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19-09-2006, 12.56.22 | #12 | |||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 05-09-2006
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Riferimento: Gli errati presupposti filosofici del cattolicesimo.
Ciao VanLag,
stavo esaminando quanto hai postato qualche tempo fà, in concomitanza a quanto è accaduto nei giorni scorsi, relativamente all'incomprensione delle parole del papa : Citazione:
Essendo una religione, il cattolicesimo, come tutte le altre religioni, è proiettata in una dimensione ultra terrena, e non può ammettere il concetto di "supremazia", perchè significherebbe rimanere ancorati alla dimensione terrena, giacchè, per primeggiare, necessita il declino delle altre religioni, che sono una realtà di questo mondo, non dell'altro, dove la religione non esiste, in quanto non c'è più nulla in cui aver fede, poichè Dio e realtà sono una cosa sola ! Chi disconosce questa verità elementare, dovrebbe spiegare quale giovamento ricava una persona nell' "aver vinto" dogmaticamente su un'altra ! Quello che dici, storicamente parlando, è vero : purtroppo, tutte le religioni, hanno avuto, ed hanno, stretti legami col potere in generale, quindi sono state considerate anche "strumento di potere" ! Questo però non và imputato alla religione in sè, ma a coloro che la sfruttano per i propri scopi personali ! I recenti fatti accaduti intorno alle parole del papa, mi sembra che ne siano un chiaro esempio ! Citazione:
Anche questo è vero, però stai attento che il tuo giudizio contiene un errore di parallasse, cioè stai leggendo oggi, tu uomo del 2000, cose scritte circa 3000 anni fà per un uomo di 3000 anni fà, il cui concetto di "Dio" era molto diverso dal nostro ! Oggi nessun tonto, neanche il più stupido uomo sulla faccia della terra, si sognerebbe mai di crearsi un'immaginetta o una statuetta, di sua pura fantasia, e chiamarla "Dio" : allora era normale ! Quindi le scritture parlavano un linguaggio appropriato all'uomo di allora. Oggi le cose sono cambiate di molto, nell'ambito del cattolicesimo, ma soprattutto nel cristianesimo, dove non solo l'equazione religione=potere è scomparsa, ma l'equiparazione del cristianesimo a religione, è addirittura considerata un profondo errore di comprensione ! Citazione:
Anche questo è il frutto di un'errata comprensione, che, nella storia, ha permesso il prodursi di grandi tragedie...le crociate, l'inquisizione, il silenzio-assenso sulla schiavitù in America, sull'olocausto, sul pregiudizio razziale in molti stati cilivili occidentali, ecc. ecc. tanto per fare degli esempi. Oggi le cose sono cambiate : l'affermazione che ho quotato non trova riscontro nel cattolicesimo attuale, altrimenti mi avresti citato la fonte ! In ogni modo, c'è molto da fare, e il cattolicesimo, pian pianino, stà compiendo il suo percorso evolutivo : non posso dire altrettanto di altre religioni dove l'autentiticità di fede riesce a convivere benissimo con l'integralismo ! Citazione:
Questo è stato vero in determinati periodi della storia, e trovo difficile credere che nelle altre religioni non siano accadute situazioni analoghe come quelle accadute per il cattolicesimo : non conosco la storia di tutte le religioni, ma non ci credo che in 2000 anni di storia, buddismo, islam, protestantesimo, ecc. non abbiano avuto i loro periodi bui ! La tratta degli schiavi in America non ha mai ricevuto sostanziali oppositori : ne cattolici, ne anglicani, ne protestanti ! Tanto per fare un esempio ! Ma anche in Giappone, quando col pugno di ferro ha dominato su quelle regioni dell'Asia da lei invase, non mi sembra che il buddismo giapponese abbia opposto molta resistenza, anzi...il kamikaze era il precursore dell'odierno integralista islamico ! E il silenzio di tutti sulle bombe di Hiroshima e Nagasaki ? La lista è lunga... E' invece vero che la Chiesa, da papa Roncalli in avanti, ha fatto dei sostanziali cambiamenti, poco reclamizzati, è vero, ma reali, che sottolineano la grande volontà di radicarsi nei tempi in cui attualmente si trova, senza per questo barattare i propri valori... In conclusione : nel cattolicesimo qualche cenno di evoluzione l'ho visto, in altre religioni mi sembra proprio di no ! Citazione:
