uomo prevale tuttora su qualsiasi altra specie animale. MA oltre a questi due livelli, ci sono altri sottolivelli (per esempio la nazione, la città, la famiglia) e per ognuno di questi raggruppamenti esiste un livello di istinto di conservazione legato alla consapevolezza di appartenere a questi gruppi. Il livello di istinto più importante, quello che prevale sugli altri livelli è quello del sottogruppo più piccolo ovvero quello dell'individuo stesso, mentre il livello di istinto più forte è quello tra i gruppi più grandi (tipo le speci) perché i membri esterni a questi ultimi gruppi ci sembrano più lontani (e quindi più diversi) da noi. Non ci facciamo più di tanti problemi ad eliminare individui fuori dal nostro macrogruppo (come altri animali che sono fuori dalla nostra specie o ancor di più i batteri che sono al di fuori del nostro regno) perché il nostro istinto di c. nei loro confronti è forte. Ci facciamo più problemi ad eliminare un individuo di un nostro gruppo (un altro uomo) perché abbiamo molti gruppi in comune con lui e lo sentiamo più simile a noi, e quindi il nostro istinto di c. è più debole nei suoi confronti, però prevale ugualmente, nel senso che, qualora dovesse esserci uno scontro tra quest'individuo e un sottogruppo più inerno (la propria famiglia, o ancor di più se stessi) si preferisce salvare il sottogruppo più interno. |
01-06-2004, 05.49.23 | #7 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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"..L'uomo non ha nessun istinto di distruzione. " -Knacker
Scusa, ma ovviamente non sono assolutamente d'accordo !!! E per ovvi motivi : ..mai sentito parlare di 'necrofilia' e 'biofilia' come profonde pulsioni dell'essere umano ? Fromm già da parecchio tempo ipotizzava il crollo dell'attuale società fondata su non-valori disumanizzanti, dove, non l'uomo e la sua creatività, bensì la sua forza-lavoro come unico 'bene' sociale.. (vedi di Erich Fromm: "La rivoluzione della speranza" "avere o essere", " L'umanesimo socialista", "l'arte d'amare" ) Questa discussione penso possa ben allacciarsi alla discussione aperta da Catharsis 'Ta-Tabù' ! Si parla di disumanizzazione, crollo del centro dell'uomo..Istinto di vita che va scemando..! Gyta |
01-06-2004, 16.52.59 | #8 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
ciao gyta, di biofilia non ho mai sentito parlare... ho sentito ancora parlare di pollice verde, di bibliofilia ecc ma di quella no.. cos'è. di necrofilia sì, ma non vedo cosa c'entri con un ipotetico istinto di distruzione ... ? |
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02-06-2004, 08.38.48 | #9 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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> a Rubin & c.
Letteralmente : ‘biofilia’= amore per la vita / ‘necrofilia’= amore per la morte. Due spinte profonde dell’inconscio coesistenti nell’uomo ed a seconda di quale delle due maggiormente prevalga vi può essere un’equilibrio nella vita dell’uomo od una perversione/malattia che spinge in un’atteggiamento sostanziale verso la vita e la creatività o verso la morte e distruttività. Esempio ‘nocciolo’ sulla ‘potenza’ o ‘impotenza’ come atteggiamento profondo verso la vita è : se non ‘so dare’ la vita (creare/ creatività >potenza ) allora (come atto estremo, disperato) ‘so dare’ la morte (distruggere>impotenza, come atto <estremo> di ‘creatività’ ). Nella psicoanalisi due pulsioni istinti coesistenti (in equilibrio nell’uomo “normale”) e spesso identificati nei due termini di :Thanatos = come funzione di separare e disintegrare; Eros = come funzione di legare, integrare,unire. Scrive Fromm (da “Psicoanalisi dell’amore”) : ”..Questo dualismo, comunque, non è uno dei due istinti biologicamente congeniti, relativamente costanti e sempre in lotta l’uno con l’altro fino alla vittoria finale dell’istinto di morte, ma sta tra la tendenza primaria e fondamentale della vita -continuare a vivere- e la sua contraddizione, che subentra quando l’uomo viene meno a questo scopo… L’istinto di vita pertanto costituisce la potenzialità primaria nell’uomo; l’istinto di morte una potenzialità secondaria… La potenzialità primaria si sviluppa se sono presenti le condizioni adatte alla vita…Se queste non sono presenti, insorgeranno le tendenze necrofile e prenderanno il sopravvento…” Quindi passa ad analizzare quali siano le condizioni dell’insorgenza di una delle due sopra l’altra nello sviluppo del bambino sottolineando come l’amore per la vita sia un’atteggiamento ‘contagioso’ e non intellettuale di ‘parole’.. Accento importante è dato (sempre per la biofilia) nella condizione di ‘libertà’ non esclusivamente come libertà da restrizioni politiche ma “ Se si deve sviluppare l’amore per la vita, deve esserci libertà <per>; libertà per creare e per costruire, per voler sapere e per osare. Tale libertà esige che l’individuo sia attivo e responsabile, non uno schiavo o un ingranaggio ben lubrificato di una macchina…. Persino una società in cui siano presenti sicurezza