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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 04-03-2008, 07.21.51   #11
Maura
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Riferimento: Lo psicoterapeuta, la vita e i titoli...

Citazione:
Originalmente inviato da donella
!
Mi permetti di portarti un esempio personale, che forse aiuta a visualizzare ciò che non riesco ad esprimere in modo più chiaro?
Dopo mesi e mesi di frequentazione di un quotato e non giovane psichiatra (che peraltro conosceva personalmente l'intera mia famiglia) e che altrettanto perfettamente conosceva lo spirito che animava i miei sporadici incontri con lui, una sera alle ore diciannove entro nel suo studio e, al suo fatidico e bendiposto "bene! cosa c'è di nuovo?" testualmente e serenamente rispondo "ma, dottore, mi sembra di vedere un mostro e vorrei che lo guardassimo insieme.... perchè per averci troppo pensato da sola... ormai sento d'aver perso la lucidità necessaria per capire se effettivamente c'è o se lo vedo solo io".
Segue narrativa.
Segue , potevano essere le 21, la sua diagnosi lapidaria : "il mostro c'è, non è lei ad immaginarlo".

Nessuna spiegazione ulteriore sul punto : dovevo evidentemente avere FEDE nella sua visione: solo che ero lì per CAPIRE, non per sostituire un atto di fede con un nuovo atto di fede.

Dalle ore 21 alle ore 03,00 del mattino (ora inverosimile alla quale mi sono imposta di uscire a costo di sembrar maleducata) si è parlato pressochè esclusivamente del SUO senso di protezione nei miei confronti. Nulla di sconveniente, nulla di particolarmente riprovevole. Tutto, però, forse solo patetico.
Uscii di lì piuttosto rinfrancata nella mia capacità di veder mostri, giacchè tale mi appariva con sufficiente chiarezza almeno lui.
Mai più entrata in alcuno studio di psicoterapeuta.

Ho ripensato ieri sera, prima di addormentarmi a queste tue parole.
Lo credo bene che non hai più messo piede in uno studio di un psicoterapeuta!
Poi una seduta che dura dalle 19 sino alle 03,00 mi sembra qualcosa completamente fuori dal normale. Probabilmente il tuo psichiatra riteneva di dover solo ascoltare, o forse mirava ad altro. La mia esperienza è stata dura all’inizio, ricordo che parlando con il mio medico di famiglia ho detto “quell’uomo lì vive su un altro pianeta! Ma sa cosa vuole dire avere dei figli?”
Ogni volta che parlavo dei miei figli mi contraddiceva e dire che io ero convintissima di avere ragione! Le sedute sono rigorosamente di 30 minuti, a sedere su due poltrone uno di fronte all’altro con una distanza di 3 o 4 metri. Mai una confidenza da parte sua, mai una banale stretta di mano. Sembra quasi che lui stia attento a non incrociare il mio cammino. Tutto calcolato per evitare non so quali spiacevoli conseguenze. Eppure nei momenti più difficili sa starti vicino, ti restituisce le tue parole in modo nuovo, in modo che anche tu possa imparare poco alla volta questa pratica.
Il fatto che il tuo psichiatra conoscesse anche la tua famiglia era un ulteriore ostacolo rispetto al difficile cammino psicoterapeutico.
Donella, leggendo i tuoi scritti spesso ironici, ma anche spesso amari e polemici, ho la sensazione che tu abbia bisogno di qualcuno che sappia ascoltarti e d’insegnarti a riformulare le parole in modo nuovo: rivolgiti all’ordine dei medici della tua città, cerca, prova, cambia non è detto che tu possa trovare subito quello più adatto a te.
Certo tu devi essere pronta ad un percorso di questo tipo.
Hai paura del male d’amore? Io avrei più paura di vedere un mostro che non c’è! A proposito non c’è solo amore, ma c’è anche tutto l’odio che una persona ha verso il proprio mondo interno e verso l’esterno, e questo “povero cristo” ha la capacità di ascoltare anche le porcherie che vomiti.
L’amore non va tenuto dentro la diade analitica, ma tu devi saperlo raccogliere e portare fuori, nella tua famiglia, tra i tuoi amici, sul posto di lavoro e allora i rapporti con gli altri cambiano e ti garantisco che non lo soffri il “mal d’amore”!
Un forte Maura
Maura is offline  
Vecchio 04-03-2008, 11.17.22   #12
donella
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Citazione:
Originalmente inviato da Maura
.Hai paura del male d’amore?

Cara Maura... so che esiste, e so che quando ci riguarda non migliora la qualità della vita (almeno nell'immediato, perchè poi sono anche certa che nell'economia di una vita intera si anch'esso di una preziosità assoluta).

