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08-08-2007, 09.35.08 | #42 |
Ospite abituale
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Riferimento: la nostra identita' in una societa' virtuale
Possiamo affermare che nel forum avviene con più celerita, quel dare/avere che normalmente avviene in natura, ma in modo più globale e massiccio. [quote]
Ti saro' grata se mi vorrai spiegare questa frase---grazie. |
08-08-2007, 10.04.46 | #43 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
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Riferimento: la nostra identita' in una societa' virtuale
Citazione:
Colgo l'invito di Hava a tornare al quesito inziale. Nel quale i termini "virtuale" e "reale" (onestamente) mi sembrano utilizzati in accezioni di immediata leggibilità e che non rendono affatto necessario alcun loro ulteriore approfondimento. Sarà gentile Hava a dirmi se sbaglio, ma credo volesse intendersi per "reale" la vita a cui si partecipa con proprie fisicità e identità esposte, e, semplicemente, per "virtuale", quella a cui si partecipa in assenza di queste. Questa differenza è oggettiva , tra le due modalità relazionali, e dalla sostanza di questa differenza nasceva la domanda. Che, poi, le definizioni siano più o meno filosoficamente appropriate (scusate ma) a me sembra un problema diverso rispetto a quello posto, e la sostanza della differenza tale resta , comunque la si chiami. E dunque, molto modestamente tornando al quesito, che trovo interessante e che davvero sorge spontaneo in esito alla partecipazione attiva e assidua a qualche forum... io sono arrivata (almeno fino ad ora) a leggerla così: - che assenza di fisicità e di identità esposta senza alcun dubbio comportino la POSSIBILITA' di un totalmente diverso atteggiarsi, per lo stesso soggetto, rispetto a tutte quelle situazioni in cui fisicità e identità esposte siano invece imposte; ma anche che - l'ATTUAZIONE di questa potenzialità sia fattore assolutamente soggettivo: al pari di ogni altra possibilità... la usa chi le ascrive importanza o pensa di trarne beneficio, la ignora chi non le ascrive alcuna importanza. Come dire: trascorrere una vacanza con una tribù cannibale... mi darebbe la tranquilla possibilità di mangiare carne umana... tanto quanto la stessa settimana in un gruppo nudista mi darebbe la tranquilla possibilità di girare nuda... SE le due operazioni non mi interessano, ovviamente,... ignoro quelle possibilità e non compio nessuna delle due azioni... Quando applico il concetto ai Forum... mi sembra di essere infinitamente facilitata nella risposta rispetto a quanto potrei sentirmi nel riferimento a qualunque altro "settore" della rete. Il Forum è pura comunicazione per il piacere della comunicazione. Qualunque Forum: dal settoriale, al professionale, all'hobbystico a tema, al salottiero puro... Cosa e come comunico, visto che non sono astretta dagli stessi "vincoli" della comunicazione "reale"? Non credo dipenda tanto dalle potenzialità aggiuntive del "virtuale", quanto piuttosto dalle caratteristiche reali della mia persona e dalle motivazioni reali che la mia vita reale (a me nota oppure a me stesso in troppa parte ignota) mi induce a cercare in quella comunicazione... Posso cercare davvero e soltanto lo scambio di opinioni su argomenti che mi interessano: in questo caso... cosa aggiunge, allo scambio, la caratteristica accessoria della virtualità? Quello scambio avrebbe potuto svolgersi con le stesse identiche modalità anche dal vivo (con in più la gratificazione di poter cogliere uno sguardo o un sorriso); come qualcuno ha già detto, chi viene con questo "spirito" si ritrova spesso su un forum solo perchè la particolarità dei temi che lo interessano interessa un numero troppo esiguo di persone e non necessariamente disponibili nella cerchia delle proprie conoscenze personali. Ciò che più conta: credo che la virtualità in questo caso non falsi assolutamente nulla e possa - se mai - essere vissuta solo come un limite un po' fastidioso : magari avere nella propria comitiva cittadina il Tizio col tale Nick che scrive da chissà dove! Ma posso agognare a questa comunicazione anche per qualunque altro tipo di gratificazione che nel reale non riesco a vivere (che ne sia consapevole o inconsapevole). Oltretutto si vede. Nei forum salottieri è il caso - riconoscibilissimo e già accennato - dei forzati del buonismo o del superomismo. Che in questi casi la virtualità sia usata ed abusata per la edificazione/rappresentazione di un sè che nella realtà non ha riscontro... davvero "c'é scritto sopra" : qualche volta, in altri forum, ci ho sorriso con una punta di amarezza in virtù di una mini-riflessione elementare: incroci un iper-buono o un iper-forte..... avrebbero tanto da fare nella vita e nel sociale persone così.... com'è che questo sta sempre qui a raccontarla? Quand'è che la fa, la sua parte se è questa, anzichè raccontarla? In Forum tematici con partecipazione di professionisti "addetti ai lavori" ma aperti a tutti.... mi capìta chi investe intere giornate... con la "scusa" del servizio al prossimo... per guerreggiare e nutrire polemiche (non di rado ridicole) nella continua provocazione e sfida (del tutto impari) con i professionisti e senza aver nulla a che vedere con quel settore e quella professione.... E' cattiveria pensare che lo sfidante si prenda la "soddisfazione" che personalmente non può prendersi... di inseguire la dimostrazione a se stesso che... "avessi finito la facoltà... pensa chi sarei, se già così posso stendere tre avvocati"? Chiaro che senza virtualità 'sto gioco non è possibile! Dimenticavo: lo stesso Forum pullula di professionisti che vorrebbero interscambiarsi informazioni serie e che a loro servono ogni giorno, e gli piacerebbe tanto poterlo fare senza le democratiche ma pesanti interferenze di chi prova a giocare con quella professione. A riprova: nel Forum di cui parlo TUTTI I PROFESSIONISTI HANNO CHIESTO l'identità esposta. TUTTI I NON PROFESSIONISTI che ci passano le giornate giocando al gioco dell'avvocato.... ne hanno inventate di TUTTI I COLORI purchè NON si avallasse l'obbligo dell'identità esposta. Dice niente, questo, sul tema? |
