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25-03-2008, 16.51.26 | #4 |
Ospite
Data registrazione: 18-03-2008
Messaggi: 11
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Riferimento: La parola creativa
Parapiglia di parole
Ho chiamato le parole a raccolta per far loro una domanda colta Erano tutte presenti perfino le assenti Ho chiesto:cos’è la creatività? questa variopinta e cangiante capacità? Tra le parole è scoppiato allegro parapiglia che a tratti sembrava una alfabetica guerriglia Cos’è la creatività quindi ci chiedi è introspezione, fantasia, curiosità diremmo così su due piedi ...ma ecco che si alza, d’un tratto, la parola Elasticità “la creatività è del pensiero l’agilità” °sì! è anche leggerezza e duttilità° gli fa eco la parola Facilità °è un giocare con i vari piani di realtà° ...e poi, facendo subito il brusìo ammutolire prende la parola il verbo Tradire ‘la creatività è anche capacità di sovvertire del comune pensare il tradimento perchè è del limite il travalicamento’ ..e, alla fine, salta sù la parola Contorsionismo “la creatività è pure gusto del ridicolo...insomma...umorismo! ” Ho sorriso grata alle parole per la loro disponibilità a definire la creatività ..poi le ho riguardate...ed erano tutte assenti perfino le presenti. ..bellissimo il tuo saltimbanco... da Amo in poi mi risuona dentro con esattezza.. un pezzo di te color amarezza un sorriso Azzurra |
26-03-2008, 13.07.42 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: La parola creativa
Citazione:
Vuoi che mi arrenda? “Parapiglia di parole” è stupenda, un'azzurra folata di allegra creatività, che è un toccasana per le mie pesantezze discorsive di oggi, ti ringrazio e sono ... senza parole, pure di quelle che possiedo La poesia è la forma più creativa di scrittura, se non si tratta di una casuale giustapposizione di parole fatta passar per sperimentalismo: in tal caso è meglio qualsiasi cosa, uno sciolilingua, una filastrocca, ecc. Non so come contraccambiare ... L'archivista Nel mio archivio vuoi entrare? Conferme e rimpianti smentite e disincanti puoi trovare; parole per niente per me e per la gente Entra pur se puoi colmare incompleti scaffali e quadrar bilancio di tempi inquieti con pensieri inconsueti e parole emozionali Entra pur Senza timore puoi entrare se a curiosare t'ho invitato ci trovi forse solo illusioni cadute e speranze rincorse perché l'attimo fuggente non sta nel passato ma nel presente. Solo in un inaccessibile ripiano non è portata della mano una cartella ma non perchè ne sia geloso, sia riservata o d'aprirtela non oso: un uomo pur sincero conserva sempre un suo mistero: e' come una scatola cinese possedere sempre qualcosa ancora da far scoprire alla donna desideratadeve, più che non volerle far sapere Spero che un dì nel tuo segreto archivio di parole - se non nel cuore - io possa avere un posto riservato e d'onore. arsenio sorriso |
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27-03-2008, 10.45.46 | #6 |
Ospite
Data registrazione: 18-03-2008
Messaggi: 11
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Riferimento: La parola creativa
Caro Arsenio,
sono io che ti ringrazio per gli spunti e per esserti prestato al gioco, le parole possono salvare e quando escono dall’anima sono speciali sempre ...nuove rime aprono nuovi orizzonti e il tuo bellissimo Archivista, imbevuto di vita e di esperienze e custode del mistero, mi ha ispirato questo componimento dedicato alla levità...spezia preziosa con la quale vorrei sempre saper profumare l’andare e spesso non mi riesce per nulla... Il soqquadro della levità L’archivio segreto apri...poetico archivista lì dove s’alimenta la vita come fà col fuoco il fuochista M’addentro piano nel mondo dei tuoi significati ed emozioni con delicatezza portando le mie sensazioni L’archivio è il mondo delle ferite e del dolore ma anche del sorriso e del furore ..e bisogna saperci danzare con levità senza troppa serietà ...e allora, sai? Sai cosa ti dico? Mettiamo tra le parole soqquadro! Usciamo dalla cornice del quadro! Buttiamo alte per aria tutte le cartelle quelle con le parole scherzose e strane, serie e bricconcelle Ribaltiamo ogni cosa, ogni parola come un guanto per conoscerci con ogni esperienza..con tutto quanto! Ridiamo delle delusioni, infilziamo col tacco ogni dolore balliamo sulle tristezze e sopra il malumore Capovolgiamo le frustrazioni e le illusioni che siano come luce per nostre più interne visioni Facciamo scoppiare una festa attorno, dentro, durante la tempesta ...ancora godendo del caleidoscopico incanto anche se colma è la cartella “disincanto” Allarghiamo ed espandiamo i nostri sogni più belli come fà il bicchier d’acqua che cade sugli acquerelli ..salvaguardando sempre alla lettera emme...il vitale mistero balsamo dell’anima che riordina le domande: Chi sono? Chi sarò? Chi ero? Giochiamo a nascondino con l’amarezza usiamola e poi raggiriamola con destrezza Rendiamo sempre più stellato l’immaginario delle idee più feconde festoso planetario Impariamo il guardare che è guardarmi e guardarti, capire e vibrare e amiamo Sapendo sempre che come solitudini noi camminiamo e non ci apparteniamo. sorriso Azzurra |
27-03-2008, 17.50.50 | #7 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Riferimento: La parola creativa
Citazione:
Tutta molto bella, ma questa strofa mi è piaciuta particolarmente. Ho proprio visualizzato l'immagine. Complimenti per la poesia, assolutamente creativa. |
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28-03-2008, 10.27.34 | #8 |
Ospite
Data registrazione: 18-03-2008
Messaggi: 11
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Riferimento: La parola creativa
Ciao Nevealsole!