Però non vorrei dar luogo ad equivoci circa quel che intendo per "mal d'amore" che motiva il ricorso all'esperto della mente.
Non sto parlando MINIMAMENTE dello sconfinato comparto in cui il paziente si rivolge al professionista per l'esigenza di gestire un dolore proprio derivante dall'incapacità di accettare fatti oggettivi e chiari . Ossia: non sto parlando di chi soffre per una passione non corrisposta, o di chi non riesce a superare il tradimento del partner, o la perdita del partner!
Sto parlando, invece, di tutti quei casi in cui personalità complesse e con storie personali molto articolate si incontrano e si legano in modo FORTISSIMO dando vita a relazioni che, mentre sono saldissime e oggettivamente indiscutibili, presentano plaghe di indecifrabilità/inspiegabilità su punti nodali , evidentemente non risolte e magari complicate ulteriormente dal dialogo diretto fra i partner. Capisci che quando il legame è forte e reciproco, ma la "logica" espressa dall'altro su punti essenziali corrisponde all'esatto contrario della tua "logica" sui medesimi punti.... è amore (verso se' e verso l'altro) anche mettersi in discussione per primi e "chiedere" : "help! sto dando io numeri, o li sta dando lui?" e, possibilmente, "perchè li dà (dovendo e potendo escludere la mala fede) quello che di noi due li dà?"

Citazione:
Io avrei più paura di vedere un mostro che non c’è!

Purtroppo non so di quale dei due da me adombrati parli.
Se alludi al "mostro" che mi indusse a cercare quel consulto..... io avevo tutte le reagioni del mondo (credimi, ti prego) di isolare alcune mostruosità oggettive. E da queste (che c'erano ed erano reali) ho solo tratto un democratico quanto umile DUBBIO.
La certezza lapidaria era quella dell'"esperto".
Che io non ho accettato poichè affatto motivata.
Che la vita a seguire mi ha dimostrato, infatti, del tutto ingiustificata.

Se alludi al mio aver visto l'esperto come "mostro"... vero è che si tratta di una battuta, ma vero mi sembra anche che renda benino la realtà toccata in quella sera!
Vuoi sapere di cosa vissero le sei ore dalle 21 alle 3 ?
Premessine affatto vanagloriose, ma necessarie per entrare nel clima: a) mi aveva sempre detto che trovava molto piacevole la conversazione con me; b) mi aveva sempre detto (una volta gli avevo chiesto qualcosa che agevolasse il sonno) che sarebbe stato delittuoso prescrivermi anche la valeriana non essendoci assolutamente nulla da resettare; c) sono avvocato.
Bene : le sei ore (con me che guardavo ostentatamente l'orologio almeno ogni mezz'ora), le sei ore dopo la sua sentenza di solo dispositivo senza motivazione che m'additava "il mostro"..... sono passate con la ripetizione ciclica di questi passaggi : lui mi dava consigli per la mia tutela.... LEGALE (!!!!).... io garbatamente gli rappresentavo che non ero lì per quello, e , nel cercare di riportarlo alla ragione per cui ero lì, illustravo i come e i perchè non pensassi minimamente ad alcuna tutela legale e di come non ci fosse alcuna mia intenzione di modificare o interrompere questa relazione, ma soltanto il forte desiderio di viverla e farla vivere NON privandola delle sue "anomalie" ma INVECE acquisendo elementi per comprederle e farle comprendere all'altro (preciso che maltrattamenti e affini non facevano assolutamente pare del mio caso); lui mi diceva che si sentiva totalmente impotente dinanzi alla mia razionalità; ricominicava daccapo il giro! Al quarto o quinto giro di questo ciclo... in coda s'è aggiunto che IO dovevo capire la SUA sentita partecipazione e la SUA esigenza di proteggermi. Lì ho cominciato a guardare l'orologio ogni cinque minuti... e dopo una mezz'ora, poichè ignorava il gesto, ho detto quel che era anche vero: "chiedo scusa, ma l'ora è inverosimile, e se qualcuno a casa si sveglia rischia anche l'infarto non vedendomi, poichè sapevano che l'unico impegno era qui,alle diciannove."
Risposta "da domani mattina io sono in ferie, ma, mi raccomando, per lei ci sono sempre".
Il giorno dopo descrissi l'accaduto ad un'amica che sapevo sua paziente per questioni meno salottiere: la problematica convivenza con un padre schizofrenico. Lì valutai ancora meglio la mostruoità, che tuttora ritengo : anche lei era stata ricevuta nel pomeriggio precedente e, al fine di una seduta che come tutte le sue altre non compiva mai il trentesimo minuto, e nella quale mi dscriveva un lui che guardava continuamene l'orologio, il caloroso commiato fu "da domani sono in ferie, quindi ci rivediamo a metà settembre".

