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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
05-11-2002, 21.50.47 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-08-2002
Messaggi: 375
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Ciao Cat
A cosa ti riferisci parlando di persone inscatolate? Se parli di divertimenti e modi di vita stereotipati da abitudini più o meno indotte sono con te!
Mi sembra che questo discorso si intoni anche bene con ciò che, mi sembra di avere capito, Schiepp voleva esprimere. Il disagio di trovarsi trascinati in una giornata non scelta ma subita. Sì è vero: la mancanza di fantasia, o la mancanza di volontà nell'applicare l'eventuale fantasia, ci porta a farci trascinare da ciò che ci circonda vivendo una vita non nostra. Il parere del buon Schiepp? |
05-11-2002, 22.16.05 | #7 |
Messaggi: n/a
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in realtà la giornata l'avevo programmata io...erano riflessioni( se cosi si posso definire) generali senza nessuna pretesa che portassero a dei giudizi o dei risultati.....
comunque forse e' come dici tu attilio,probabilmente e' proprio il disagio di farsi trasportare...ma non tanto da una giornata, quanto da un insieme di cose che sembrano essere piu' imposte che altro....vedo poca, pochissima fantasia , nel modo in cui ognuno di noi gestisce la propria vita....uscire dagli schemi non so cosa voglia dire, visto che senza lo schema tutta la nostra vita perde di senso....siamo nati e cresciuti in un insieme di schemi predefiniti e imposti, che alla fine vincolano anche il nostro modo di pensare, che sempre schematico e'..... boh non riesco a spiegare.....la noia, la noia scava profondi segni nella mia anima...ho sonno... |
05-11-2002, 22.21.51 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-08-2002
Messaggi: 375
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Hai spiegato bene
almeno credo di avere capito...
Nel mio discorso ho usato la giornata da te illustrata per ampliare l'argomento e capire qualcosa che influenza non solo la singola giornata ma allo stesso modo tutte le giornate che compongono la vita. (Marronna che periodo senza virgole ho scritto... ma lo lascio così... è anche questa una forma espressiva...) La fantasia è un dono raro che ci renderebbe veramente molto calore... |
06-11-2002, 13.08.42 | #9 |
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Messaggi: 2,110
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Siamo abbituati a subire schemi imposti da altri,come dei somari(o dei cammelli)."Tu devi","Tu devi!"ci ripetono in continuazione,fino a che uno non si rompe i coglioni e dice"io voglio","io voglio!" gran ******** che non siete altro!E se non vi va bene ***** vostri!(mi auto-censuro).Il tutto sta nel cercare di eliminare i doveri superflui e inconciliabili con la nostra persona e trasformare i "doveri necessari" in voleri."Io faccio questa cosa non perche devo,ma perchè voglio",bisogna dire!Ovviamente non bisogna mentire a se stessi,ma sentire il tutto dal più profondo della nostra anima...Io l'ho fatto con lo studio,che prima subivo passivamente e mi pesava...ora sono io che voglio studiare,per un mio futuro migliore!(A dire il vero,questa trasformazione in leone non mi è ancora riuscita totalmente...).Prima o poi riuscirò a diventare fanciullo,e a studiare con l'animo in pace,perchè quella è la mia volontà e quella è l'unica cosa che importa sul serio.
Morale della favola,una volontà "turgida e sovraccarica" è la base di partenza per poter modificare a nostro piacimento la realtà che ci circonda... |
06-11-2002, 16.12.06 | #10 |
Nuovo iscritto
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Messaggi: 1,287
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caro cat
credo proprio che il segreto sia tutto qui: fare ciò che sentiamo meglio per noi, una scuola o un lavoro. Nel momento in cui ci sentiamo insoddisfatti sarebbe opportuno cambiare, ove questo sia umanamente possibile, ma qualora nn lo fosse, fare il possibile per cogliere almeno i lati piacevoli in ciò che facciamo e nel frattempo costruirsi una volontà "turgida e sovraccarica" per cambiare o migliorare la nostra convivenza con l'ambiente in cui lavoriamo o studiamo. Azz.. Schieppolo, ti sei già stufato? Dico a te, ma il pensiero è generale perchè chissà quanti credono o sono convinti di fare tutti i giorni le stesse cose: alzarsi, lavarsi, vestirsi, colazione, uscire di casa, lavorare o studiare, tornare a casa, cenare, a letto. Tra una pausa e l'altra mettici pure: un libro, un forum, un compagno/a, una famiglia, un hobby, gli amici o pubbliche relazioni, o solo pensare a sè stessi o ad un animale. Una sola di soddisfazione in tutto l'arco della giornata farebbe bene alla salute psichica, ma anche l'insoddisfazione di sè nn lo vedo come un male, ma anzi, una continua ricerca dello star bene con sè e con gli altri. Ho notato che cmq chi si sente "arrivato" nel lavoro o nello studio, persegue il continuo benessere e nn necessariamente quello monetario, ma il solo puro piacere di ciò che fa. Una giornata uguale all'altra la facciamo sempre e solo noi, ma se la persona che mi sta seduta di fronte sul treno mi è simpatica a prima vista, t'assicuro che chiacchiero e qualcosa imparo sempre. Anche fosse un musone. E a quel paese la buona educazione di rispettare, in questo specifico caso, il silenzio del musone, io avevo voglia di chiacchierare, lui nò? e a me che m'importa? Ho fatto un tragitto in treno, per me piacevole, per lui....indimenticabile Oh, insomma! ciao a tutti, mi sono capita da sola, però mi sono divertita, quindi grazie. |