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26-11-2007, 20.50.27 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: Il dramma dell'omosessualità
Citazione:
Quali siano le ragioni che portino alla omosessualità credo che non dovrebbero essere un dilemma per chi omosessuale non è. Quel che è importante per ciascun individuo è il rispetto per l'altro, l'accettazione dell'altro. Anche perchè ritengo che le scelte sessuali sia etero che omo siano sempre soggettive, e ciascun individuo deve essere libero di esprimerle sempre nel rispetto degli altri, senza imporre, violentare, opprimere alcuno. Gli omosessuali come altre categorie in genere vengono presi come capro espiatorio, come un "nemico" costruito a tavolino contro cui dirigere l'attenzione delle masse in quel momento. La religione cristiana ne è un classico e attuale esempio. Non si scaglia tanto contro i mostri assassini quanto gli omosessuali. Perdona, nasconde, protegge i pedofili ma lancia anatemi contro i gay. Non credo ci sia nessun dramma dietro l'omosessualità, il dramma lo creano coloro che hanno bisogno di scagliarsi contro qualcuno, se è una categoria tanto meglio. Chi siamo noi per imporre ad altri quel che devono fare? Anche perchè molti omosessuali sono persone davvero straordinarie. Se avessi cento amici omosessuali mi riterrei molto fortunata. |
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27-11-2007, 00.37.36 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-04-2007
Messaggi: 169
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Riferimento: Il dramma dell'omosessualità
NON accetto questo appellativo di devianza che si attribuisce alla omosessualità..
Praticamente,siamo tutti d'accordo che l'uomo e la donna,per riprodursi,debbano accoppiarsi.Siamo d'accordo tutti che sia una cosa naturale. MA ....tutte le persone eterosessuali si riproducono?Tutte le persone eterosessuali fanno l'amore solo per fare i bambini?A me non sembra.... E tutte le persone eterosessuali che scelgono di non avere figli?Sono anche loro deviate?Malate? La riproduzione è un fatto assolutamente personale. E' naturale,ma non obbligatorio.Per quanto ne so,non desiderare figli non è una scelta da deviati. Che paradossi!Ci sono tante coppie eterosessuali,che magari praticano l'aborto, e ci sono tanti omosessuali,che si sentono diversi,e sono additati come uno sbaglio della società.. Ma qual è la paura di questa sessualità "innaturale"? Che porterebbe?Qual è l'aspetto negativo? Io non riesco a vederlo. Mi appaiono ogni giorno sempre più evidenti gli effetti negativi delle costrizioni, ma l'effetto negativo della pratica omosessuale non ancora sono riuscita ad immaginarlo... |
01-12-2007, 23.28.49 | #16 |
Ospite
Data registrazione: 28-02-2007
Messaggi: 13
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Riferimento: Il dramma dell'omosessualità
Solo quando regna la dittatura il buon senso viene meno e le persone non possono più stabilire dei principi cardine dai quali prendere delle eque distanze.
Fortunatamente siamo in una democrazia e ci si mette d' accordo. Si trova un punto in comune dove fissare ad esempio i termini di un concetto e da quello partire per definire tutto ciò che ne discenderebbe. Per quanto riguarda la sessualità, e non solo, si stabilisce ciò che è normale e da quello si differisce. Penso che un errore comune sia il caricare moralmente concetti stabiliti convenzionalmente al fine di non fare confusione, visto che un fermo è necessario. Pena la confusione concettuale. Si certo, il nostro è un paese moralizzato dalla società permeata dalla scure della religione, però il termine salvifico lo conserviamo noi. Le persone guardano a quel qualcosa che chiamano giustamente diverso, perchè differisce dalla normalità convenzionalmente stabilita ed accettata, con occhio giudicante, moralizzante e escludente della possibilità d' arricchimento dell' umano. Certo che una persona omossessuale è differente e strana rispetto ad una che non lo è. Ciò è tutto molto razionale e logico, non altro. Certo che una persona strana e differente può arricchirti, già per il fatto che conserva in sè qualcosa che nella propria esperienza può mancare. Se la realtà circostante, per assurdo ( almeno oggi risulta così ), fosse riempita da individui omossessuali, allora le persone eterossessuali sarebbero strane e differenti. E il discorso si capovolgerebbe. Ma al di là di una fredda Logica e Razionalità deve costituire elemento fondante la certezza di trovare l' umano divenire nell' Altro, nell' Altro da sè che trova oggettivazione nei corpi. La Morale che è l' oppio del popolo, assetato dalle sue paure, dalle sue incertezze e dalla sua mancanza. Nel senso che manca per i propri figli. Ognuno di noi custodisce una parte vitale ed esigente dell' Altro, sessualmente definito, che fatica ad assecondare; perchè è lì che gli estremi trovano congiunzione, nella consapevolezza che nell' altra stanza c' è qualcuno, anche se non dovessimo entrare mai. |
03-12-2007, 12.31.40 | #17 | |
frequentatore
Data registrazione: 30-04-2006
Messaggi: 144
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Riferimento: Il dramma dell'omosessualità
Citazione:
