Carissimo freedom
non la rassegnazione ma l'accettazione. Sono termini molto diversi. La rassegnazione è sottomissione a qualcosa che non possiamo dominare, controllare, risolvere. Ci si rassegna ad una malattia, ad un governo, ad un modo di essere, ad un matrimonio fallito. Ci si può rassegnare a qualsiasi cosa, ma accettare è cosa ben diversa. Accettazione è vedere la realtà per quella che è, ed avere la possibilità di modificarla.
Mio marito non era quel che credevo fosse, non mi sono rassegnata ad un matrimonio infelice. Ho invece accettato la sua realtà, ed anche la mia. L'ho accettato così come è, ma vedendo lui ho fermato la parte di me che voleva costruire un mondo assurdo e ingiusto.
Accettare di vedere se stessi permette di apprendere da se stessi. Combattere contro se stessi è un lavoro pericoloso e inutile. Per liberarci dalla schiavitù è necessario divenire consapevoli di quel che realmente siamo. Delle vere motivazioni che ci portano ad essere fatti in un certo modo.
La libertà quella vera, quella che è dentro di noi possiamo ottenerla solo con pazienza, attenzione e conoscenza.
Mai arrendersi, ma sapere sempre che tutto quello che è non è per caso. Tutto ha un senso, dobbiamo solo trovarlo.
La sofferenza non viene dal mondo esterno, nasce e cresce dentro di noi. Siamo noi ad alimentarla.
Volerla eliminare completamente non avrebbe senso, non è possibile, occorre imparare a conoscere e riconoscere il suo dosaggio.
Un pizzico di sale sull'insalata ne esalta il sapore, mezzo chilo la rende buona per la spazzatura.
Ciao
Mary
|