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11-01-2008, 11.45.27 | #33 | |
Ospite
Data registrazione: 06-01-2008
Messaggi: 12
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Riferimento: Perchè viviamo?
Citazione:
Un cordiale saluto a te, Maura, bentrovata. Immagino di essere il punto di una retta, la retta della mia vita. Percorrendo, ho un passato, che prosegue, diventa oggi, e diventerà futuro. Essendo una retta, della mia vita, ha un qualche inizio, e deve avere una fine. E se le altre vite le considero rette, quante volte ci toccheremmo? allora è tutto prevalentemente staccato? Non mi soddisfa! Se penso che la mia vita è circolare, da quel punto in cui sono, posso vedere tutto del cerchio. E mi torna anche a livello di esperienza. La primavera torna, sempre simile, ma mai uguale. Una temperatura simile, ma mai uguale. Un filo derba che rinasce simile, ma rinnovato. E così per tutte le stagioni. Ed il giorno e la notte, sempre simili, ma mai uguali. Tutto ritorna sempre, simile, ma rinnovato. In un ciclo di morte e rinascita. Io stesso ogni giorno, ogni momento, sono simile a ieri, ma oggi rinnovato. E sono simile a 10, 15, 30 anni fa, ma rinnovato. Ogni giorno è come se morissi, e mi rinnovassi. Allora, la morte non potrebbe essere solo un movimento di un continuo divenire? Di una continua trasformazione in qualcosa d'altro? Qualcosa che si trasforma, e si manifesta col rinnovamento e nel rinnovamento? E posso aumentare l'immagine, pensando a tutta la vita come una retta, e a tutta la vita come un cerchio: tutto cambia nella mia immagine del movimento rispetto all'una o all'altra. Ed il nostro linguaggio. Così intrinsecamente ancora ancorato al meccanicismo, al riduzionismo, al dualismo, alla scomposizione, alla classificazione; bene e male, salute e malattia, paradiso e inferno. E lo stesso spazio e tempo, una dualità. Ma Einstein diceva che spazio/tempo sono intrinsecamente connessi. Sono una sola unità che si manifesta nel due, e che quel due siamo noi a scinderlo, ma è intrinsecamente inscindibile, intrinsecamente in relazione. E allora l'Unità, come dicevano gli antichi taoisti. Il dinamismo. Religiosamente parlando, non c'è DALL'uno nasce il due, DAL due nasce il tre, DAL tre i diecimila esseri, ma CON l'uno nasce il due, COL due nasce il tre. Nascono contemporaneamente, si generano contemporaneamente, senza un'origine che dà il via, la partenza a tutte le cose, ma tutto diviene, intrinsecamente connesso in rete, in relazione. E' tutto circolare, niente di lineare. Pensare Dio in questa prospettiva? E' una possibilità! Dio non come origine, come il Creatore, come giudice, come "staccato" da noi, come duale, ma Dio che si rinnova continuamente al nostro rinnovarsi... lo si può applicare alla famiglia, ai nostri avi, a tutto; passsato, presente, futuro che divengono, in relazione, in rete. Lo stesso spazio, noi concepiamo il vuoto come qualcosa di negativo, di passivo, quasi di non esistenza. Ma il vuoto è la potenza, ciò che mi consente di riempire e di svuotare. Il vuoto di questo forum, che mi consente di scrivere; senza il vuoto il forum sarebbe pieno. E nulla più diverrebbe. Ecco che tutti i concetti di bene e male, di positivo e negativo sono mutati, sono trasformati attraverso il concetto del divenire, della continua trasformazione, di morte, rinascita, rinnovamento, ciclicamente. Ho messo giù solo un granellino della polverina di una pillolina, vogliate perdonarmi |
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11-01-2008, 18.06.58 | #34 | |||||
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
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Riferimento: Perchè viviamo?