e grazie...le parole sono come tante matite colorate liberate dall’uno nella mente dell’altro..io le ho solo messe in un certo ordine e liberate..poi sei stata tu a prendere la carta, aprire la scatola di acquerelli, riempire il bicchiere d’acqua..e colorare tutto di emozioni e sensazioni e ricordi fino a formare l’immagine sospesa in quello spazio tra te e me.. ..certo, di persona, non avrei mai saputo nascondere quel senso di paralisi che mi prende quando si tratta di complimenti..e così mi è venuto alla mente un brano che mi fa sempre sorridere quando lo rileggo e che rende comicamente l’idea: (al posto di nervosismo “leggi” imbarazzo) “Cercai di dissimulare il mio nervosismo, ma il bicchiere che mi cadde di mano, le noccioline che sputai e forse soprattutto la mia caduta dalla sedia fecero sì che lei si accorgesse di qualcosa” Stefano Benni “Baol” Ciao e un sorriso Azzurra |
28-03-2008, 10.43.08 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: La parola creativa
Citazione:
Cara azzurra, brava, sei sempre più imprevedibile in tale contesto. Non so se riuscirò a starti dietro, anche perchè qui chi s'interessa al mio gioco di rime,ma anche alla poesia in se stessa,sei rimasta ormai solo tu, splendida new entry. Si fanno pure delle strane associazioni con qualche termine che uso, a parer mio non pertinenti. E' vero che proprio io ho teorizzato una “terapia delle rime”, dove una parola rimata con suggestioni condensate in metafore, simboli, ritmi ed assonanze, potesse contribuire nel contrastare stati di noia e di tristezza, senza altre pretese. Vedo che in altro sito funziona, ma anche in tal caso ci vuole cautela ed esperienza; infatti mi sono reso conto che una composizione rimata e “a chat” può suggestionare più che i concetti diluiti e senza cadenze della prosa, e con effetti a volte imprevisti. Si vive in un mondo dove il linguaggio non è più uno strumento di comunicazione. A volte deve solo giustificare l'esistenza di certi medium, alimentandoli con frammenti grafico-fonetici o parole vuote di senso. Ionesco e Beckett furono tragici profeti. Tutti ci dovremmo adeguare; anche i libri saranno nuovamente destinati ai roghi nelle piazze; ma in senso figurato lo sono già da tempo . Chi si sarà creato un personale mondo interiore inalienabile potrà rifugiarvisi; come fecero prigionieri e internati. Potremmo essere noi gli ultimi giocolieri della parola, finchè anche tu parlerai il mio stesso linguaggio in codice umanistico-semantico, poi,se procedessimo, diverremmo pure noi stranieri l'un l'altro. Nel mondo virtuale siamo tutti personaggi di una festa in maschera. C'è chi si si limita a fare da spettatore; chi come me riesce talora a fare qualche giro di danza con qualche gentile mascherina. Altri finiscono per accodarsi al “trenino” che procede a marcetta e gira in circolo, in circolo. Ad un certo punto non hai scelta; balli da solo come Zarathustra sull'orlo del precipizio, saltando, finchè ne sei in grado, le siepi ed i fossati. Oppure esci dalla sarabanda. Perchè è proprio vero, sono io l'unico, il solo che qui, in tale contesto, non sa dialogare, me l'hanno detto ormai tutte, anche con parole velate o in modo implicito e ipocrita, che fa ancor più male; restate solo tu cara, azzurra, vèronique, e forse alcune new entry volatili. Ma ora l'ho capito; le regole sono mutate, e non mi ero accorto e non tutti me l'avevano detto che il mio linguaggio era superato... L'abbecedario della fantasia Se viaggio con il treno della mia fantasia più lento corre quand' arriva sul binario morto dell'afasia. Ma quando al regno dell'Immaginario s'avvicina in cui regina è la Fata Azzurra deraglia dalla tetra via che ad “Afasica” porta, la città oscura dove per sortilegio il linguaggio è diventato tormento e di comunicazione non è più strumento Nell'Impero di Azzurra si ha ancor coraggio e nel campo delle idee ci si avventura. Con la benefica Fata, amica mia fidata il pensiero uniamo in alchemica reazione d'affinità poetica ed elettiva e per magia mi risorge liberata l'immaginazione. Qui le giornate sono più corte ma si tramuta la mia sorte e della vita la voglia ritorna ancor più viva. Con l'abbecedario della fantasia procediamo in libera associazione, da scelte lettere dell'alfabeto. Una frase, un'idea, un motto, un detto, inventar tu devi; per esempio: Arsenio (son io), Azzurra; Alleati,Affiatati,Aedi Vuoi tentare? Lanciami un tuo segno, se mi segui. arsenio |