e giustizia, potrebbe non condurre all’amore per la vita se l’attività creativa dell’individuo non venisse favorita… Non basta che gli uomini non siano schiavi ; se le condizioni sociali favoriscono l’esistenza di automi, il risultato sarà non l’amore per la vita, ma l’amore per la morte….” Sempre per le condizioni sociali sfavorevoli allo sviluppo della biofilia: “..In ultima analisi, per ingustizia intendo una situazione sociale nella quale l’uomo NON E’ FINE A SE STESSO, ma diventa UN MEZZO PER I FINI DI UN ALTRO UOMO.” “…L’affinità tra il disprezzo necrofilo per la vita e l’ammirazione per la velocità e per tutto ciò che è meccanico, si è fatta manifesta solo negli ultimi decenni. Eppure fin dal 1909 fu osservata ed espressa sinteticamente da Marinetti nel suo ‘Manifesto Iniziale del Futurismo’ …” “..Tra le condizioni specifiche necessarie allo sviluppo della biofilia citerò la seguente: il caldo, affettuoso contatto con gli altri durante l’infanzia. La libertà e l’assenza di minacce; l’insegnamento-più con l’esempio che con le prediche- dei principi che conducono all’armonia e alla forza interiori; la guida all’<arte di vivere>; l’influenza stimolante degli altri e la reazione agli altri, un modo di vita che sia autenticamente interessante. L’esatto opposto di queste condizioni favorisce lo sviluppo della necrofilia: crescere tra gente che ama la morte; mancanza di stimoli; paura, condizioni che fanno della vita una routine priva di interesse; un ordine MECCANICO INVECE DI UN ORDINE DETERMINATO DA RAPPORTI DIRETTI E UMANI TRA LA GENTE.” E’ stato difficile per me scegliere un passo anziché un altro ..poiché è un discorso fondamentale e profondo e ben poco sintetizzabile per poterne cogliere gli aspetti dominanti ed essenziali ..Se interessa un’approfondimento rimanderei al libro..(“Psicoanalisi dell’amore” e “La rivoluzione della speranza” quest’ultimo più in tema della nostra discussione). Penso che Fromm meglio di chiunque altro abbia saputo individuare e fotografare bene le basi dell’attuale impostazione sociale che minano indissolubilmente la qualità fondamentale dell’uomo e la sua reale possibilità di vita. Nonostante ciò penso che ancora abbiamo possibilità di rialzarci e di vincere facendo leva su un’ atto di grande coraggio ed audacia ponendo singolarmente le basi alla rinascita di un nuovo atteggiamento/sentimento verso la vita; Sono sicura che è in nostro potere, se lo vorremo ci riusciremo, poiché noi singoli siamo la ‘società’ e non viceversa. Gyta |
02-06-2004, 10.10.50 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-05-2004
Messaggi: 301
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fiuuuuuuu.......
Orco zio che mega lettura ....grazie Gyta per le citazioni di Fromm....più che esaustive ......
Citazione:
Premetto che molti anni addietro mi sono lasciato affascinare anch'io dalla psicanalisi , Fromm etc etc. Debbo dire che qualcosa di positivo ci ho colto anche se poi ho dovuto gioco forza allargare di molto il mio campo di ricerca , poichè solo attraverso un libro o la psicanalisi io non riuscivo a cavare un ragno del buco , per quel che mi riguardava.....ovvio... e proprio per non rimanere -tanto per usare un termine in prestito - solo nel campo intellettuale delle parole. E così ho avviato e continuo tutt'oggi ricerche partendo dal campo dello Yoga ( per usare un parola...) , che oggi come oggi amo guardare in maniera sempre più globale , ossia come pratica di ascolto fisico- mentale , volta all'educazione di corpo e mente ed all'unione col sè , attraverso svariate forme di comunicazioni e condivisioni di gruppo , sempre molto colegate al qui/ora ed alla società in cui viviamo , ovviamente. Io credo , tanto per riallacciarmi pure al discorso tuo e di Rubin , che le condizioni ambientali ci influenzino sì e possano rompere quel famoso equilibrio biofilia/necrofilia , ma che tanto , tanto altro può essere fatto per favorire un migliore equilibrio ( e ripeto , non la perfezione o l'annullamento del male come q.cuno ha voluto interpretare in qualche occasione forse a causa di mie imprecise affermazioni ...) nella nostra vita e prevenire la continua caduta libera del nostro essere alla quale assistiamo in tempi recenti. Mio cugino , ad esempio , è nato in un pessimo quartiere malfamato dove il 99% delle persone è purtroppo risucchiato dalla delinquenza , ma ciò nonostante lui ha fatto una grandissima carriera , splendida famiglia etc etc. Il segreto ? Semplice a mio avviso . La sana educazione ricevuta in una famiglia molto umile . Io credo che in molti di noi ( me in testa ) vi siano delle carenze da un punto di vista educativo e che queste possono essere colmate attrqverso percorsi di ricerca guidati. Tra le proposte sociali ad esempio avevo lanciato l'idea -poi ampliata da Dunadan -di istituire anche l'ora di studio delle religioni... e ce ne sarebbero ancora .....cmq mi stoppo.... Scusatemi la lunghezza........aspetto vs. osservazioni Un caro saluto Rocco |
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