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09-05-2004, 23.39.25 | #22 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-06-2003
Messaggi: 195
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Re: dubbi!!!
Citazione:
Ma allora perché combatterlo? Cosa è il vincolo sociale? E’ ciò che dovremmo essere quando siamo nella società? Certo potrebbe anche essere così, per necessità di vita della stessa società… ecco perché, forse, c’è la morale sociale… Ma nel privato perché continuiamo a portare ancora i vincoli sociali? Perché pensiamo di vivere ancora con gli altri, con la società? Nel privato non c’è la società, ci siamo noi e quanti con noi vogliono condividere ciò che siamo… ecco perché, forse, c’è la morale privata… Come vedremmo il nostro partner se potessimo essere, esprimere, ciò che siamo, senza doversi giustificare per ciò che siamo? Forse con occhi diversi… i nostri! E’ il partner che ci da la libertà o, forse, siamo noi che ci sentiamo liberi di poter Essere ciò che siamo con il nostro partner… Ma se questa persona non comprende ciò che siamo… come potremmo mai essere liberi di essere? Forse non lo saremmo nel senso comune di libertà…. Parliamo speso di coerenza, ma cosa vuol dire essere coerenti? Coerenti con cosa? con la morale sociale?, con la morale nostra, privata? Coerenti con un modo, con un ideale? E per questa nostra convinzione ci uniformiamo ad essa, cerchiamo di essere quel modo… Così l’essere coerenti, non contraddittori, ci impone di scegliere… e nella scelta c’è sempre rinuncia a qualcosa, altrimenti non sarebbe scelta, ma semplicemente.. azione. Ma così facendo sentiamo che il conflitto non si placa… proprio perché, forse, non siamo coerenti con noi stessi, con quello che in quel momento sentiamo di Essere… La coerenza è qualcosa che ostacola la nostra libertà di Essere… per uniformare ciò che siamo a ciò che pensiamo di dover essere…. A cosa dobbiamo essere coerenti? Ad una regola, ad una norma, ad una morale… a qualunque cosa sia, è un qualcosa di innato? Oppure è un qualcosa di acquisito? E se è acquisito… come possiamo dire che sia nostro? O semplicemente lo facciamo nostro perché ci piacerebbe essere così? Ma piacerebbe a noi o ci piacerebbe di piacere agli altri? Essere accettati dagli altri è ciò che ci preoccupa? La non accettazione ci getta nello sconforto… Per talune persone vogliamo che sia così… Se nel sociale potrebbe essere così, perché nel privato continuiamo ad essere ciò che siamo nel sociale? Nel privato non ci sono regole, leggi, morale, condizionamenti che ci possono impedire di Essere. Spesso anche i rapporti “privati” seguono ciò che sono i rapporti sociali… Ma come possiamo essere liberi di fare se non siamo liberi di Essere? Mi spiace Micetta, non ho risposte da dare, ma solo domande da fare… a me stesso! Ma ognuno può rispondersi come sente e forse trovare quella… giusta. ciao spada di fuoco |
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10-05-2004, 14.13.57 | #23 |
Ospite
Data registrazione: 20-04-2004
Messaggi: 19
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ufff!!!
Ci sono certe cose che aumentano la confusione... sì sì!!!!!
la soluzione migliore sarebbe quella di rendersi conto di COSA SI DEVE FAREe poi FARLA senza pensare ai SE ai MA ai PERO'... Grazie... a questo c'ero arrivata da sola... Solo che avendo a che fare con un altro essere umano... non si può semplicemente schiacciare un bottone e spegnere tutto... come non si può nemmeno NON RISPETTARE una certa moralità PUBBLICA E PRIVATA!!!!! Mi piacerebbe sapere se tutte queste paranoie me le faccio solo io!!!!!?????!!!!!! Scusate lo sfogo!!!!! (Ehm...con questo messaggio... non ce l'ho con nessuno in particolare.... diciamo che sto parlando da sola visto che sono un po' incavolata e devo sfogarmi in qualche modo!!!!!--) |
10-05-2004, 22.29.50 | #24 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-06-2003
Messaggi: 195
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Re: ufff!!!