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29-03-2008, 15.21.02 | #10 |
Ospite
Data registrazione: 18-03-2008
Messaggi: 11
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Riferimento: La parola creativa
La storia della città di Afasia
Anziana del paese: “Cosa c’è? Che hai? Perchè quel muso lungo?” Ragazza: “... tu ti accorgi sempre di tutto..vorrei che fosse sempre così semplice...” Anziana: “...ho capito...la tua mente farfuglia ancora sull’incomunicabilità?” Gli occhi acquosi dell’anziana guardano le mani nervose della ragazza che annuisce piano con il capo. Anziana: “...ci ho pensato anch’ io dopo l’ultima volta che sei venuta a trovarmi e così ti ho scritto una poesia.. parla di te e della tua ricerca..prendila, è lì sul tavolino” La ragazza allunga la mano verso un foglietto di carta e sorride, la grafia dell’anziana era di quelle di una volta, inclinata e perfetta, quasi tipografica. Anziana: “...leggi a voce alta, dài!” R: Afasia non è un Dove ma un Come e un Quando Ho chiesto al Luogo dove fosse Afasia e lui ha riso forte ma senza allegria m’ha detto: Afasia non è un Dove ma un Quando ragazza mia! ...allora sono andata dal Tempo e ho chiesto quando fosse Afasia e lui, abbracciando triste le mie parole e la mia fantasia, m’ha detto: Afasia è sì un Quando ma anche un Come ragazza mia! ...allora ho cercato il Modo e ho chiesto a lui come capire Afasia e lui m’ha detto senza tanta cortesia: Domandalo al tuo Sentire ragazza mia! ..e poi in coro, declamando in tono freddo, hanno detto: Afasia non è un Dove ma un Come e un Quando e questo è il nostro verdetto! ..così...incerta e confusa ho interrogato il mio Sentire ho detto solo: “Afasia...” e non sapevo che altro dire ..ma già Afasia cominciavo a percepire e forte i pugni stringevo perchè il corpo non sa mentire Afasia è quel Quando della parola che non sa arrivare e che poi si perde anche per tornare Afasia è quel dolore che dentro dilaga e per uscire non trova la via perchè la parola ha perso tutto il suo colore e tutta la magia Afasia è quella prigione percepita all’istante quando lo spazio tra “te e me” diventa distante Afasia è il tormento di sentire che siamo soli e ormai con pochi ti risvegli e voli Anziana: “Afasia è quel vetro che ci separa che, anche se intatto, ci taglia profondo mia Cara!....ma leggi, leggi!..continua..” R: Afasia è la triste perdita di curiosità per quello spazio di scambio che è il “tra” ...Afasia è quel Quando della mente dove il senso del “tu”...diventa niente! La ragazza smette di leggere e dice: “..che triste però, non sopporto che sia così triste...” Anziana: “...infatti non è triste, sai? Perchè tu hai sempre altra via..” Ragazza: “...e cioè?” Anziana: “...scartare la tua fantasia e regalarti l’allegria!” L’ anziana e la ragazza ridono mentre si sciolgono dentro la mia mente e rido anch’io che ho guardato dentro la mia fantasia per inventarmi una storia..la storia della città di Afasia. Ciao Arsenio! ...l’ineffabile di certi dolori e di certe cose che ci accadono..e quel senso di fatica del dire e del farsi capire e quel non riuscire a comunicare che fa male..sono cose che sento molto e che hanno caratterizzato i miei ultimi mesi.. ..poi ho deciso di scartare cioccolata e fantasia e di propendere per l’allegria! un grande sorriso Azzurra |