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15-06-2007, 17.16.16 | #26 |
Ivo Nardi
Data registrazione: 10-01-2002
Messaggi: 957
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Vi prego di non trasformare il forum in una chat, grazie
definizioni di forum e chat |
17-06-2007, 23.14.16 | #27 |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: Tutto quello che pensate (ma non osate dire) del vs. lui o della vs. lei
Azzardo un intervento con una paternale (e per ciò stesso improbabile) volontà di ricomponimento.
Si diceva del grande assente, del ns. partner, di quanto alcuni atteggiamenti a lei/lui ascrivibili siano odiosi. C'è - o forse no - un denominatore comune dei conflitti di fondo della coppia: qualcuno (io per primo) sosteneva(-o) la paura di restare da soli, che ci induce ad incazzarci con la ns. amata controparte, che non ci ama/rispetta/ossequia come vorremmo. Questo aspetto è venuto fuori in relazione al caso del PartnerA che è innamorato pazzo del PartnerB, mentre quest'ultimo sembra sempre meno preso, e per ciò fa tanto incazzare il PartnerA, che sente l'ansia di chi non è ricambiato (ma sarà poi vero?). Ora, ribalto la questione, e sollevo una altra ipotesi di arrabbiatura da coppia. Mettiamoci nei panni del PartnerB (che - per assunto - ha amato e ama, o ha comunque un notevole interesse par il PartnerA). Il PartnerA, tanto ansioso d'amore quanto impaurito e arrabbiato, tenderà a sollecitare la vicinanza tra i due, chiederà spiegazioni, pretenderà più attenzioni, interpreterà o malinterpreterà gli atteggiamenti del PartnerB come sintomi del prossimo allontamento (ma sarà poi vero? o si starà magari creando un involontario misunderstanding? o no?). Ecco, dicevo, mettiamoci nei panni del PartnerB: non è che magari costui tenderà ad incazzarsi pure lui, sentendosi braccato, soffocato, controllato, etc.? Ma soprattutto - ed arrivo a quello che a me sembra essere il punto - non è che il PartnerB arriverà addirittura a trovare odioso il PartnerA non tanto per l'asfissia o i menatoni a lui ascivibili, ma quanto piuttosto perchè vede nel PartnerA il vero killer della coppia? L'odio nella coppia è assai diffuso. |
18-06-2007, 17.43.13 | #28 | |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: Tutto quello che pensate (ma non osate dire) del vs. lui o della vs. lei
Citazione:
Le tue dinamiche, sebbene descritte con altre parole, rispecchiano al meglio le dinamiche della codipendenza (Krishnananda, allievo di Osho). Se in un coppia un partner ha una ferita da "abbandono" (tremenda paura di essere rifiutato e di restare solo) e l'altro una ferita da "fagocitazione" (tremenda paura di essere soffocato, manipolato, dipendente dal partner) è l'inferno tra le due persone, perchè uno (ferita da abbandono) cercherà di sentirsi completamente fuso con il partner richiedendo sicurezza, coinvolgimento, trasporto assoluti, l'altro (ferita da fagocitazione) tenderà ad attuare tutti quei comportamenti che contrastano con la visione del primo sottraendosi alla sensazione di soffocamento che, suo malgrado, avvertirà come un peso insostenibile. Uno è dipendente, l'altro è antidipendente: l'inferno in terra. In amore c'è sempre uno che conduce il gioco e uno che subisce. Affermazione condivisibile, ma non è detto che il "più forte", l'antidipendente, alla fine l'abbia vinta. Può anche darsi che, una volta scappato, come capita spesso, senta riaffiorare con forza il bisogno d'amore dell'altro, che nel frattempo può darsi pure se ne sia "andato" per sempre dopo aver superato l'abbandono. La soluzione ideale sarebbe quella di non entrare nelle relazioni portandoci dietro carenze e "ferite" derivanti da un passato nemmeno tanto recente. Ma chi è così illuminato? |
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18-06-2007, 21.32.23 | #29 | |
autobannato per protesta
Data registrazione: 02-05-2002
Messaggi: 436
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Citazione:
E stavolta ti quoto io...quanto pesano le parole vere. |
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18-06-2007, 23.49.16 | #30 |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Beata ingenuità
Vagabondo:
La soluzione ideale sarebbe quella di non entrare nelle relazioni portandoci dietro carenze e "ferite" derivanti da un passato nemmeno tanto recente. Ma chi è così illuminato? Visir: E stavolta ti quoto io...quanto pesano le parole vere. Touché, cari Vagabondo e Visir. Devo ammettere che mi avete colpito (e non è la prima volta), traducendo come già avete fatto il mio ingenuo pragmatismo mitteleuropeo in pensiero dotto e profondo che viene da acuti orientali (nessuna ironia, dico davvero). Dandomi una mano a superare il mio impenintente relativismo culturale (ho fatto l'esame di sociologia all'università; fatemi fare un po' di sfoggio a gratis..). Noto, ingenuamente, che attribuire alla nostre ferite tutta la colpa dei nostri mali, che altrimenti troverebbero soluzione, paga sì, ma fino a un certo punto. La mia impressione, constatazionista, è che non sono solo le ferite sopravvenute a renderci sbagliati. Ma è quello che siamo noi ad essere sbagliato. Anche se - per assurdo - uno avesse avuto il c..lo di non essere mai stato ferito prima, rischierebbe comunque di giungere al medesimo risultato. Oppure - il che è lo stesso - bisognerebbe semplicemente ammettere che non è possibile non ferirsi o rimarginarsi alla perfezione, perchè siamo feriti malconci fin dal giorno 1. Il mio amaro (ma sempre speranzoso) resoconto è che l'uomo vive il paradosso dell'amore intriso nell'astio per l'altro. E nemmeno ne possiamo più comprendere il perchè. La relazione di coppia (che di per sè non garantisce affatto l'esistenza di amore, ma che ne dovrebbe costituire l'incubatrice statisticamente più adatta) sopravvive quando si compensano in un placido tran tran l'astio e il contro-astio dei partner(s?), impegnati a recitare i loro - inevitabili - ruoli di chi sta sopra (senza merito) e di chi sta sotto (senza colpa). Immaginare l'amore tra due senza ferite, o con ferite perfettamente rimarginate e nascoste, ho paura che non sia di questo mondo. C'è spazio solo per dei momenti, effimeri, di un secondo. Molto belli, soprattutto come ricordi senza permanenza tangibile al di fuori di noi stessi. Poi ricomincia la solita sbobba del chi sta sopra e chi sta sotto, di avere paura di restare soli, di non avere tempo per fare tutto ciò che vorremmo, di farsi la barba la mattina, di andare al mare, di andare a lavorare, etc. Ultima modifica di marco gallione : 19-06-2007 alle ore 00.18.11. |