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21-03-2008, 17.41.07 | #12 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Riferimento: Amore e cibo
Citazione:
L'amore come è come il cibo, ci dà nutrimento. In questo primo giorno di primavera piove, ma senza pioggia... non nascerebbero i fiori. Ringrazio sempre chi mi strappa un sorriso, in un giorno di pioggia. Un augurio di una Pasqua ricca di uova al cioccolato (con dentro il regalo desiderato). Grazie, |
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22-03-2008, 14.28.17 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: Amore e cibo
Citazione:
Ciao Nevealsole. Stavo per scusarmi dell'effetto turpe prodotto dall'evocazione della Mina ironica. Acc.... un momento.... qua si scivola dappertutto! Tra temperature hot che fanno fondere i cioccolatini e... pioggia.... è tutto bagnato e scivoloso! Dunque, dicevo: stavo per chiederti scusa. Poi ho felicemente letto che apprezzi la pioggia come nutrice dei fiori.... e, mi son detta, ma allora diam valore alle stesse cose! Nell'iter musicologico ricorderei, per brindare, l'insigne De Andrè : "dai diamanti non nasce nulla, dal letame nascono i fiori". |
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22-03-2008, 17.34.23 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
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...più amore... più cibo!
Ciao Arsenio!
Volevo partecipare a questa discussione da un pò... e ora anche se ho il calo degli zuccheri voglio riportare un piccolo contributo. Il mio rapporto con il cibo è cambiato da quando ho conosciuto quello che è diventato mio marito... dall'adolescenza in poi sono sempre stata sottopeso, credo di essere riuscita a salvarmi per un pelo dall'anoressia... il cibo era un nemico per me a quei tempi... soprattutto fu l'esperienza del primo amore a devastarmi sotto questo punto di vista... era un ragazzo molto bello, e ovviamente cercava di modellarmi per non sfigurare con me al suo fianco... ...dovevo stare attenta a tutto quello che mangiavo per essere accettata, amata da lui... non è che mi dicesse di non mangiare, soltanto che cercava la perfezione in me... ed io per essere perfetta mi esaurivo a mangiare solo per sopravvivere... questo atteggiamento l'ho mantenuto anche quando lo lasciai ed ebbi altre storie... non mangiavo per essere amata... e non mi rendevo conto che in quel modo attiravo esclusivamente uomini che guardavano al corpo più che all'interiotà... mio marito è stato l'unico che non ha badato al mio aspetto fisico, l'unico che ho incontrato e che sta con me perché sono io... da quando questa persona mi ha accettata con tutti i miei limiti, da quando mio marito mi ha sposato per i miei difetti... beh, io finalmente mi nego più delle grosse abboffate di cioccolata... alla facciaccia del passato!!! E scusami se ho colto l'occasione per palesare un piccolo sfogo personale! TANTI AUGURI!!! |
23-03-2008, 19.23.49 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
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Riferimento: Amore e cibo
Citazione:
Oh! ... mi sono accorta che in questa frase distrattamente ho saltato di inserire un "non"... infatti volevo dire che le grosse abboffate di cioccolata non me le nego più! Ciao a tutti! |
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25-03-2008, 11.29.54 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: ...più amore... più cibo!
