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05-03-2008, 12.19.18 | #1 |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Necrofilia e biofilia nell'uomo
Erich Fromm
PSICOANALISI DELL'AMORE Necrofilia e biofilia nell'uomo (The Heart of Man. Its genius for good ad evil, 1964/Newton Compton, Roma 1971) 1. La natura dell'uomo non e' una sostanza (bene/male, amore/odio) ma una contraddizione, l'essenza dell'uomo non e' una qualita' particolare, ma una "contraddizione inerente all'esistenza umana" (pag.152): l'uomo e' nella natura eppure la trascende, e' per la prima volta "vita consapevole di se stessa" (pag.153); l'essenza dell'uomo e' una domanda che necessita di una risposta: "le varie forme di esistenza umana non sono l'essenza, ma solo le risposte al conflitto che, in se', e' l'essenza" (pag.154). Le risposte possono essere regressive, dove il consenso collettivo arriva a far apparire realta' la finzione e saggezza la follia, oppure progressive (religioni e filosofie umanistiche, pag.156). Non vi e' alcuna scelta fra il bene ed il male ma solo "azioni specifiche e concrete che sono mezzi verso cio' che e' bene, e altre che sono mezzi verso cio' che e' male" (pag.168). La malvagita' e' un fenomeno solo umano (pag.194). La liberta' di scelta e' una funzione della struttura del carattere dell'individuo (pag.172), non e' qualcosa che si ha oppure no. La consapevolezza e' il fattore decisivo di scelta, in una catena di avvenimenti e di decisioni di cui l'ultima non e' piu' libera (pag.177); i gradi di scelta da un estremo all'altro sono innumerevoli, piu' basso e' il grado di liberta' di scelta del bene, maggiori saranno lo sforzo richiesto, l'aiuto degli altri e le circostanze favorevoli (pag.179). La maggior parte degli individui fallisce nell'arte di vivere (pag.181). 2. La nostra consapevolezza deriva dalla cultura della societa', il nostro inconscio rappresenta in noi l'uomo universale (pag.123). Secondo le grandi religioni umanistiche, il fine dell'uomo e' superare il proprio narcisismo (pag.117). Le differenze filosofiche e religiose non possono scomparire perche' un unico sistema ortodosso condurrebbe a nuovo narcisismo (pag.122); occorre trovare l'esperienza umanistica comune rispettando tutte le differenze. Alle feste nazionali bisogna sostituire feste, solennita', simboli delle Nazioni Unite, i testi di storia andrebbero riscritti come storia universale (pag.121 e nota). Fromm contrappone al materialismo meccanicistico di Freud l'umanesimo dialettico (pag.21); l'esistenzialismo (Sartre, Heidegger) e' superficiale mancando di basi cliniche (pag.21). Freud, Spinoza ed anche Marx, secondo fromm, non furono deterministi ma alternativisti: "l'uomo puo' spezzare le catene della necessita' se e' consapevole delle forze che operano a sua insaputa, se fa lo sforzo enorme di vincere la propria liberta'" (pag.191). 3. La sindrome di decadimento spinge a distruggere per amore della distruzione ed e' la combinazione di tre orientamenti: amore per la morte (necrofilia), simbiosi incestuosa, narcisismo maligno (pag.30); una persona puo' avere uno di questi orientamenti e non gli altri due, Hitler era affetto da tutti e tre gli orientamenti (pag.142). La sindrome di crescita, al contrario, combina amore della vita, indipendenza, superamento del narcisismo. Le due sindromi sono sviluppate pienamente solo in una minoranza, ma ciascun individuo procede nella direzione di una delle due (pag.31), esiste un continuum progressivo dall'estremo di una sindrome a quello dell'altra (pag.150). Il principale pericolo per l'umanita' e' "l'uomo comune con potere fuori del comune" (pag.30). L'Autore distingue cinque tipi di violenza, in ordine di intensita' patologica: - la violenza ludica, che non e' motivata da odio (ne sono esempi i giochi di combattimento, pag.34); - la violenza reattiva, quando e' in difesa della vita (anche se la minaccia e' presunta, pag.35); - la violenza vendicativa (vendetta per un'offesa gia' subita, lex talionis, pag.37); - la violenza compensativa (compensa l'impotenza, l'incapacita' di agire, pag.42) cui e' connesso il sadismo, che ha come scopo la trasformazione dell'uomo in una cosa priva di liberta' (pag.43, il Colosseo di Roma e' un monumento al sadismo); - la violenza sanguinaria (sentirsi vivi spargendo sangue, uccidere ed essere uccisi, pag.45). La persona necrofila e' attratta da cio' che e' morto, si anima parlando di malattie, funerali, morte, del passato e mai del futuro (pag.52); ama cio' che e' meccanico (non cresce), la certezza, l'oscurita' e la forza perche' puo' distruggere la vita (al contrario della sessualita' che la crea, pag.53). L'homo mechanicus e' attratto per tutto cio' che e' meccanico, e per la velocita' (pagg.76-78); Fromm gli contrappone l'industrialismo umanistico, dove i principi della vita predominano (pag.81). La fissazione alla madre e' strettamente correlata ai legami forti con razza, nazione, terra, sangue; l'Autore osserva le caratteristiche della mafia siciliana, societa' segreta fra uomini che non colpisce le donne (pag.130, nota). Il legame materno ed ai suoi equivalenti e' innato ed e' "in costante conflitto con la tendenza opposta - nascere, progredire, crescere" (pag.141). 4. Biofilia e necrofilia sono orientamenti totali, modi di essere (pag.59) e sono presenti insieme nelle persone; bisogna vedere quale predomina (pag.63, l'istinto di vita e' la potenzialita' primaria, pag.66). L'orientamento biofilo piu' elementare e' la tendenza a conservare la vita ed a combattere la morte (pag.60), per l'etica biofila il bene e' rispetto per la vita (Albert Schweitzer, pag.62). La biofilia necessita di abbondanza, sia economica che psicologica, mentre la penuria incoraggia la necrofilia (pag.68). L'amore per la vita e' contagioso (pag.67) e si sviluppa in societa' caratterizzate da sicurezza, giustizia e liberta' (pag.69). 5. Esiste un grado di narcisismo che e' compatibile con la cooperazione sociale e che Fromm chiama ottimale in antitesi al narcisismo massimale caratterizzato dal pregiudizio e da distorsione del giudizio di valore (pagg.97-98). Fromm distingue altresi' il narcisismo benigno (orgoglio per qualcosa che si fa) da quello maligno (esaltazione per qualcosa che si ha, xenofobia, pagg.102-103). Il narcisismo di gruppo (razziale) si sviluppa in condizioni economiche sfavorevoli, come forma di soddisfazione alternativa (pag.104), i cui risultati sono fanatismo e distruttivita': nazismo, stalinismo, fanatismo islamico e hindu', fanatismo anticomunista occidentale (pag.110). Il narcisismo di gruppo manca di obiettivita' e produce conseguenze disastrose (pag.113). http://digilander.libero.it/filosofiapolitica/wef2.htm Consiglio la lettura dell'intero testo |