Citazione:
Ciao ZioZen! Ammetto che non l'avevo mai messa in questi termini... comunque il punto fermo resta comunque nella conoscenza di sé stessi, no? Nel senso che devo sapere che sono un equilibrista... altrimenti non vado da nessuna parte... o sbaglio? Citazione:
Non lo so sinceramente quale sia la condizione interiore per cui possono manifestarsi i rapporti altruistici... possono sicuramente essere circolari come dici tu... se sto bene come sono al naturale, e al naturale sono altruista vuol dire che questo mi fa star bene, mi appaga... altrimenti proverei a cambiare atteggiamento... credo... Citazione:
Probabile che io non ci ho mai ragionato molto... per questo "definire" mi riesce difficile... e forse scambio il significato di un termine per un altro... ad esempio avendo dato un significato egoistico al termine "piacere", mi sembrava strano usarlo per indicare qualcosa che si origina da un gesto altruistico... e invece ho capito che non necessariamente deve avere il significato che io gli attribuivo... Citazione:
Citazione:
Belli questi spunti... direi lungimiranti... spero che si avrà occasione di approfondire anche queste cose... Pace & Amore a te ZioZen! |
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12-01-2008, 10.47.32 | #35 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
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Riferimento: Perchè viviamo?
Citazione Da Maura:Caro expert37,
sono le 2,40 del mattino, ma voglio aderire alla tua ricerca, ponendoti un’altra domanda. “Ma in fondo, in fondo, il nostro fine ultimo non è accoppiarci e far proseguire la nostra specie, come fanno tutti gli altri animali?" Noi ereditiamo i geni dei nostri antenati e una spinta quasi incontrollabile ci porta a voler trasmettere questi geni ad altri perché continuino in eterno. Che cosa ne pensi? Continuerò a leggerti sul cellulare, anche se ormai la discussione è molto lunga e ci vuole pazienza a sfogliare tutte le pagine. Carissima Maura, La tua affermazione,è legittima,ma non è il fine ultimo secondo mè,é un fine importante,ma di componente più fisica che morale. l'umano è composto di materia e di spirito,e la percentuale di spirito,(l'anima) è presente im percentuale maggiore nell'umano,intendo dire anche per importanza.per cui il nostro fine ultimo è sopratutto raggiungibile con valori morali. Nell'AMORE,del quale, il sesso,la procreazione e la continuazione della specie sono importantissimi componenti,ma non costituiscono la totalità. Tutto ciò è solo il frutto di mie personali riflessioni, Ciao Maura, è appagante colloqiare con tè. a risentirci. espert37 |
12-01-2008, 12.00.36 | #36 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
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Riferimento: Perchè viviamo?
Per Espert:
Dalla mia risposta al post di ZioZen: Citazione:
Caro Espert37, ho capito che forse anche te non davi un'accezione egoistica al termine piacere... probabilmente quello che tu descrivi come "ricavare piacere", io lo indico come "essere me stessa". Ad esempio quando magari non faccio la cattivella e cerco di andare incontro agli altri, per me è "essere me stessa", mentre tu per indicare la stessa cosa usi dire che si "ricava piacere"... credo che le due cose combacino, per cui sto comprendendo che su questo punto condividiamo lo stesso pensiero... Quindi, stavolta tocca a me chiederti scusa se non ti ho capito prima... E poiché i tuoi input hanno contribuito ad espandere la mia comprensione... spero che ti faccia tanto "piacere" saperlo... Grazie... Un per te! |
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12-01-2008, 12.17.26 | #37 | |
Ospite
Data registrazione: 06-01-2008
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Riferimento: Perchè viviamo?
Citazione:
Sotto un certo punto di vista, caro Expert, ti do ragione, ma sotto un altro punto di vista, consentimi di dire in maniera un po' più ampia, che la procreazione non è affatto un semplice atto più fisico che morale, o viceversa: sinceramente non riesco a dare una valenza più all'uno che all'altro aspetto. Il sesso, inteso come procreazione è intriso di entrambi gli aspetti in egual misura, compreso l'amore per il proprio partner e la responsabilità che necessita nell'educare un figlio, che rappresenterà poi "il suo futuro, il futuro dei genitori, il futuro dell'umanità intera". Ma è probabile che stiamo dicendo la stessa cosa tutti e tre, dato che un sano senso di responsabilità verso la famiglia, possa essere un buon punto di partenza anche per un sano senso di responsabilità verso il tutto. Io credo che l'essere umano sia la più alta manifestazione di un potenziale equilibrio tra fisico, mentale e spirituale, ma non riesco, perdonatemi, a vederlo in maniera piramidale... |
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12-01-2008, 14.56.36 | #38 |
Ospite abituale
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Riferimento: Perchè viviamo?