Citazione:
Cara veraluce la tua storia mi piace molto. Su di un altro versante il rapporto amore e cibo può essere molto più drammatico. L'origine di certi disturbi alimentari è a tutt'oggi poco decifrabile. Come ad esempio l'anoressia, che non è soltanto un adeguamento estetico indotto dalla moda come nel tuo caso, immagino. Sì, un' imitazione indotta da certi canoni estetici potrebbe essere un fattore suggestivo che rende latente un disagio, che ne è la vera causa.. Oggi si dà molto credito alla teoria lacaniana ( ma ne parlai già più diffusamente a questo forum credo, se ricordi) del “desiderio” scambiato con il “bisogno”. Sempre all'origine ci sarebbe il rapporto con la madre, che esaudisce solo il “bisogno” di cibo del suo piccolo, mentre la disperazione che manifesta significa l'esigenza di un desiderio affettivo che va meglio gratificato. Quindi si tratta sempre di una disattesa fame di amore, che sarebbe all'origine del rifiuto del cibo, elargito per equivoco. Questa teoria è anche secondo me quella a cui dare maggior credito. Così anche le abbuffate notturne, altra faccia dell'anoressia, sarebbero la spia dei carenze affettive. In quanto alle abbuffate di cioccolato, le consiglierei a tutte, specie ora che si è scoperto, e come avrai letto, che i più noti antidepressivi dell'ultima generazione sarebbero soltanto un placebo. Infatti il cioccolato contiene antidepressivi naturali, precursori della serotonina, ecc. Oltre ad essere un raffinato piacere per il palato. Tra l'altro si associa tale declino di tali psicofarmaci con la rivalutazione della parola quale farmaco: abbinandola al cibo,direi che anche in tale caso si dovrebbe “parlare come si mangia”, o come si dovrebbe: misura, equilibrio, piacere, ecc. Penso sempre di uscire da “riflessioni” per accedere a qualche forum di poesia che è un linguaggio in cui riesco a comunicare meglio, ma poi ci siete voi sirene che mi ammaliate, con il vostro ... canto. Melodioso, se paragonato ad altre asperità .... Gli auguri li riciclo per altra occasione ... magari per qualche festa della non -ricorrenza, che durante l'anno sono molto più numerose Le confidenze reciproche sono la cosa che più apprezzo nei forum , ma non con tutte è possibile tale ... dialogo. |
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25-03-2008, 11.58.24 | #17 |
Ospite
Data registrazione: 24-03-2008
Messaggi: 13
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Riferimento: Amore e cibo
L'amore è percezione sensoriale in ogni sfumatura possibile , come l'appagamento sensoriale è dato dalla degustazione a assaporamento di ogni sfumatura, profumo, retrogusto del cibo. Seguirò senz'altro il tuo consiglio per questa lettura, grazie
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25-03-2008, 13.35.09 | #18 |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Una riflessione
Leggere Veraluce e Donella, sebbene per motivi differenti, mi ha fatto tornare alla mente quanto sia conflittuale il rapporto delle donne col cibo.
E' buffa l'associazione mentale cioccolata/cacca. Tra l'altro è uno dei metodi suggeriti dalla psicologia cognitivo comportamentale per risolvere i problemi di obesità: associare un'immagine che provochi disgusto ad un cibo che ci presentano davanti, in modo da non volerne più approfittare e da mantenere la linea. Questo però, dal mio punto di vista, è quasi un'offesa alla sacralità del cibo, a ciò che ci fa vivere (assieme all'acqua). Invece trovo importante scegliere il cibo, in ossequio a quel detto "siamo ciò che mangiamo", nutrirci soltanto di cose che arricchiscano il nostro corpo senza danneggiarlo, senza appesantirlo. Pertanto ben venga un cioccolatino ogni tanto, ma senza esagerare (la cacca mai, invece, la lascio a Donella ... scherzo, ovviamente). Ecco, un'altro modo di rispettare la sacralità del cibo, dal mio punto di vista, è evitare gli sprechi. Non trovarsi nella situazione di dover buttare via, di lasciar andare a male il cibo. E' anche una forma di rispetto per chi non ne ha. Eppure anche da questo si vede che siamo malati: ce ne accaparriamo il più possibile e poi lo buttiamo via. Un'altra dipendenza, quella dal consumo, inutile e dannoso. |
