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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
23-08-2014, 13.01.49 | #22 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-11-2013
Messaggi: 23
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Riferimento: La mente che sabota.....
Un abitudine è un automatismo della mente. Ora, ci sono abitudini buone e cattive. Non dover frugare ovunque per trovare chiavi di casa perché le si lascia sempre allo stesso posto è una buona abitudine che ci fa risparmiare tempo; reagire ad un problema affettivo con un comportamento autodistruttivo è anch'essa un abitudine, negativa stavolta , ma ugualmente difficile da cambiare. L'abitudine ci porta ad agire senza impegno, automaticamente. Divenendo passivi la vita si riduce ad una serie di routines che si irrobustiscono con gli anni. Per cambiare occorre pazienza, comprensione del problema e una buona autostima che permetta di mettere al centro il proprio benessere.
La mente non sabota, si limita a ripetere uno schema-abitudine che tutto sommato rispondeva efficacemente ad un certo stimolo. Sono convinto che la consapevolezza dei problemi e lo studio attivo delle difficoltà sia l'unico modo per superare risposte involontarie apparentemente immutabili. |
31-08-2014, 23.56.55 | #23 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 09-08-2014
Messaggi: 86
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Riferimento: La mente che sabota.....
Citazione:
Credo che il problema affrontato da Roquentin, che pure esiste, sia differente. La mente che sabota è peculiare di chi ha subìto politraumatismi psicologici, più gravi se subìti nella prima infanzia. Un bambino che viene maltrattato da sua madre, che non viene pensato da sua madre, che non è contenuto emotivamente da sua madre ha la necessità di concentrarsi per salvarsi da un mondo vissuto come persecutorio, e ciò può provocare, in assenza di figure sostitutive, una personalità anti-sociale, tanto per dire la prima. Un bambino che assiste un padre che rovescia il ruolo e pretende di essere accudito da suo figlio, potenzialmente può sviluppare delle relazioni sociali non integrate, perché sempre indirizzate verso il sacrificio di sé. In ogni caso sulla mente che sabota esiste una letteratura vastissima e penso che sia alla base della stessa psicoanalisi, e di tutte le attività di cura psicologiche. Freud è stato il primo a scandalizzare il mondo, allorchè il suo metodo dimostrava che non eravamo "padroni neppure a casa nostra", visto che la nostra psiche risponde a relazioni esterne-interne che talvolta ci dominano e delle quali non abbiamo consapevolezza. Non mi è chiaro cosa intendi quando dici "consapevolezza dei problemi e studio attivo delle difficoltà", ma ad occhio e croce è proprio una delle cose che si fa nel lavoro di sostegno psicologico. |
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