Citazione da ZioZen:
Per un orientale (parlo chiaramente di qualcosa che si riferisce ai testi classici), una tale distinzione, tra fisico, mentale, morale, etico, spirituale, non avrebbe alcun senso, anzi, credo che ci guarderebbe in maniera un po' strana. Io sono fermamente convinto che non esista una "classifica" da attuare tra morale e fisico, nel senso che la morale si esprime con e attraverso il corpo, ma anche viceversa. Ricordiamoci che il corpo è la possibilità di ogni nostra azione, ma ho grosse difficoltà a percepirlo come "macchina al servizio della mente". E' chiaro che una simile distinzione ci arriva da un iperaccentuato modello culturale ed interpretativo, di cui noi siamo intrisi, il meccanicismo seicentesco, che ancora oggi la fa da padrone. Sotto un certo punto di vista, caro Expert, ti do ragione, ma sotto un altro punto di vista, consentimi di dire in maniera un po' più ampia, che la procreazione non è affatto un semplice atto più fisico che morale, o viceversa: sinceramente non riesco a dare una valenza più all'uno che all'altro aspetto. Il sesso, inteso come procreazione è intriso di entrambi gli aspetti in egual misura, compreso l'amore per il proprio partner e la responsabilità che necessita nell'educare un figlio, che rappresenterà poi "il suo futuro, il futuro dei genitori, il futuro dell'umanità intera". Ma è probabile che stiamo dicendo la stessa cosa tutti e tre, dato che un sano senso di responsabilità verso la famiglia, possa essere un buon punto di partenza anche per un sano senso di responsabilità verso il tutto. Io credo che l'essere umano sia la più alta manifestazione di un potenziale equilibrio tra fisico, mentale e spirituale, ma non riesco, perdonatemi, a vederlo in maniera piramidale... Carissimo ZioZen, mi sembra che a grandi linee ci troviamo sulla stessa strada. Circa la tua definizione di Fisico e Morale,ci tengo a precisare però che secondo me,ogni azione fisica include una percentuale di componenza morale,i nostri sentimenti,quali,amore,affetto ecc.ecc.hanno una più alta percentuale di valenza morale.E' questo che io intendo. Senza voler uscire dal seminato,oso dire che questa componente ,(spero di non sbagliare letteralmente chiamandola Spirito) che fa parte di mè,non essendo materia scomponibile,quindi senza fine,è colei che mi da la vita eterna ,anche dopo la decomposizione di questo corpo materiale che mi ospita. Probabilmente leggendo questo ultimo paragrfo ti farai una risatina,ma, cosa vuoi,io vivo bene con questa convinzione,senza nessun timore della morte. Ciao ed a risentirti volentieri. espert37 |
12-01-2008, 15.11.20 | #39 |
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Riferimento: Perchè viviamo?
In riferimento allo scritto di Veraluce:
Quindi, stavolta tocca a me chiederti scusa se non ti ho capito prima... E poiché i tuoi input hanno contribuito ad espandere la mia comprensione... spero che ti faccia tanto "piacere" saperlo... Grazie... Carissima Veraluce, Grazie!!! Sappi che con questa tua esternazione,hai dato un grande,essenziale e da me tanto anelato soffio di vita alla mia esistenza. di nuovo Grazie,Grazie ;Grazie !!!!!!! Ciao espert37 |
02-02-2008, 11.20.47 | #40 |
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Riferimento: Perchè viviamo?
Carissimi tutti gli intervenuti in questo argomento da mè a suo tempo postato.Al fine di poter concludere il tutto con positività,dopo aver riletto tutte le argomentazioni, mi sembra che io possa rafforzare concretamente il credo del mio modo di pensare,che si riferisce a questo: Ogni azione espressa da ogni essere umano verso il suo prossimo ha come scopo per lo stesso l'ottenimento di un certo grado di soddisfazione,e la somma di tante soddisfazioni portano ad un buon grado di felicità,che è la meta maggiormente ambita da ogni essere umano nel periodo della sua esistenza su questo pianeta. il mezzo che può dare le maggiori soddisfazioni stà nel rapportarmi con il mio prossimo nel modo migliore,cioè quello dettatomi dalla tradizione, essendo questa la fonte più attendibile. Credo con questo di aver risposto abbastanza adeguatamente alla domanda in argomento.
Un ciao grande a tutti Voi. espert37 |