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08-08-2007, 12.03.12 | #44 | |
Ospite abituale
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Riferimento: la nostra identita' in una societa' virtuale
Citazione:
e qui vorrei aggiungere che oltre alle "fisicita' ed identita' esposte" la nostra partecipazione comprende nei due casi ancora altri elementi di identificazione. Accade pure che i limiti non siano cosi' chiari, e spesso i partecipanti dei forum non attenendosi alle regole [ma poi ci sono regole?] cercano vie di comunicazione extra-forum anche per saperne di piu' su se stessi e gli altri, e conservare un tipo di rapporti piu' convenzionale. Siccome cio' che conta in un forum e' la preparazione e la facolta' ad esprimersi nella discussione, e' possibile che si rincorra alla via convenzionale per sentirsi piu' sicuri. Non e' questo lo scopo dei messaggi privati? |
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08-08-2007, 15.02.50 | #45 |
Ospite abituale
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Riferimento: la nostra identita' in una societa' virtuale
Donella,riferendomi all'ultima parte del tuo post, non credi che i falsi "professionisti" che usano una falsa identita' abbiano moventi simili a quelli che amano mascherarsi?
E poi ci sono pure quelli che ambiscono ad uno status nel gruppo dove spesso si puo' osservare una forma di gerarchia, e discutono per venir riconosciuti piu' che per il tema in discussione. |
22-08-2007, 09.46.51 | #46 |
Ospite abituale
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Riferimento: la nostra identita' in una societa' virtuale
Io personalmente sono me stesso in qualsiasi posto e con qualsiasi persona, non riesco a fingere, questa mia filosofia di vita mi fa vivere in pace con me stesso e consapevole che nessuno può darmi del bugiardo, non sopporto le menzogne, molte volte si parla con amici/moglie e ti dicono "io ti dico questa cosa però non dirla a nessuno", io non sopporto queste cose perchè sicuramente con il mio carattere verrebbero fuori prima o poi perchè non so nascondere un segreto....................... .....nei vari forum io sono sempre stato me stesso, non riesco a mentire, qualche volta chatto e dico chiaramente come sono e non come desidera la persona a cui scrivo, io sono così e basta prendere o lasciare, sicuramente non tradisco le persone che conosco, quello che dico penso, quello che penso dico.....sempre!
A volte mi domando se questo mio modo di comportarmi va bene a questa società falsa a 360°, io mi sento sbagliato in questa società anche se son contento di essere così e non cambio in peggio........................ ..........................Fran cesco |
22-08-2007, 10.31.17 | #47 | |
Ospite abituale
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Riferimento: la nostra identita' in una societa' virtuale
Citazione:
Non so se in questi casi si possa parlare di falsita', ma piuttosto di un mezzo per liberarsi da un'identita' pesante, come si fa mettendosi in maschera. E come la maschera questa identita' di ricambio serve ad essere quello che si vorrebbe essere. Nella maggioranza dei casi questo bisogno si esprime nella scelta del nick e dell'avatar, ma ho pure incontrato forumisti che sembrano interpretare una parte, tanto da rinnegare alcuni aspetti della propria origine. |
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23-08-2007, 10.02.58 | #48 | |
Ospite abituale
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Riferimento: la nostra identita' in una societa' virtuale
Citazione:
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23-08-2007, 19.37.53 | #49 | |
Ospite abituale
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Riferimento: la nostra identita' in una societa' virtuale
Citazione:
In questo caso troverei una differenza : mentre nei rapporti della vita reale esiste una responsabilita' reciproca e pure doveri, non cosi' in campo virtuale dove ci si sente liberi di andare e venire, rompere i rapporti senza spiegazioni. La responsabilita' nella vita reale e' dovuta dal fatto che spesso ne sono coinvolti amici e famiglie, e siamo piu' soggetti alle opinioni e norme nell'ambiente in cui viviamo. Il processo di "give and take" e' di grande importanza per solidificare rapporti significativi nella nostra societa'. |
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24-08-2007, 22.23.04 | #50 | ||
Ogni tanto siate gentili.
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Riferimento: la nostra identita' in una societa' virtuale
katerpillar
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Ti chiedo scusa per il tanto tempo passato, ma mi era completamente sfuggita la tua richiesta di delucidazioni, ma cerco di farlo subito. In più discussioni abbiamo affermato l'importanza del dare/avere, relazionandoci con gli altri; riguardo al forum, guardando la mia esperienza, ho visto che noi prendiamo dagli altri e diamo agli altri in modo più rapido che non in quella che chiamiamo realtà. Con riguardo alle esemplificazioni, nell'affermare che era comprensibilisismo il concetto posto tra: il virtuale ed il reale, sottoscritto da alcuni e, mi sembra, da te avvallato, posso aggiungere questo: alcune volte quella che può sembrare una inutile pignoleria, può avere in se delle motivazioni un tantino più profonde che molte volte possono sfuggire, basterebbe chiedere ulteriori chiarimenti come hai fatto tù, per avere un approfondimento che potrebbe risultare più soddisfacente. |
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