25-03-2008, 14.36.23 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: Una riflessione
Citazione:
Capisco lo scherzo.... ma non capisco l'imbarazzo che induce allo scherzo! Io stessa ho esordito "scherzando". Ok! un minimo di imbarazzo l'avevo anch'io. Si vede bene (in me) dalla necessità di "citare": essendo sempre molto problematico individuare l'esatto tasso di "per bene" e "dabbene" dell'altrui sentire.... la citazione diviene provvidenziale per inibire l'aritmetico "ma che cafona" .... Per l'ovvia ragione (CONFESSATA) che sarebbe facile dirlo a me.... forse un po' meno a Mina o De Andrè.... (fa rima ma non vuole essere poesia). E confesso anche la divertita impertinenza di chi in effetti, più che dal rapporto amore-cibo,... era letteralmente avvinto dalle modalità dialogiche più che dal tema. Resta pur sempre, ad esser seri e rispettosi del tema, che ...cibo ed escrementi sian parenti stretti : nella realtà, indipendentemente dai miei desiderata. Per cui è facile ed ovvio, ma non per questo meno vero, che... interessarsi del cioccolatino fino al palato (con o senza il suo rapporto con l'amore) .... nella realtà equivale a rimuovere, d'essa realtà, parte saliente (:quella "dopo" il palato). E, volendo proprio esser seri, non mi sembra parallelismo istituibile quello tra una realtà X (amore) ed una realtà Y (cibo).... dove la Y non è Y ma.... Y/5. Puo darsi che il parallelismo esista, ma il secondo dato è Y, non Y/5! E chi può dirlo che considerando Y tutto intero.... non visualizzi con X il parallelismo ottimale? Oppure si parlava solo di X/5? A parte Mina e De Andrè (ma Arsenio, sono certa, lo sa) la cacca-fobia non è particolarmente nobilitante sul piano intellettuale. Un pochino mi dà da pensare questo stralcio: "Groddeck in Il libro dell’Es scrive che ci si pulisce con cura, ci si lava appena possibile dopo ogni evacuazione, senza pensare che in ogni momento il nostro ventre è ripieno di quella sostanza disgustosa, chiama l’uomo “latrina ambulante” e gli dice in faccia che quanto più manifesta disgusto per gli escrementi tanto più considera sporca la propria anima." E' tratto da un articoletto molto molto simpatico, scritto da uno che non ha paura della cacca e svolge una godibilissima sorvolata su Quanti, come lui, non ne hanno avuto paura. Anzi: hanno proprio intellettualmente GODUTO a pensarci! Per chi ha piacere di leggerlo, è qui: http://www.poiein.it/autori/M/Montalto/cacca.htm |
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25-03-2008, 20.01.01 | #20 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
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Riferimento: Una riflessione
Citazione:
Vedi Donella, con tutto il rispetto per i tuoi interventi, io credo molto alle associazioni mentali. E' mia personalissima convinzione, certo. Ce l'ho perché io associo moltissimo. Ecco, con simpatia (con un po' di simpatia, non troppa) mi permetto di insistere che qui si parlava di eros, di amore, di cioccolata e di cibo. Tu in tutti i tuoi interventi hai continuato a parlare di cacca, e ora anche a tentare una insinuazione circa una mia ipotetica "caccafobia", chissà... magari collegata ad un presunto sentirmi "sporca". Non è così, semplicemente. Lo sa bene chi mi conosce, lo sa bene chi mi legge. Può darsi invece che ci sia un fondamento di verità circa la mia affermazione sulle associazioni mentali, che poi volendo spingerla oltre potrebbe anche essere interpretata come un tentativo di "gettare cacca su..." Poi, per carità, il cibo lo sappiamo tutti che è soggetto a processi di trasformazione, ed è vero che dal letame nascono i fiori. Però associazione mentale è il primo pensiero. Io me lo chiederei, con onestà, perché leggendo questa discussione sul cibo, e sull'eros, e sul rapporto col cibo, non ti è venuto niente di meglio che parlare di cacca. Il tuo primo intervento l'ho trovato sgradevole, in sincerità, proprio perché secondo me era "gettare cacca su...", semplicemente. |
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