Qui si confonde "civiltà", "imperialismo", "interessi politici ed economici" con "religione" : tutto ciò che hai citato rientra in un'ottica di dominio politico-economico, che senza alcun dubbio ha coinvolto la religione, ma che come scopo non aveva ovviamente "la conversione" (forzata) delle anime, ma il potere ! La religione è stata usata o come pretesto o come strumento di soggiogazione delle masse, deformandone i suoi orginali ed autentici contenuti ! Citazione:
Non posso che concordare pienamente con quanto hai detto, ma il problema sai qual'è ? E' che si imputa alla fede, alla religione, al dogma, mettila come vuoi, la responsabilità delle azioni umane, responsabilità invece che è solo dell'uomo, che anzichè ragionare, dialogare, confrontarsi, trova più "facile" seguire il gregge, lavandosi (crede lui) da ogni colpa ! Come diceva giustamente il parroco della mia chiesa : la chiesa sei anche tu ! E se trovi qualcosa che non và, il tuo compito non è quello di denigrarla o abbandonarla, ma di combattere per migliorarla ! Certo, ci vorrà tempo ! Citazione:
Tutto ok ! Si capiva chiaramente dal tuo post che il cattolicesimo era solo lo spunto da cui allargare il discorso ! Ciaooo. |
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19-09-2006, 13.19.12 | #13 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
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Riferimento: Gli errati presupposti
Citazione:
Citazione:
Il tuo contrattacco è privo di senso, potevi invece dimostrarmi, se avessi avuto i mezzi dialettici e la ragione, che mi sbagliavo. I mezzi dialettici li hai ma la ragione no e questo non fa altro che avvalorare quanto ho espresso. Citazione:
Col cattolicesimo non serve perché ci pensate da soli a celebrarvi ed a dirvi che siete i migliori, quindi non vi serve il mio aiuto. Citazione:
E’ evidente invece che i rappresentanti delle tre religioni monoteiste sono in continua guerra tra loro. Per altro l’uomo che si faceva chiamare Siddarta conobbe Siddarta ed è lui che bisognerebbe porre la tua domanda finale. |
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19-09-2006, 13.28.40 | #14 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 12-08-2006
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Riferimento: Gli errati presupposti filosofici del cattolicesimo.
Citazione:
Ma non preoccuparti di questo,ho messo il termine fra virgolette proprio per presentarlo(almeno nelle mie intenzioni),come volutamente esagerato,in senso simpatico. Non ho colto nessun aspetto di vero rimprovero nelle tue parole,che anzi esprimevano equilibrio. Citazione:
Due considerazioni: -è vero che i 3 grandi monoteismi parlano,in un modo o nell'altro,del popolo eletto. Bisognerebbe comunque avanzare qualche distinguo,credo,almeno fra ebraismo(che è una religione a carattere più scopertamente "nazionale") e cristianesimo e islamismo. Queste ultime due infatti prevedono la conversione,che se da una parte può essere considerata come atto di violenza(quando non è libera,ad esempio),dall'altra permette proprio il superamento del concetto ristretto di popolo eletto,perchè tramite la conversione chiunque può entrare in questo popolo.Il messaggio di Gesù(o l'adattamento paolino,per chi non crede nell'universalismo del messaggio messianico) fu rivoluzionario anche per questo aspetto,di allargamento.Vedi come la parola cattolicesimo stia ad indicare proprio l'universalità. Ora,potresti giustamente notare che anche se l'ambito istituito è allargato,rimane pur sempre delimitato da alcuni fattori(la salvezza è accessibile solo a determinate condizioni). Ma questo,francamente,quando pure ingiusto,mi sembra