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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
10-03-2005, 17.25.56 | #13 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Re: chiaro wittgenstein
Citazione:
io il gioco linguistico l'ho descritto: X si pone domande sul presente, futuro e passato, poi controlla le sue tabelle e si risponde. questo e` il gioco linguistico in cui siamo immersi ora. e poi, quando io parlavo di 'previsioni del futuro di noi stessi', sono cose non del tipo superanalisi interiore, bensi` cose: "fra 3 giorni, alle ore 12.34 in via Trew incontrero` Y" o simili. epicurus |
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10-03-2005, 22.03.43 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-03-2005
Messaggi: 50
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amor di chiarezza.
ammetto il fraintendimento.
ma dico... in sintesi dove vuoi arrivare? il tuo gioco linguistico... come tu affermi, è un gioco troppo usurato dalla filosofia.. che ne causa l'allontanamento... voliamo basso prima di spiccare il volo... altrimenti saremo soli in questo pur splendido volo. trasciniamo con noi... tendendo la mano della comprensibilità. |
11-03-2005, 15.06.39 | #15 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Spiegazioni
La proposizione (A) formulata in T1
"Oggi al tempo T2 inizierò a rispondere ad una risposta, successiva di Epicurus" è necessariamente indecisa fino a che non siverifica, in T2 che (B) "Adesso inizio a rispondere ad Epicurus". Quindi (B) verifica (A), mentre (A) non certifica necessariamente (B). Se non (B) allora non (A), cioè -(B)=-(A), ma se (B) allora (A), cioè +(B)=+(A). Pertanto tra T1 e T2 (A) è di fatto indecisa. Tuttavia la (A) può essere svolta, più compiutamente nel seguente modo: "Oggi al tempo T1 intendo successivamente rispondere ad una successiva risposta di Epicurus, ed intendo farlo al tempo T2" la quale può esseredisgiunta nelle due seguenti (A1) "Oggi al tempo T1 intendo successivamente rispondere ad una successiva risposta di Epicurus" e (A2) "Intendo che (A1) sarà verificata in T2". Osserviamo che la proposizione indecisa è, in effetti (A2) in T1. Tale asserzione è, infatti, composta di due proposizioni in una relazione ipotetica, in questo modo: (A2)= Se "qualcosa osterà tra T1 e T2" (A3) allora non "(A1) in T2" (A4). Con (A1)>+(A4). Giusto ? Se sì, allora possiamo scrivere: (A)= (A1)+(A2) (1) (A2)= -(A4) + (A3) (2) (A1)-(A4)>0, con 0=indecidibile (3). Svolgendo, abbiamo: (A)=(A1)-(A4)+(A3) per cui avremmo che -(B)= +(A4)-(A1)-(A3) cioè -(B)+(A3)=-(A1)+(A4) (4) Per la (3) (A1)>0+(A4) cioè (A1)-0>+(A4) e (A4)<+(A1)-0 Quindi, svolgendo il secondo membro di (4) -(A1)<+(A1)-0 cioè -(B)+(A3)=-(A1)<+(A1)-0 il che significa che tale circostanza non è indecidibile. Ergo in T1 la (A), sebbene indecidibile, se non (B) in T2, cessa di essere indecidibile in T2, circostanza che comporta di necessità la non linearità della catena condizionale di eventi che legano T1 e T2 in direzione di T(n) successivo a T2. Ciao Ultima modifica di Weyl : 11-03-2005 alle ore 15.10.22. |
13-03-2005, 15.30.13 | #16 | |||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
e` vero che B verifica A, ma non il viceversa, ma questo non centra nulla con la relazione vero-funzionale tra A e B, infatti tu scrivi –B=-A, ma seguendo quello che hai detto dovresti scrivere –B --> -A (e non scrivere –B=-A o +B=+A). Questo perche` il concetto di ‘verifica’ non e` quello di ‘implicazione’. Quindi possiamo scrivere A=B, che e` uguale a scrivere –A=-B. Citazione:
Non sono convinto che A2 sia cosi` scomponibile. “... in T2” dovrebbe essere considerata primitiva. Citazione:
