Mi sostiene la vita, il suo calore e il suo colore.
Mi sostiene, più precisamente, la vita che non ho, e che quindi mi porta a non poter vivere, ma che comunque riesco a sentire intimamente, quando ascolto una persona, quando la vedo, quando guardo una piazza, un paesaggio, ascolto una canzone...
Per me stesso non vivrei, non sono una persona vitale.
Ma amo la vita...e a questo mondo ce n'è veramente tanta! (sono quasi un parassita, ma senza la sua subdola e fastidiosa insistenza).
L'amore. L'amore che scorre nelle vene ti dà la vita.
Le mie vene sono quasi vuote, ormai, ma in quelle del mondo c'è ancora più calore di quanto avrei mai pensato.
Mi sento, in questa vita, come una persona che inizia il suo gioco, e già in partenza si vede distaccato. Diverso. La mia teoria, è che nelle mie vene non scorre vita.
Mi sostiene in definitiva un dono: il dono di poter comprendere. Di poter sentire la vita pulsare nel mondo, seppure in silenzio, e in disparte.
Questo dono mi ha sempre turbato: potevo chiaramente vedere e sentire ciò che non ero, non sono, e non potrò mai essere. Potevo(posso) sentire chiaramente la mia diversità, grazie alla comprensione di ciò che è diverso e distante da me.
Mi sostiene quindi il dono di poter comprendere (anche se poco e male), e non di meno, la gratitudine per l'esistenza di quanto posso comprendere.
Volevo infine fare un ringraziamento a tutte le ragazze, che solitamente non ho, ma che esistono con la loro infinita bellezza. In tutto.
Grazie!