normale. Infatti non solo le religioni,ma anche le filosofie e in generale ogni etica,per essere tale,deve permettere qualcosa e negare qualcos'altro,prescrivere,giud icare,includere e,necessariamente,di rimando,escludere.Se così non fosse,non potrebbe esistere nessuna "concezione del mondo". Nell'induismo,per dirne una,non è permesso bere alcool. Nel giainismo non è permesso uccidere animali,anche se piccolissimi,come insetti o batteri. Molte forme religiose prevedono proibizioni alimentari.. -la seconda considerazione riguarda in modo più specifico il problema della Verità Rivelata. Tale concetto,è vero,è assente dalle filosofie e religioni orientali. Ma lo stesso,mi pare,in quei sistemi concettuali non manca certo un forte richiamo alla "Verità". Basti pensare al buddismo,con le sue Quattro Nobili Verità,ed all'Ottuplice Sentiero,che pretende di indicare una Via. Si ritorna al discorso precedente:qualunque dottrina che persiste nel tempo e che si difende dagli attacchi esterni proprone qualcosa ,è qualcosa. Con ciò,inevitabilmente fa riferimento al concetto di vero\falso.Altrimenti non potrebbe sopravvivere,se non in forme mozzate. Del resto,ti dò ragione quando affermi che nelle religioni orientali in genere ci sia e ci sia stata meno intolleranza religiosa che in quelle occidentali...ma questo,come spero di aver mostrato,non dipende direttamente dal grado in cui si tiene in conto qualche concezione della "Verità". Piuttosto,mi sembra,dipende dal grado di esclusivismo. Ovvero,da quanto un sistema religioso tollera di estraneo a sè,di quanto può inglobare senza conseguenze evidentemente catastrofiche per sè. Budda non parlava di divinità,ma accettava che nel suo sistema la gente trasportasse le vecchie credenze,perchè ciò non risultava distruttivo nei confronti del sistema stesso,per la sua particolare conformazione e strutturazione. Nel cristianesimo,se c'è un solo Dio che ha creato il mondo,se c'è un Sommo Dio,non ci possono essere anche Astaroth,Baal e Mercurio al suo fianco. Di qui l'intolleranza. |
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19-09-2006, 14.12.48 | #15 | ||||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Gli errati presupposti filosofici del cattolicesimo.
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Le prime tre si basano tutte e tre sull’antico testamento, dovrebbero andare d’accordo ed invece sono in perenne conflitto tra loro. Dovete vedere bene questa litigiosità e chiedervi perché. La catarsi passa per la presa di coscienza delle proprie negatività. Citazione:
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Il problema è di avere l’umiltà di vedere e di accettare la critica. Ma chi si pecca di conoscere la Verità può avere questa umiltà? P.S. (hai una visione abbastanza singolare del cristianesimo).... io ti ho risposto un po' di corsa.... ma spero di essere stato intelleggibile. |
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19-09-2006, 14.39.13 | #16 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: Gli errati presupposti filosofici del cattolicesimo.
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Il cattolicesimo presentandosi come l’interprete della parola di Dio non lascia spazio a niente ed a nessuno. E’ da lì che nasce la grande intolleranza che non lascia vivere il dissenso. Hai in mente Bush ai tempi della guerra con l'Iraq? disse: - O con noi o contro di noi - Concentrati un attimo su quelle parole, pesale, ponderale. Se il mondo non avesse avuto "il relativismo" e quelle parole fossero passate, oggi saremmo alle soglie dell'olocausto..... Quello è l’assolutismo per il quale forse tu non vedrai parentela col cattolicesimo ed invece ti assicuro che quella parente c’è e mi piacerebbe che fossero in tanti a vederlo. |
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19-09-2006, 15.57.49 | #17 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: Gli errati presupposti filosofici del cattolicesimo.
