(osservatore inerziale... io la trovo impropria, ma non importa perchè si capisce perfettamente quel che suole intendersi)
Se volevo intendere superficie dell'orizzonte degli eventi l'avrei detto in tale maniera. Ma siccome intendevo superficie della matassa l'ho detto in talaltra.
Previo interruzione...
è + semplice di quel cghe sembra: somme discordi si elidono.
Qualunque vettore può essere inteso tramite somme di altri vettori in infiniti modi diversi.
Banalmente la mia velocità da seduto rispetto ad un'altro seduto allo stesso tavolo può intendersi: 257km/h in avanti + 257km/h in dietro + 233m/s a destra + 233m/s a sinistra + 1239km/s su+ 1239km/s giù, ma perchè considerare queste complicazioni gratuite?
Dire che l'immensa pressione gravitazionale dell'oggetto soffochi e costringa in breve spazio le vibrazioni quantiche, ecquivale a dire che la temperatura dell'oggetto è relativamente molto bassa, cosicchè l'espressione di tale oggetto
non superi una brevissima atmosfera di luce (a prescindere dall'immensa quantità di calore che esso contenga celato grazie alla sua ipergigantesca capacità termica dovuta anche alla smodata gravità che esso "esprime").
Quello che propongo è (detto così alla benemejo): la velocità di relazione disponibile di ogni "sistema" (un modo di intendere l'energia (affine a questo svolgimento)) è un tot, fisso, che chiamiamo c. Ora questa quantità può distribuirsi in varie dimensioni; ma quando è tutta concessa ad una sola dimensione allora ecco la luce
.
In altro modo: maggiore è l'energia di relazione interna al sistema (ovvero tra i suoi componenti) e minore sarà quella tra quel sistema, inteso come oggetto (o insieme dei suoi componenti), ed altri esterni; la sua velocità di traslazione potrà essere anche intesa come residuo delle elisioni di incoerenza grazie alle quali tale entità si manifesta come corpo esteso.
*banalissimamente: se un ipotetico oggetto ti venisse incontro alla velocità della luce, si papperebbe volentieri tutti i fotoni che esprimi in sua direzione, ma lui non ti darebbe nessun preavviso della sua presenza prima dello schianto (come non puoi percepire alcun fotone prima che esso stesso in persona non venga a visitare la tua coscienza presentandosi
)*
Riguardo alle dimensioni, visto che ti piace curvare l'argomento...
(riportando (o comprimendo) concreta-mente tutta l'informazione (composta da limiti (o punti a cui è associato un numero-indirizzo))
di più dimensioni in una matrice con minor numero di dimensioni (esplicite (come ad esempio nelle rapresentazioni cartesiane delle ecquazioni di grado superiore al 2°))).
Commenti che l'interpretazione del mondo tramite il solo concetto di dimensione è insufficiente perchè pur sostentando le curvature costanti, non giustifica quelle balzerine che "suolsi" osservare (talvolta con acceso interesse
) nel mondo nostro vario e vasto.
Ma trascuri il fatto che una curva costante può essere anche intesa come una retta incostante; una curva bidimensionale può essere ruotata nella terza dimensione per mostrarsi periodicamente una retta //(ogni p greco volte)//.
Allo stesso modo uno scarabocchio su un foglio (cioè l'immagine o proiezione bidimensionale delle tante dimensioni all'interno delle quali è definita la fantasia di u bambino in un dato intervallo di tempo), può essere ruotato fino ad essere osservato come una linea + o - retta a seconda della tensione del foglio tra le dita di chi lo tiene... che a sua volta ruotato in una dimensione nella quale non possediamo il controllo apparirebbe come questo.