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Messaggio originale inviato da kantaishi
Salve,
facciamo la prova pratica per renderti conto se accetti o rifiuti il trascendente.
Leggi queste storielle e poi dimmi le tue impressioni:
1: Il Mullah Nasruddhin entra in un negozio e il commesso chiede:
"Prego? Desidera?"
"Procediamo con ordine-dice il Mullah-lei mi ha visto entrare?"
"Sì",risponde il commesso.
"E mi ha visto qualche altra volta ?"
"No."
"E allora come fa a sapere che sono io?",conclude il Mullah.
2 : Il Mullah entra in un negozio di articoli sportivi e chiede:
"Scusi,ha una canna da pesca di quelle a settori,lunga almeno due metri?"
"Certamente.",risponde il commesso.
"E allora perchè non va a pescare?",chiede il Mullah.
3: Nel paese dei bugiardi il re aveva emanato un editto per cui chiunque fosse sorpreso a mentire,sarebbe stato immediatamente impiccato alla forca che aveva fatto mettere nella piazza principale.
Un giorno arrivò lì il Mullah e una guardia gli chiese:
"Dove sta andando?"
"Sto andando sulla forca per farmi impiccare.",rispose il Mullah.
"Non le credo.",disse la guardia.
"Se non mi crede vuol dire che sono un bugiardo e allora dovete impiccarmi."disse il Mullah.
"Ma allora sarebbe la verità."
"Appunto!",concluse il Mullah.
La persona non illuminata crede che queste storie siano barzellette,invece non è così.
Commenta e poi ti spiego tutto.
Kantai.
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Salve,
Le tue storielle non mi hanno illuminato quindi qui le cose potrebbero essere due:
- o l’illuminazione era già presente in me e pertanto, leggendole, non avrebbero potuto agire in meglio;
- o le mie capacità intellettuali non sono in grado di elaborare un pensiero così raffinato che mi permetta di raggiungere l’illuminazione….semprechè tu intenda, come me, che l’illuminazione deriva dai nostri pensieri e non attraverso un dono divino piovuto dall’alto.
Propendo comunque per la seconda ipotesi…difficilmente esprimo certezze ma questa volta, ti assicuro, ho la certezza di non essere illuminato. Per farla alla Cartesio, partendo da questa verità di base, aggiungendo il fatto che io e te siamo la stessa “sostanza”, possiamo concludere con ragionevole certezza che nemmeno tu lo sia…ed è un bene perché se io non fossi illuminato e tu invece si, non si potrebbe discutere come invece stiamo facendo.
Ma rimango in attesa di una tua definizione meno trascendentale di “illuminazione”.
Accetto il trascendente perché mi rendo conto dei limiti umani. Se per trascendente intendiamo quelle “entità” che vanno oltre le nostre esperienze significa che queste non sono alla portata della ragione umana. Qui rientrano tutte quelle cose per noi “inconoscibili” che per diventare “conoscibili” e quindi acquisite da noi come verità, abbisognano di ciò che chiamiamo “fede”. Per rendere conoscibile dio devo partire da una certezza che non può essere dimostrata attraverso le nostre esperienze. Accetto che la bibbia, lo zohar, i vangeli siano stati scritti da un’entità superiore alla nostra…poi ci pensa la mente ad elaborare le prove che andranno a certificare la genuinità dell’una rispetto all’altra.
Uno degli scopi che rendono grande l’uomo è quello di possedere delle verità che nessun altro possiede. Ne esalta la sua unicità. Così come lo scienziato diventa unico e diverso rispetto gli altri uomini nel momento in cui svela la sua importante scoperta così il ricercatore spirituale si gratifica nel possedere la sua illusoria illuminazione non rendendosi conto che, a differenza dello scienziato, lui conosce l’inconoscibile. Com’è possibile conoscere l’inconoscibile? Sviluppare un pensiero partendo da questo “conosciuto” inconoscibile ci allontana ancor di più da questa fumosa realtà.
Attendo notizie del mullah…