un 3d un po' vecchio....ma......
Forse è bene sottolineare che quando parliamo della morte, non parliamo del fenomeno in se bensì dell’idea che abbiamo riguardo ad esso. L’idea è data dal senso di perdita che abbiamo provato quando un nostro caro se n’è andato e dalla letteratura che rappresenta la morte come la fine di ciò che siamo.
In realtà nessuno di noi sa cos’è la morte, perché per conoscerla occorre farne esperienza e nessuno che abbia fatto quell’esperienza ha mai potuto parlarcene.
Mi spiego meglio se Tizio mi dice che è innamorato, io richiamo alla memoria il mio ultimo innamoramento e penso di sapere di cosa Tizio parli, ma se Caio mi dice che è illuminato nella mia memoria non si accende nulla, o al massimo si accendono i nugoli di concetti che ho letto sull’argomento, i quali, però, non bastano a darmi “la conoscenza” di quello stato di cui Tizio parla.
Ancora più chiaramente…… fate mente locale - siete davanti ad un non vedente dalla nascita e vi accingete a spiegargli cos’è il colore. – (bella sfida è?)
Per la morte è come per l’illuminazione, (ammesso che esista), o come il colore per un cieco, cioè non essendoci traccia nella nostra memoria di quell’esperienza, non abbiamo altro che un’idea….. un’ipotesi senza nessuna certificazione……
Per concludere diciamo che ci sembra naturale avere paura di un’idea, però dovremmo domandarcelo se è naturale oppure no…..
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