donella is offline  
Vecchio 05-03-2008, 07.08.41   #13
Maura
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Citazione:
Originalmente inviato da donella
Purtroppo non so di quale dei due da me adombrati parli.
Se alludi al "mostro" che mi indusse a cercare quel consulto..... io avevo tutte le reagioni del mondo (credimi, ti prego) di isolare alcune mostruosità oggettive. E da queste (che c'erano ed erano reali) ho solo tratto un democratico quanto umile DUBBIO.
Cara Donella,
perché non dovrei crederti? Ti credo.
Forse ho letto troppo frettolosamente questo 3d, avrei dovuto leggere prima quello di Dafne Fu,
avrei dovuto leggere altre tue cose per conoscerti meglio, e allora non avrei frainteso.
Avevo capito che tu vedessi veramente dei mostri: allucinazioni!
Mi par di capire che il mostro fossero da prima il tuo partner e poi il tuo psichiatra. (Ho capito bene questa volta?). Per il tuo partner non posso dir niente, per il tuo psichiatra direi che assolvesse al ruolo di amico di famiglia. Per te c’era sempre perché non eri un impegno professionale per lui, (ripeto, secondo me mirava ad altro),mentre per la tua amica vera paziente, era importante per lui staccare e andare in ferie. Questo metodo di sospendere improvvisamente le sedute, ritengo sia una difesa del professionista e un modo per ribadire chi deve tenere le redini nel setting analitico.
So fin da ora, che non sarò in grado di sostenere questa discussione, sono tantissime quelle che vorrei seguire in questo forum, ma il tempo è quello che è…..ma mi piacerebbe sapere:”Quanti anni avevi quando hai chiesto questa (chiamiamola così) consulenza?”
Poi, scusa la sincerità, per come l’ho vissuta io, il percorso analitico non è la richiesta di una consulenza, ma un percorso di autoconoscenza che ha i suoi tempi: diversi per ogni persona.
Lo psichiatra non ha tutti i requisiti per esempio dello psicoanalista e così via dicendo.
Ho legato al tuo 3d quello specchietto delle figure professionali legate alla psiche, appositamente perché non si confonda psicologo con psicoanalista! C’è una gran “bella” differenza!
Per farti capire come ho scelto il mio analista posso dirti che me lo ha consigliato il mio medico di famiglia (persona che conosco fin dall’infanzia e di cui ho molta fiducia), mi son letta sul sito dell’ordine dei medici i suoi titoli effettivi (neurologo, psichiatra, psicoanalista), e ho letto alcune sue pubblicazioni. Non ho mai avuto rapporti con lui e la sua famiglia prima d’iniziare il rapporto analitico. Recentemente frequentavo la palestra che frequentava anche sua figlia, quando l’ho saputo ho preferito sospendere (anche per altri motivi) questa attività.
Maura
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Vecchio 05-03-2008, 10.43.54   #14
donella
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Carissima Maura : capìto bene, ora!

Avevo 34 anni , quando ci andavo.
E non era un amico di famiglia: conosceva la mia famiglia perchè aveva trattato la depressione di mio fratello ed aveva , in quell'occasione, voluto conoscere i membri della famiglia.
Però è esatto che non mi considerasse una "paziente", nel senso che , fin dalla prima volta che io andai a titolo personale, spiegai che la ragione che mi conduceva lì era esclusivamente quella di "guardare" insieme ad occhi esperti della mente alcuni punti per me inspiegabili della relazione che vivevo.
Ovvia e sottintesa tutta la mia disponibilità a mostrargli dinamiche, interazioni e miei pensieri e stati d'animo.

Quindi, voglio dire : il mio approccio era chiaro e dichiarato.
Ed io vivevo molto l'autorevolezza del suo ruolo professionale.
Per dirti : la prima mezz'ora delle sedute con me era davvero una chiacchierata su tuttaltro (vita, arte, letteratura).... e pensa che qualche volta (questo da vera pazzerella) .... dubitavo che volesse farmi parlare d'altro per valutare la mia logica!

Proprio l'ultima sera, dal principio, ero riuscita a togliermi dalla testa questo complesso scemetto, perchè parlando e ridendo insieme sugli argomenti più vari (prima che entrassi nel merito del mio argomento) aveva detto in credibilissima paciosità che metteva appositamente i miei appuntamenti alla fine della giornata, perchè la conversazione con me lo riscattava dalla faticosità del suo lavoro.