Citazione:
Non so a cosa tu sei arrivata da sola, ma sembra di capire che il fatto che tu sia arrivata da qualche parte… non ti ha certo aiutata ad essere… serena con te stessa. Quindi, forse, non sei arrivata… e il cammino continua. Sempre che tu ne abbia voglia…. Parliamo di soluzione, ma non parliamo del problema. Il problema ci mette in una condizione di malessere, tanto da volerle fuggire per non sentire quel malessere, vero? Il problema diventa il malessere, mentre ciò che ha causato il problema diventa secondario. Cerchiamo di curare l’effetto, invece di curare la causa… del malessere. E quindi cerchiamo una soluzione al malessere, non al problema. Ma anche se trovassimo la soluzione, il problema rimarrebbe… se curiamo l’effetto la causa non scompare…. Forse, la risposta non è nella soluzione, ma nel problema, affrontando, sapendo esaminare il problema. Se comprendiamo il problema… il problema in se sparisce, non esiste. Ma, forse, proprio perché non lo comprendiamo esso rimane tale… Quindi la soluzione è semplicemente la comprensione del problema: e dove altro dovrebbe essere la soluzione? Mi sembra di capire, ma è solo un mio pensiero e non certo quello che è, che vorresti fare qualcosa, ma allo stesso tempo temi di perdere qualcos’altro. E questo genera un conflitto interiore tra ciò che senti e ciò che credi di dover avere… Questi due aspetti sono diametralmente opposti, se da una parte vogliamo la libertà di poter esprimere ciò che sentiamo di Essere, dall’altra siamo ancora dipendenti da qualcuno… E se c’è dipendenza può esserci libertà? E se c’è libertà può esserci dipendenza? Non è questione di conciliare questi due aspetti… inconciliabili, quindi trovare un compromesso, ma comprendere ciò che stiamo vivendo… e le sue illusioni. Anche scegliendo l’uno o l’altro modo non risolveremmo niente…., perché nella scelta rinunciamo sempre a qualcosa, per cui non saremo mai liberi dalla scelta che abbiamo fatto proprio perché ci siamo privati di qualcosa che volevamo… avere. Allora, forse, dobbiamo cominciare a comprendere il modo in cui ci relazioniamo all’altro…. Se il modo di relazionarci è ciò che crediamo debba essere o è diventato qualcos’altro, e cosa? Siamo capaci di non giudicare e soprattutto di non giudicarci? Se così non fosse non penso potremmo andare molto lontano se non restare impantanati in quelli che sono i nostri condizionamenti sociali e tutte le parure che ci portiamo dietro… Non possiamo per forza far capire a qualcuno ciò che non vuole capire, ma non possiamo certo rinunciare a ciò che siamo. E allora? Se restiamo così certamente aumenterà il nostro rancore verso l’altro, vivendo non proprio bene ciò che pensiamo invece debba essere vissuto… serenamente. Mentre se viviamo anche ciò che sentiamo… avremo fatto ciò che ci piace fare… e se facciamo quello che ci piace staremo certamente bene… Possiamo, allora, stando bene vivere bene anche con l’altro? Certamente se stiamo male non potremmo far stare bene anche l’altro… Non sto dicendo che sia come dico, ma sto solo cercando di riflettere… come ognuno… Ciao spada di fuoco |
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10-05-2004, 23.46.40 | #25 |
Ospite
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 18
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mamma mia ragazzi...quanta carne sul fuoco!
cerco di andare per ordine...innanzitutto non mi sento assolutamente d'accordo con l'affermazione che ci innamoriamo di qualcosa di nuovo che si scopre nell'altra persona..allora l'amore si riduce a questo?Basta così poco per farci sentire le persone più felici del mondo,con lo stomaco che si stringe se non chiama,la sensazione delle ali ai piedi quando stiamo per incontrare l'altra persona,quell'atmosfera in cui niente e nessuno può entrare nemmeno con i cannoni quando la nostra anima e la mente sono completamente prese e avvolte dalla sua presenza?....e tutto il resto? Spero per voi che abbiate provato almeno una volta nella vita sensazioni di questo tipo e in tal caso non penso si possa dire che tutto era perchè scoprivo in lei qualcosa di nuovo.... cosa vogliano dire tutte quelle cose non lo so davvero ma sono qualcosa di molto più grande e spontaneo della semplice attrazione sessuale o della curiosità di scoprire qualche novità... peril resto nei rapporti poi ci vuole molta chiarezza...capisco che è facile lasciarsi prendere da certe situazioni specie per noi giovani,però penso che l'altra persona debba capire quali sono le nostre idee sull'amore e le evoluzioni di cui parlavate...altrimenti è ovvio che ci si trova in situazioni in cui non si sta più bene e da cui non si sa più come uscire...e in ogni caso cerchiamo di prendere il coraggio a due mani,pur con la paura di ferire qualcuno che ci vuole bene,perchè tanto prima o poi non si reggerà più un rapporto che è comunque una forzatura...meglio ferire con chiarezza e sincerità piuttosto che rischiare di distruggere rapporti che possono restare importanti anche senza essere più d'amore....... è vero poi che cerchiamo troppo spesso di curare il malessere senza eliminarne la causa...quindi cerchiamo di fare chiarezza dentro noi stessi:cosa ci aspettiamo veramente dall'amore? cosa vuol dire per noi? ha un senso oltre l'attrazione fisica e la novità di scoprire caratteri e cose nuove? |
11-05-2004, 11.09.20 | #26 |
Ospite
Data registrazione: 20-04-2004
Messaggi: 19
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grazie!!!