In certi punti non ti seguo. Tipo: 1) la + sta per ‘e’, ma allora perche` scrivi +A=+B ? 2) la – sta per ‘non’ ma allora che significato ha (A1)-(A4) ? 3) la > sta per ‘implica’ ma allora che significato ha (A1)>0 ? Comunque vorrei muoverti una critica di fondo nel tuo metodo. Se noi stiamo ipotizzando che ‘onnisciente’ e` logicamente possibile allora non ha senso usare il valore ‘indeterminato’: infatti se usiamo questo approccio allora neppure un essere onnisciente puo` conoscere il futuro. Per di piu` usare una logica con il valore ‘indeterminazione temporanea’ e` molto problematico, infatti questo approccio e` stato molto discusso e credo che sia in discussione tuttora. Ricapitoliamo: se X e` onnisciente allora le proposizioni (con indicazione temporale) sono o vere o false (disgiunzione esclusiva ‘xor’). Io mi muoverei in questo ambito, tipo: X e` onnisciente e libero -> X conosce ogni p (con riferimento temporale) -> X conosce cosa fara` (o pensera`) domani, ad esempio sa che r (r=”Domani X fara` cosi` e cosi`”) -> ma per ipotesi X e` libero -> X puo` evitare di fare r -> onniscienza fallisce. Quindi si dimostra che la liberta` di X e` incompatibile con la sua onniscienza: o X e` libero o X e` onnisciente (disgiunzione esclusiva). Ora vorrei indebolire le premesse, assumendo solo l’onniscienza di X e trovare una incoerenza. |
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13-03-2005, 15.35.24 | #17 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Re: amor di chiarezza.
Citazione:
animabella interpretero` il tuo consiglio come un invito ad essere cauto in questa tematica, ma di piu` non posso concederti. il gioco linguistico che ti ho illustrano non mi pare troppo usurato, anzi mi sembra che sia stato trascurato da tutti. mi sembra molto piu` usurata la discussione tra essere e apparire, e di facile fraintendimento linguistico. in questa discussione cerchiamo di chiarire ogni termine che utilizziamo quindi piu` attendi di cosi` non si puo` proprio essere |
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25-03-2005, 01.21.56 | #18 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Per Epicurus
La mia omissione di risposta si deve solo al fatto che vi sto riflettendo.
La realtà è la seguente: la mia dimostrazione contiene un errore e, quindi, la dimostrazione more algebrico non è validata. (Trascura la questione relativa al valore dei segni: il + sta per "vero", il - per "falso", etc...). Sto per rispondere, ma temo che il problema stia tutto nel fatto che, in ultima analisi, la logica delle proposizioni è troppo banale. Essa, in realtà, non ripete se non ciò che è pacificamente ammesso nella logica matematica classica: la questione è che questo "pacificamente" per lo più significa solo "abituale". Insomma, dammi ancora qualche giorno e ti sottoporrò qualche idea. Ciao. |
05-04-2005, 12.52.15 | #20 |
Ospite abituale
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Messaggi: 54
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Epicurus, la riposta è si.
O meglio la risposta è si ammettendo che sia possibile per una qualsiasi entità tenere in mente Tutto e che sia possibile avere il metodo per conoscere Tutto. Il dubbio sul conoscere anche ciò che riguarda se stesso non essite infatti sapendo tutto saprà anche come agirà/penserà/ecc nelle varie situazioni che di persona o in conoscenza incontrerà nella sua esistenza. .. da mente limitata nel tempo, nello spazio, nelle conoscenze e nei pensieri mi viene da pensare che il poveretto onniscente si fa due p**** che non finiscono mai. Per chi tirasse fuori la storia della mancanza, in questo caso, di libero arbitrio dico subito che non è vero. Il poveretto è libero di scegliere quello che vuole, semplicemente sa già quello che sceglierà; nesuno gli vieta di cambiare idea anche all'ultimo momento, ma se è vera la proposizione iniziale sarpà anche questo. Ultima modifica di Granamir : 05-04-2005 alle ore 12.54.32. |