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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 15-07-2014, 23.05.16   #21
Jaspar
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 02-09-2006
Messaggi: 3
Riferimento: Elogio delle virtù maschili

Caro amico Arsenio, premetto che io non sono un relativista.
Non sono nemmeno un assolutista, cioè uno che vede le cose in maniera fanatica.
Detta in altre parole, io penso che la realtà sia complessa, ma non vi siano tremila verità. Di verità ne esiste una, con qualche variante secondaria.

Noi (sempre per me, è ovvio) non possiamo entrare nei dettagli singoli di ogni singolo individuo. Noi qui possiamo solo generalizzare, possiamo dire ciò che probabilmente è vero per l'essere umano e non per Paolo, Enrico, franco, tarcisio, Marco, etc.
...Ma se li mettiamo tutti insieme, miliardi di loro, possiamo individuare delle verità che riguardano e comprendono la grande maggioranza.

La natura esiste, e non ha a che fare con l'ambiente. Cos'è la natura? ad es. è l'esigenza di mangiare, di bere, di proteggersi dal freddo e dal caldo, di difendere la propria esistenza, di cercare di affermare i propri bisogni e deideri.
E' giusto, è sbagliato difendere e cercare di affermare bisogni e desideri? Questo sarebbe poi un altro discorso, perchè è ovvio che nel mokento in cui l'essere umano vive in gruppo non ha più soltanto i propri bisogni cui prestare attenzione, madeve stare attento anche ai bisogni del gruppo in cui vive.

Ma detto ciò (non andiamo troppo lontano) resta il fatto che i suoi bisogni naturali rimangono. Se uno del gruppo lo offende spudoratamente, la sua natura gli direbbe di dargli una botta in testa. Non lo può fare, ovviamente, perchè ciò metterebbe a rischio l'esistenza stessa del gruppo. E' per questo motivo che l'essere umano ha inventato la denuncia e la querela.
Cioè ha esogitato un modo per assecondare le regole naturali senza mettere a rischio il gruppo.

Fatta questa premessa, si evince che la natura è l'istinto innato, appunto, e non possiamo non dargli ascolto senza pagare pegno.

Non esiste una società che possa educare un essere umano ad es. a farsi offendere, picchiare, maltrattare, senza che questi si arrabbi un pochino, come minimo. E se non si arrabbia, vuol dire che ha accettato l'idea di soccombere e morire (perchè non può fare altro), ce lo insegnano i racconti degli internati nei lager nazisti. Se la natura umana non esistesse e se fosse interamente manipolabile dall'ambiente, non ci si dovrebbe arrabbiare in caso di internamento in lager nazista. (schematizzo)
E' logica, questa; se ti va dimmi dove sbaglio.

Quindi una natura esiste, ed è quella che spinge verso la vita, ed anche verso la prosecuzione nel tempo della propria genìa. E' quest'ultimo, infatti, il senso dell'istinto sessuale.
Chi la vede diversamente, per me, dovrebbe interrogarsi sul fatto che il mainstreaming (qualcuno l'ha chiamato "conformismo" da altra parte) ha condizionato anche lui. Il virus lo ha colpito. una buona cura potrebbe essere la presa di coscienza di quanto gli è successo.

Il femminicidio è un neologismpo che ha senso solo all'interno di una strategia di ampio respiro.
Si vuole dire, in quel modo, che gli uomini uccidono le donne. Punto. quello vuole essere il senso.
Se via a leggere la storia dei " femminicidi" ti accorgi che dentro c'è il marito ottantenne che ha ucciso la moglie inferma perchè non voleva più vederla soffrire; c'è il vicino di casa invalido che ha ucciso la vicina perchè era entrata a trovarlo e lui l'aveva scambiata per un ladro.
E' un inganno, amico. Si vuol fare pensare che l'uomo italiano uccide le donne per sport, ma la statistica ci dice che l'Italia è un paese in cui le donne possono stare sicure più che in quasi ogni altro paese al mondo; sono dati eurispes. Forse sarebbe bastato parlare di omicido (in fondo sono esseri umani) anzichè di femminicidio. La cosa puzza molto di condizionamento culturale.
...Tu poi sei libero di vederla come vuoi, ovviamente.
Jaspar is offline  

 



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