Quante risposte ...Grazie!!!!! e quante domande!!!!!!!Grazie ancora!!!!
prima o poi non si reggerà più un rapporto che è comunque una forzatura...meglio ferire con chiarezza e sincerità piuttosto che rischiare di distruggere rapporti che possono restare importanti anche senza essere più d'amore....... E' quello che mi ripeto anche io...ma non è così facile mettere in pratica queste cose!!!!!! |
11-05-2004, 20.10.17 | #27 |
Ospite abituale
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Messaggi: 117
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Amore umano
Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte. Chi meglio di Dante ha saputo esprimere che cos'è l'amore, nella vita e al di là della vita? Atteniamoci quindi alle parole di Dante! |
12-05-2004, 10.06.27 | #28 |
Ospite abituale
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La Consapevolezza
Ciao a tutti, scusate ma faccio un passo indietro...anche perché non sempre riesco a collegarmi ad internet con regolarità ed ho perso un pò degli ultimi interventi.
Vorrei partire dalla definizione di Pierre sulla consapevolezza che tra l'altro mi trova pienamente d'accordo. Se si raggiunge la consapevolezza, infatti, riusciamo ad osservare ogni cosa che ci circonda in un'ottica "reale" e quindi a comprendere tutti i << profondi meccanismi del vivere >>. Ma nel rapporto uomo-donna se non c'é consapevolezza allora cosa c'é? Illusione, ossia osserviamo la persona che amiamo o con cui abbiamo un altro tipo di rapporto attraverso un filtro costruito dalla nostra mente. Non amiamo per ciò che é realmente quella persona ma per come noi la immaginiamo sulla base dei condizionamenti e delle influenze che abbiamo assorbito dalle esperienze passate. Secondo me il "ciclo" così come lo definiva Micetta termina nel momento in cui l'altra persona si allontana da come noi lo immaginavamo. Non riesco a comprendere, quindi, come possiamo parlare di innamoramento prima del raggiungimento della cosapevolezza. Se manca questa condizione allora le strade possibili sono due: o siamo caduti nell'illusione oppure cerchiamo di comprenderlo nella sua 'interezza' al fine di vederlo chiaramente come é in realtà (con i suoi pregi e difetti) e raggiungere così la 'CONSAPEVOLEZZA' . Solo in quest'ultimo caso, secondo me, la frequentazione di questa persona può apportarci ricchezza interiore. Sono sempre scettico a dare una definizione di amore perché é un qulacosa che si sente dentro, si ascolta, si vive ed in nessun modo possiamo catalogarlo entro determinati concetti 'statici'. Vi confesso di avere io stesso molta confusione quando ragiono su queste cose per cui non esitate a contraddirmi anche perché una sana discussione costituisce sempre un'occasione di crescita. Grazie e Ciao. Gianni |
12-05-2004, 11.28.09 | #29 | ||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 20-06-2003
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Re: La Consapevolezza
Citazione:
... il che non vuol dire che siano complicati e difficili, ma, forse, talmente semplici ed ovvi che, sembra, proprio per questo li rifiutiamo a priori... Citazione:
Certo, anche se poi ognuno vede la "realtà" per quello che crede debba essere. E, forse, proprio per questo è... reale! Ma chi ci fa vedere la realtà? Pensiamo che esista? Citazione:
Forse, proprio per questo motivo è stato definito innamoramento. Nel momento che definiamo qualcosa... lo chiudiamo entro quella definizione. Ma, come poi dici in seguito... è definibile? Citazione:
Citazione:
Perchè, forse, la definizione è rivolta a far comprendere qualcosa a chi non conosce. Ma come tu giustamente dici a proposito della consapevolezza, questa non la si può far comrpendere, così come non si può far comprendere l'illusione della realtà.... Se la definizione fosse rivolta a chi conosce... sarebbe presa solo e soltanto per quella che è... una definizione! Citazione:
Cercando solo di spiegarmi meglio quello tu hai detto in questo post... mettendoci del mio... temo di aver aumentato la confusione... mia, ciao spada di fuoco |
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12-05-2004, 17.40.26 | #30 |
Ospite
Data registrazione: 20-04-2004
Messaggi: 19
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mmmmmhhhh
A quanto pare non sono l'unica persona confusa sull'argomento... mi sa che davvero stiamo mettendo nei post tante o troppe parole... e finiamo per confonderci ancora di più!!!!!!
Se l'amore fosse un argomento facile da trattare sicuramente non sarebbero state scritte pagine e pagine di commenti sull'argomento dai più illustri pensatori di tutti i tempi...e noi stiamo facendo altrettanto... una cosa che mi colpisce è che ognuno ha detto la sua... e che ognuno ha un punto di vista diverso e quindi ognuno di noi è così in grado di arricchire gli altri !!!!!! Meglio così... Una cosa sola non capisco...forse perchè chi ne ha scritto è stato un po' troppo prolisso ed io ho avuto poco tempo da dedicare alla lettura dei post...insomma...ci si è soffermati molto sul discorso della consapevolezza...ma è poi così importante essere CONSAPEVOLI nell'amore???? Vi saluto tutti!!!! |