ho letto con interesse ciò che hai esposto e, se posso, contribuisco non solo con l'età, ma anche con l'aspetto fisico.
E' la prima volta sul forum, ma non è l'ultima nella vita quotidiana.
Parli di differenza d'età, nel tuo caso, ma anche di altre differenze sociali, culturali, etniche la mia personale esperienza è la seguente:
Sono figlia di genitori con una differenza d'età di 19 anni e il loro un rapporto stupendo, non avrei potuto crescere meglio.
Ho un marito con undici anni di differenza, non mi sono ancora annoiata e sottolineo che non ci vedo in lui "il padre" o "l'insegnante" o "il maestro" o qualsivoglia disegno si voglia attribuire ai soli rapporti con differenze di età al di sopra della normalità (mi chiedo quale sia la normalità della differenza d'età nei rapporti personali) cmq...il mio bellissimo Lui fa un lavoro non "pulito" (non fa il mafioso
) fa un lavoro dignitoso, ma polveroso, paga sempre il conto, e si lava prima di venire a letto.
Bè io con Lui sono stata nei più bei ristoranti d'Italia e nei più begli alberghi d'Europa così com'era vestito: concio dal lavoro.
Il problema sai di chi era? Suo, ma solo nei miei riguardi.
Si vergognava dell'aspetto sporco per non mettere in imbarazzo me.
Si ovviava al problema chiedendo prima al cameriere se c'erano delle regole di netiquette ad entrare nel loro locale con vestiti da lavoro, il cameriere riferiva a chi di dovere, dopodichè entravamo, ci sedavamo al tavolo (anche prenotato anzitempo) e si pranzava o cenava senza preoccuparsi degli sguardi di ESTRANEI.
Già....gli sguardi sono solo degli estranei e a noi che c'è frega?
Noi abbiamo chiesto il permesso per non "offendere" il senso del buon gusto degli ospiti del locale...ci è stato concesso quindi, di che preoccuparsi se non di noi e del pranzo o cena serviti con tutti i canoni? Paghiamo anche il conto
Vedi si potrebbe sostituire tutto quello che ho scritto con altre differenze: altezza, razza, colore della pelle, religione ecc.ecc.
solo che per questi motivi non si deve chiedere il permesso per entrare in un locale "in" dove ciò che conta è solo l'apparenza, ma che viene equiparata alla popolarità (facci entrare Kevin Costner vestito da muratore....gli fanno anche gli inchini)
la domanda rimarrebbe: "ma a noi che c'è frega?"
e la mia risposta: "amo, ma che me frega degli altri?"
Ciò che rimane è sicuramente il percorso che io e lui abbiamo deciso di fare insime nient'altro......nemmeno i ristoranti e gli alberghi e gli estranei che abbiamo incontrato e di cui nessuno si ricorda.
ciao belè