Viviamo in una società arretrata, quindi è ovvio che un povero adolescente che scopre di essere gay abbia questa reazione, quando dovrebbe viverla normalmente, perchè è semplicemente la sua natura e nessuna legge, nessuna cultura, nessuna mentalità può permettersi di manovrare la natura di un singolo, specialmente se non è dannosa per gli altri esseri (essere gay nn vuol dire essere deviati, o assassini, o maniaci) ma vallo a spiegare al resto dell' Italia... |
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10-12-2007, 12.21.13 | #18 | |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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Riferimento: Il dramma dell'omosessualità
Citazione:
davanti a questo tema mi viene spontaneo pensare all'età adolescenziale come il periodo in cui tendenzialmente le nostre pulsioni sessuali si rivelano, e lo fanno con una violenza e una drammaticità che non rivivremo più (fortunatamente) nell'arco della vita. Io credo che ogni adolescente, chi più chi meno, vive la pubertà con la sensazione di avere un orribile segreto: questa carica sessuale difficilmente gestibile da una parte, il desiderio di contestare e di infrangere l'ordine prestabilito dall'altra. Non è un'età facile, per niente. Se aggiungiamo poi, a tutto questo turbinio di emozioni e di bollori, il fatto di essere omosessuali, la situazione si complica. Per ogni adolescente è importante l'identificazione e l'appartenenza ad un gruppo sociale (il gruppo dei pari); il fatto che questo gruppo costituisca una minoranza, il fatto che questa minoranza sia il più delle volte screditata, sbeffeggiata, fatta oggetto di rivendicazioni e di isterismi collettivi....non può non mettere ansia ad un giovane che comincia appena ad affacciarsi alla vita. In più, normalmente le aspirazioni dei genitori per il proprio figlio non vanno esattamente in quella direzione:altra dose di ansia, a cui si aggiunge il terrore di deludere le aspettattive familiari. L'esperienza personale mi fa dedurre comunque che molti miei amici vivono la loro omosessualità con serenità, e posso constatare con piacere che anche molte delle loro famiglie lo fanno: la maggior parte. Per tutti loro comunque, la scoperta e l'ammissione di questa "diversità" sono state un percorso tormentato, soprattutto da un punto di vista interiore. Quello che mi è parso di cogliere dalle loro storie è un comune senso di solitudine che li ha accompagnati nel momento di presa di coscienza della loro identità sessuale: il timore di essere soli, di non trovare nessuno "fatto come loro", "nessun gruppo di pari", nessuno con cui condividere un cammino.Dev'essere una sensazione orrbile, personalmente mi getterebbe nello sconforto. Attualmente le dinamiche degli adolescenti sono un tantino cambiate: di omosessualità si parla di più (anche se la commercializzazioe della stessa qualche effetto non proprio benefico ce l'avrà) e c'è internet, ci sono le chat, c'è la consapevolezza che di omosessuali ce ne sono tanti, molto più di quanto si pensa anche proprio nella nostra città e, udite udite, nel proprio paesino. Apparentemente quel senso di solitudine e sconforto che i miei amici hanno passato da ragazzini, pare essere risparmiato ai ragazzini di adesso che grazie ai mezzi telematici riescono facilmente a mettersi in contatto con chi vive la loro stessa esperienza. NOn penso sia un cambiamento da poco. Tornando poi al quesito posto da Socrate, credo che "aiutare le persone omosessuali", amesso e non concesso che queste si trovino in una condizione particolare che richieda aiuto, significhi prima di tutto rendersi disponibili a una comunicazione serena, naturale, senza frasi fatte nè falsi moralismi preconfezionati. Si tratta di rivolgersi alle persone così come è naturale rivolgersi a tutte le persone: ciao, come stai, come è andata la giornata, dove si va sta sera, tua mamma sta meglio, ti sta bene quella giacca, quella cravatta è orribile....io credo che tutti noi abbiamo semplicemente bisogno di normalità e accoglienza, specie chi, per motivi vari, teme di non essere normale e ha paura di non essere accolto. Una volta superato questo scoglio ogni cosa va da sè, tutto diventa naturale e molto più facile di quanto possa esser sembrato inizialmente |
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10-12-2007, 17.38.39 | #19 | |
Ospite
Data registrazione: 14-09-2007
Messaggi: 0
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Re: Il dramma dell'omofobia
Citazione:
Caro vagabondo, sono d'accordo con te (mi permetto a malincuore di darti del tu) Io posterei un titolo della serie l'arte dell'omosessualita'. Sono da pochi giorni andata a visitare la mostra sull'arte omosessuale alla stazione centrale di Firenze. E' una mostra su 2 piani. Difficile verbalizzare le sensazioni: si giocano piu' piani di approccio all'arte ed e' difficile se non irreale fare distinzioni o certificazioni. Per un dubbio e una riflessione in piu' consiglio di andare a vederla! Ciao! Carolina |
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10-12-2007, 22.40.47 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2006
Messaggi: 134
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Riferimento: Il dramma dell'omosessualità
Penso che si possa aiutare soltanto attraverso l'accettazione e nel dare la sensazione oggettiva che in effetti non ci sia nulla di male.
Personalmente non ho mai avuto nulla contro, ognuno è diverso dagli altri e libero per questo. |