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13-11-2007, 22.01.40 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-04-2007
Messaggi: 169
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Riferimento: La differenza fra ribelle e rivoluzionario?
La speranza è che ci siano sempre più persone capaci di essere ribelli,
e sempre meno persone col desiderio di avere un grande potere.Il potere dovrebbe essere fatto a pezzettini,a quel punto anche i ribelli potrebbero rilassarsi. Sono forse rivoluzionaria? |
14-11-2007, 17.45.00 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: La differenza fra ribelle e rivoluzionario?
I rivoluzionari si caricano di un potere che tolgono all'oggetto contro cui combattono. E di quel potere, in genere, ne fanno un pessimo uso. Il risultato è peggiore di ciò che volevano migliorare.
Vedi rivoluzione francese e rivoluzione comunista in Russia, non mi vengono altri esempi ma ce ne saranno tantissimi. Rivoluzione è un modo tanto per rivoltare una frittata e magari bruciarla pure il classico ...... dalla padella nella brace.. Una rivoluzione non si fa da soli, occorre raccogliere la rabbia di tanti e tanti. Mentre il ribelle, necessariamente è da solo. Fa un cammino, paga sulla propria pelle, impara sulla propria pelle. Non ha condottieri né seguaci, da solo combatte per cambiare quel che ritiene sbagliato. Si basa sulle proprie forze non ruba nulla agli altri, guadagna e perde con il proprio impegno. Il mondo potrà essere salvato solo dai ribelli. Quando avranno raggiunto, ciascuno da se stesso, la massa critica allora il mondo avrà girato l'angolo di una nuova era. Il ribelle per eccellenza, secondo me, è stato Gesù. Non conosco un ribelle più potente di Lui. I capi non temono tanto le rivoluzioni quanto i ribelli. Le rivoluzioni vengono sedate, i poteri si alternano, ma i ribelli traformano il mondo e nessuno può fermarli per il semplice fatto che sono indipendenti da qualsiasi potere esteriore. Puoi facilmente abbattere un elefante ma più difficile un stormo di uccelli. Per questo io sono convinta che è il singolo che può salvare il Pianeta Terra e le creature che ospita. Se io mi ribello allo spot pubblitario dell'acqua minerale e bevo acqua di rubinetto, chi può fermarmi? Se io smetto di comprare la frutta che viene dall'altro capo del mondo, qualcuno può impedirmelo? Se un milione di cittadini non ascolta più i "consigli" del Papa come potrà imporsi il Papa? lo ha fatto quando aveva interi eserciti agguerriti ma ha dovuto distruggere tutti in massa, vedi i Catari, senza alcuna discriminazione. I ribelli rischiano, a volte, la loro vita come i rivoluzionari ma non si può fare alcun paragone. Anche perchè il ribelle difficilmente usa la forza della violenza verso gli altri per far valere le proprie idee. |
15-11-2007, 07.42.41 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
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Riferimento: La differenza fra ribelle e rivoluzionario?
l ribelle vuole vivere la vita
in accordo con la propria natura. Un ribelle si rispetta, rispetta la vita e ha una profondo rispetto per il diritto dell'essero umano Sa che può perdersi nelle sue proprie idee..sa che può cascare e riandare avanti..! l ribelle difficilmente usa la forza della violenza verso gli altri per far valere le proprie idee. di MARY si è vero..quello che scrivi..ma oggi come facciamo ad usare le idee nostre, Esse vengono (almeno nella mia cittadina) messe da parte.. Ascoltano ma non desiderano "sentire" quelle che dico.. desidero unicamente cambiare il quotidiano. Desidero combattere l'ipocrisia..desidero combattere la violenza dei gesti,la volgarità nelle discussioni..desidero potere parlare e non essere giudicata. Penso che ognuno di noi se è consapevole di se stesso.. riesce ad essere ribelle e comunque inizia lentamente a muovere certe "acque" senza fare rumore ma con il cuore.. |
15-11-2007, 10.58.02 | #7 |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: La differenza fra ribelle e rivoluzionario?
Come già letto tra le righe, il rivoluzionario ha sempre un impegno "politico", nel senso che il suo "essere contro" non è finalizzato a cambiare la sua singola vita o la singola vita di qualcuno, ma quella dei molti, quella della "polis" appunto.