A parte l'orario e l'assurdità dell'insieme (nell'ultima "seduta") , a farmi fuggire per sempre è stata la lucidità con cui ritengo d'aver visto il tradimento del suo ruolo professionale: lui non aveva spezzato una mia catena (secondo me), ma l'aveva soltanto prolungata legandocisi lui stesso.
Nel senso : io andavo da lui per la curiosità insopprimibile di "capire" chi mi stava a cuore.
Lui, per nulla interessato al quesito, s'era invece "incuriosito" di me.
E credo che questa sia la peggior delusione che si possa avere da un "esperto della mente" : tu ti affidi perchè pensi abbia gli strumenti per fare il motocross in qualunque mente.... e ti ritrovi che l'esperto è "incuriosito" = vorrebbe tanto capire ma non ha capito... neanche cosa gli hai veramente chiesto!
donella is offline  
Vecchio 05-03-2008, 17.32.04   #15
hava
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Care Donella e Maura, ho seguito il vostro scambio di messaggi, e voglio dirvi che benedisco questo forum che ha saputo riunire persone di notevole sensibilita' ed esperienza. Perche' questo dovrebbe essere a mio parere lo scopo principale di un forum come questo: appoggio reciproco e scambio di esperienze che abbiamo un po' tutti.
Vorrei sapere da te Donella quale e' la tua impressione.
hava is offline  
Vecchio 06-03-2008, 09.47.56   #16
donella
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Citazione:
Originalmente inviato da hava
questo dovrebbe essere a mio parere lo scopo principale di un forum come questo: appoggio reciproco e scambio di esperienze che abbiamo un po' tutti.
Vorrei sapere da te Donella quale e' la tua impressione.

Non solo sono completamente d'accordo, ma credo che proprio dalla serena offerta di ciò che realmente ciascuno di noi ha personalmente filtrato, notato ed "annotato" del proprio percorso.... da sè e semplicemente derivi quell'arricchimento reciproco che si traduce anche in sostegno.
E non solo nella sezione Psicologia!

Qualche volta rifletto sulle reazioni che mi generano gli interventi nella sezione Spiritualità, e noto che la perla di saggezza in pedissequa ed asettica replica di illustri scritti o sermoni..... mi lascia del tutto indifferente se addirittura non mi respinge, laddove la vibrazione di un "parlato in proprio da vita vera" è dolce e coinvolgente anche quando il contenuto è , magari, nel segno della disillusione o della mestizia o dell'amarezza.

Che è poi la ragione vera per la quale non condivido affatto quegli "allarmi di danno temuto" che con notevole frequenza vengono lanciati per allertare verso il "pericolo" del virtuale in genere e del forum in particolare: il fatto che dietro un altro monitor ci sia una persona vera (quando c'è) e che sento portare la propria umanità.... è solo motivo di gioia! Non importa se non so neanche chi sia e da quale parte di mondo scrive e se non lo saprò mai: aver conferma che c'è, che esiste, ti rinfranca soprattutto nel disporti con più benevolenza e ottimismo verso coloro che frequenti davvero... perchè sai che anche tra questi ci sono persone così ! Questo virtuale (per me) è quello che ti permette di non virare nel pessimismo disfattista e solitario quando per tot giorni non c'è stata la possibilità neanche di un solo caffè con le persone ugualmente belle che frequenti dal vivo (e che , naturalmente NON sono tutte quelle che frequenti!). Insomma: non è un surrogato del reale, piuttosto è un benefico pro-memoria proprio della parte più bella e viva del reale.
donella is offline  
Vecchio 06-03-2008, 19.44.32   #17
hava
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il fatto che dietro un altro monitor ci sia una persona vera (quando c'è) e che sento portare la propria umanità.... è solo motivo di gioia! Non importa se non so neanche chi sia e da quale parte di mondo scrive e se non lo saprò mai: aver conferma che c'è, che esiste, ti rinfranca soprattutto nel disporti con più benevolenza e ottimismo verso coloro che frequenti davvero... perchè sai che anche tra questi ci sono persone così !
[quote] [DONELLA]




Credo che questo sia un aspetto del virtuale del quale non siamo ancora consci: il potere di queste esperienze tanto umane e spesso profonde di indicarci un nuovo modo di contattare che si lascia trasferire altrove, ovunque ci troviamo.
Forse e' proprio qui che in mancanza delle tante cose che ci distraggono nella vita reale attirando la nostra attenzione su spazii diversi, ci sentiamo piu' liberi a concentrarci su cio' che e' per noi essenziale.
Potrebbe essere un'esperienza importante, che come dici tu Danella ci fara' piu' pazienti ed ottimisti nel nostro ambiente naturale.
hava is offline  

 



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