Citazione:
E sarebbe lo stesso per una setta che nega importanza ai Veda o che neghi il Karma e la reincarnazione? Voglio dire,come ammetti tu stesso,un'ortodossia c'è.E' quella in relazione alla quale la novità viene accettata o meno.D'accordo che nell'induismo non c'è un vero centro(come il Vaticano per il cattolicesimo) ma ciò non toglie che ci sia qualche tipo d'autorità. Citazione:
Benissimo,siamo d'accordo.Ma che non schiacci nessuno non significa che ciò che ha detto il Budda sia irrilevante per il buddismo. Tu sei buddista se,in primo luogo,ti senti di condividere intellettualmente e spiritualmente un certo corpus dottrinale.Corpus che,pur essendo probabilmente più elastico di quello cristiano-cattolico,è pur sempre delimitato dalle concezioni che esprime. Quindi stabilisce un certo contesto cui inevitabilmente deve attribuire un alto grado di veridicità,pena l'abbandono della dottrina stessa. Citazione:
Ti assicuro che la parentela la vedo,difatti non l'ho negata. Però ho espresso il mio disappunto per il fatto che(non mi riferisco necessariamente a te)spesso si veda questo assolutismo un pò troppo nel monoteismo e un pò troppo poco nelle altre forme filosofico-religiose. Infine ribadisco un concetto espresso verso la fine del mio precedente intervento,concetto che mi sembra importante: non è tanto la convinzione di avere in mano la Verità Rivelata a segnare la differenza di tolleranza fra monoteismi occidentali e religioni orientali,ma il grado di esclusivismo che caratterizza queste forme religiose. Tale grado è alto,ad esempio,nell'islamismo o nel cattolicesimo,che possono accogliere nel proprio grembo un minor numero di elementi ad esso estranei;è più basso nel buddismo o nell'induismo,che per la loro struttura possono tollerare un livello relativamente elevato di tali elementi. Ma c'è sempre qualcosa di irrinunciabile,temo,per qualunque sistema concettuale o di credenze che voglia persistere nel tempo.C'è sempre almeno un principio che,se si vuole aderire ad una certa visione del mondo,bisogna riconoscere valido.Pena,il non aderire a quella visione del mondo. Per fare un esempo:cosa sarebbe il buddismo senza le Quattro Nobili Verità?Cosa sarebbe l'induismo senza la dottrina del Karma?Cosa sarebbe il Tao senza la dottrina dell'unicità degli opposti?) Notate quindi che una convinzione di fondo,l'idea di essere nel giusto a credere determinate cose,c'è anche in quei sistemi filosofici. Se le cose stanno così viene confermata la mia idea:non è la convinzione di essere nel vero ma è il grado d'esclusivismo di una forma religiosa a determinare l'intolleranza di quella forma verso l'altro da sè. E' quasi un fatto fisiologico:l'organismo per continuare a vivere abbisogna di nutrirsi in un certo modo e di non ammalarsi.Di conseguenza tendenzialmente respinge ciò che è contrario alla sua conservazione,ad esempio alcuni tipi di cibi non digeribili,o virus e batteri contro cui tenta di lottare per mantenersi sano.Se si introduce in quell'organismo qualche sostanza che ad esso è nociva,e la si introduce in grado elevato,l'organismo muore. |
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19-09-2006, 16.58.47 | #18 | |
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Riferimento: Gli errati presupposti
Citazione:
Van... Io sono cristiano protestante... o almeno cresciuto e vivo in tali ambienti. E ti critico, perché critichi il Cattolicesimo, che io, in teoria, non dovrei vedere troppo di buon occhio... Questo spero ti faccia notare, come, anche se ho sbagliato, la mia critica non aveva intenti cattivi. Comunque, non ho nulla da difendere, o da dire. Non almeno a parole. Buona continuazione. P.S.: Ho apprezzato gli interventi di Fallen fino adesso in questo thread, concernenti l'esclusività di ogni credo, e l'intolleranza legato a questo. |
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19-09-2006, 17.54.21 | #19 | ||
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Riferimento: Gli errati presupposti
Citazione:
Secondo l’Advaita Vedanta, che possiamo tradurre come monismo metafisico, tutte le speculazioni intellettuali compresa la dottrina del Karma e le tonnellate di “pensieri/verità” scritte nei Veda sono inutili. I saggi advaitini esprimono con vite esemplari questo loro “essere oltre” e sono normalmente riconosciuti, rispettati e venerati, proprio per queste loro peculiarità. Mancando un’autorità centrale non sono da escludere fenomeni di simulazioni e frodi ma il sistema in se funziona così bene che ha resistito agli attacchi ideologici del cristianesimo ed anche a quelli più violenti dell’Islam. Da qualche parte ho scritto che l’induismo comprende in se stesso tutta la gamma di espressione della spiritualità umana, dall’adorazione del feticcio, al ricongiungimento con l’essenza impersonale di Dio, riconoscendo che il filo conduttore che unisce tutte queste manifestazioni è la ricerca del divino e quindi quella è la via del bene. In altre parole l’induismo sacrifica la purezza della dottrina in favore dell’adesione alla ricerca. Come dire: - figlio mio purché tu cerchi Dio, cerca dove vuoi, come vuoi, come puoi e come sai. – Citazione:
Non è la convinzione/presunzione di conoscere realmente la volontà di Dio che produce quella spinta così forte a difendere la purezza della dottrina e quindi ad escludere tutti coloro che dissentono? |
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20-09-2006, 16.17.17 | #20 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: Gli errati presupposti
Citazione:
Non sono un grande conoscitore dell'induismo,quindi probabilmente mi sfuggono cose che tu invece conosci. Ma,se non mi sbaglio,ci sono alcuni parametri che servono proprio a precisare quale sia la fede induista. L'accettazione(non intendo,per accettazione,una devozione realmente dogmatica)dell'autorità religioso-filosofica dei Veda è uno di questi parametri. Ora,stabilire dei parametri credo sia stato necessario proprio per l'assenza di un centro stabile.Se l'induismo è diviso in molte scuole,a maggior ragione non può essere tutto e il contrario di tutto.Su questo tornerò fra poco. Citazione:
Pure prendendo per buona questa concezione,penso comunque che sarebbe possibile individuare un limite oltre il quale neanche tale induismo ultra-tollerante potrebbe andare:ovvero il concetto di divinità. Se tale concetto non si accetta,o meglio ancora se "non si cerca" Dio,non si è induisti.E l'induista,se adotta alcune dottrine e modi di vita,evidentemente crede in essi e nella loro validità,crede che siano una strada migliore di altre per raggiungere certi obbiettivi. In questo,a mio parere si mostrerebbe in ogni caso una concezione di possesso della Verità,di conoscenza della Via da intraprendere,del modo in cui vivere. Ma personalmente devo confessarti che non condivido questa concezione di induismo.Mi sembra esageratamente globalizzante,totalizzante,mi sembra ingoii più di quanto possa digerire. Il monoteismo esclusivista,mi domando,come può convivere all'interno dell'induismo?Ma te lo immagini un ciellino che si trova fra adoratori di feticci e credenti in Shiva? Insomma,voglio dire,se è vero che l'induismo può racchiudere in sè ogni manifestazione della spiritualità umana,allora l'induismo non esiste,perchè non è più distinguibile da niente,ed anzi dovrebbe essere già distrutto,perchè avrebbe accolto in sè anche quella dottrina religiosa che vuole la sua distruzione(la quale dottrina potrebbe essere una dottrina fortemente esclusivista). Citazione:
Certamente,è una relazione evidente. Ma tu ritieni che la discriminante sia la Verità Rivelata,in sè. Io invece sto dicendo che non è la Verità Rivelata,ma è quanto si può inglobare nella propria fede senza che essa perda totalmente identità. Del resto,fin quando non si ritiene necessario difendere la propria fede da qualcosa di troppo estraneo ad essa,addirittura di nocivo ad essa,si può tranquillamente(e molto più facilmente-la storia lo conferma,guardiamo ai culti agrari e pagani vetero-europei inglobati nel cristianesimo)procedere all'integrazione.Senza bisogno di guerre o di Inquisizioni,davvero. |
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