Il ribelle, invece, fa un percorso individuale e quasi sempre la deriva politica o sociale della sua azione è frutto più del fanatismo dei seguaci che non della propria volontà. Quando il ribelle diventa personaggio, per quel suo modo di essere, quasi sempre perde la sua autenticità e finisce per fare il verso a quello che faceva prima senza gli stessi risultati di appagamento interiore, ma con grande irrequietezza. Il ribelle vuole salvarsi la vita, proteggendola dal falso e dall'ipocrisia della maggioranza. Il punto è proprio questo: il vero ribelle non ha alcuna coscienza di esserlo, agisce secondo la propria natura, in accordo al proprio modo di essere. E' una definizione che lui non può darsi, quella di "ribelle", ma che gli viene affibbiata per mettergli una gabbia attraverso una parola, che ha accezione soprattutto negativa. L'accezione negativa che avete dato al rivoluzionario non la condivido. Il "rivoluzionario" spesso è un "ribelle" che avverte il dovere morale di fare qualcosa per gli altri. Vedi il Che: nasce come ribelle e diventa rivoluzionario non certo per sete di potere. Il problema del rivoluzionario arriva quando si esaurisce la spinta rivoluzionaria e occorre governare, lì arriva il difficile e infatti il Che (sempre per esempio) non si fermò mai. Un altro ribelle-rivoluzionario è il Dalai Lama. Ribelle di natura, non sconfessa la sua lotta politica per l'indipendenza del Tibet. Vabbè, si tratta di una rivoluzione di difesa, sono d'accordo, per difendere i diritti del suo popolo, ma è comunque un impegno politico. La classificazione manichea di ribelle e rivoluzionario non tiene conto di tanti punti di contatto fra le due posizioni. |
15-11-2007, 16.24.28 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
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Riferimento: La differenza fra ribelle e rivoluzionario?
Il ribelle, invece, fa un percorso individuale...di VAGABONDO
Si,..... i suoi bisogni sono spesso in conflitto.: la società chiede una cosa e i suoi istinti spingono verso una direzione completamente opposta. I bisogni sociali e personali sono in eterno conflitto. La società ha le sue richieste,la morale e la religione. Questi conflitti interiori portano a non essere in armonia..c'è bisogno di movimento,di rinnovamento.. Il conflitto esterno nasce da un conflitto interno.. il ribelle è colui che si sente per primo attaccato...il ribelle ha la pazienza,la speranza..ma desidera liberarsi dalla sua repressione. il ribelle desiderebbe "creare" insieme agli altri (i suoi simili) un angolo dove potere parlare e realizzare insieme un sogno praticare fuori quello che lui pratica "dentro di sé" risvegliare le sue idee interne cambiare il modo di vivere per vivere da essere umano consapevole penso che nel momento suo decisivo è molto determinato e riesce anche a colpire il bersaglio..sa come muoversi,è preciso.Da una sua "esplosione sia positiva o negativa" potrà aprirsi una nuova Porta al suo ideale Essere ribelle significa regalare Fuori il fiore che nascondiamo Dentro? |
15-11-2007, 17.43.12 | #9 |
Utente bannato
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
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Riferimento: La differenza fra ribelle e rivoluzionario?
"La domanda che mi pongo è questa :
L'unica speranza per il futuro dell’umanità è essere ribelle o rivoluzionario?" (klee) Sinceramente non capisco perché mai "l'unica speranza per il futuro dell'umanità" debba consistere in una ribellione (individuale) o in una rivoluzione (sociale). A me il mondo così com'è, con tutte le sue imperfezioni e le sue bellezze, le sue ingiustizie e le sue nobiltà, non sembra senza speranza. E' il solito mondo di sempre nel quale hanno avuto vita cose orribili e cose straordinarie, speranze e disperazioni. Sicuramente è un mondo perfettibile, ma non mi sembra che si stia all'ultima spiaggia... |
15-11-2007, 17.53.14 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-07-2007
Messaggi: 343
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Riferimento: La differenza fra ribelle e rivoluzionario?
Vero, verissimo. Ma nel mondo perfettibile di prima la tecnologia non si era a tal punto sviluppata da permettere l'indottrinamento immediato di milioni di persone che, tra l'altro, abusano del loro potere di avere voce in capitolo su tutte le questioni, anche quelle che sono al di là della loro portata culturale.
L'oppressione oggi si è appesantita, soprattutto si maschera molto bene sotto la scintillante illusione del benessere materiale che ti anestetizza quanto basta per dire: non va poi così male! Il ribelle oggi è quanto mai necessario, non per mettere a ferro e fuoco le città, ma per mettere sempre in discussione quanto ci piove dall'alto, fosse anche la verità più bella e infiocchettata. Seguirla o meno non inficia in nessun modo la libertà del ribelle, è il ribelle che decide di farlo oppure no poiché è padrone del proprio consenso. |