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07-01-2005, 03.26.45 | #45 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-01-2005
Messaggi: 134
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Il cercello umano è la cosa più complessa che abbiamo mai studiato, il pensiero dell'uomo ancor di più!
Penso che ci sia un buon fondo di verità in quello che dici, ricordiamoci ad esempio che ci sono monaci buddisti che riescono con la forza del pensiero ad aumentare la loro temperatura corporea di 5 gradi, pensiamo anche al fatto che il 90% delle malattie deriva da problemi psicologici, inoltre il pensiero umano con la sua potente dose di creatività è capace di cambiare i connotati della natura. Siamo misteriosi a noi stessi. |
18-01-2005, 14.37.28 | #46 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
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corollario...
Corollario alla "teoria del mal di testa"....che vuole essere una provocatoria messa in discussione di alcuni luoghi comuni (forse non per la gente che frequenta questo sito, ma in giro sì...):
se, dopo non aver pensato al mio mal di testa per un po', scopro, ripensandoci improvvisamente, che è passato (teoria del mal di testa), allora...vuol dire che, se penso ad una cosa, allora NON succederà e, invece, se non ci penso, SUCCEDERA'? Lungi da me, sia chiaro, riferimi necessariamente ad una forma di pensiero magico (da intendersi come pensiero che ritiene di potersi inserire nei processi di causazione degli eventi)... Herzog P.S.: per (H)ec..se sarai curioso e cortese da leggere questo post...aggiungici anche la teoria del mal di pancia.... |
18-01-2005, 22.06.58 | #47 |
la metafisica stanca
Data registrazione: 19-03-2003
Messaggi: 0
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questa teoria del mal di testa é veramente accattivante e, allo stesso tempo, superomistica. mi sembra di aver già letto qualche formula di telecinesi o influenze mentali simili tra i trattati del vecchio ermete trismegisto...
la questione pero é questa: é una nostra qualità latente, quella di influenzare, col solo pensiero, il fluire degli eventi, oppure é solo il fascino delle coincidenze, il mistero per cui degli avvenimenti vengono a porsi sotto il nostro sguardo in una posizione compromettente, in modo che la nostra mente non abbia neppure bisogno di affannarsi per trovare fra di essi un nesso logico di causa-effetto; é cioé questa particolarità del reale che ci permette di affermare e sostenere idee come quelle proposte da questa teoria? la condizione umana di coscienza è isolata dal suo contesto, e questo suo isolamento é provocato proprio dall'essere-io, dalla coscienza stessa. a causa di questo distacco, la nostra coscienza é in grado di partecipare agli eventi reali e, allo stesso tempo, di astenersi in minima parte dalla loro concreta realizzazione. la sua è una posizione particolare. é come quella assunta da un enorme colosso che venisse eretto sullo stretto del bosforo, con un piede in europa e l'altro in asia. come questo colosso, anche la condizione umana sta tra il reale e un piano della realtà che deriva dalla realtà stessa come costituzione e leggi di sviluppo, ma che in verità é situato in ben altro luogo, lontano dall'incontrollabile manifestazione del mondo. tenendo presente quest'ultima considerazione, cerchero' di dare una spiegazione del fenomeno qui analizzato, raggruppato insieme ad altre riflessioni contingenti sotto il titolo di "teoria del mal di testa", escludendo una motivazione che possa riprendere studi psicologici o altre teorie simili. si é detto che, a pensare a qualche oggetto in particolare o a qualche evento, questo accade esclusivamente (o quasi) quando il nostro pensiero é rivolto altrove. l'affermazione é assolutamente vera se la si prende da un punto di vista che non sia completamente soggettivo, ma che dia spazio ad una visione distaccata dei fatti. faccio un esempio (perdonatemi la banalità...) newton, stanco degli studi intensi a cui si era dedicato durante tutta la mattina,esce in giardino per cercare un po' di riposo all'ombra del suo melo. si siede poggiandosi il dorso al tronco dell'albero, quando, da uno dei suoi rami, il melo lascia cadere un suo frutto giusto sulla testa di newton, che lo raccoglie e se lo porta allo sguardo con un mano. newton si accorge, in seguito, che la caduta della mela era l'indizio piu' evidente che avrebbe condotto la sua ricerca ad un esito positivo. newton pensava intensamente alla legge di gravitazione universale,ma soltanto nel momento in cui il suo pensiero era altrove, la risposta ai suoi quesiti si é fatta chiara e intelligibile. questo non a causa di una misteriosa forza di legame fra la sua mente e il ramo del melo che ha fatto cadere la mela nell'istante piu' opportuno. newton pensava alla gravità. la mela cade per gravità. queste due asserzioni possono indurre facilmente in errore. newton pensava a quella gravità che secondo la sua opinione era la legge in vigore in natura, mentre,in realtà, la gravità della mela che cade era tutt'altra cosa. newton,in seguito,non pensando piu' alla teoria della gravità come immaginata dalla sua mente, permette al suo pensiero di aprirsi e di osservare di nuovo la realtà senza pregiudizi e opinioni. cosi questo, osservando la mela cadere, collega immediatamente la realtà alla mente,correggendone le opinioni. vi è una differenza fra la realtà pura e l'immagine che la nostra mente produce da essa. cosi, se noi ci concentriamo sull'immagine che della realtà abbiamo acquisito, la realtà vera ci resterà sempre nascosta. per questo teniamo le porte delle nostre anime sempre aperte per rinnovare l'aria anche nei loro piu' profondi e oscuri antri del sub- in- ante- pseudo- -cosciente p-s-: per quanto riguarda il mal di testa, credo che la psicologia possa sempre aiutare, nel caso in cui le ricette del medico abbiano tutte fallito... Ultima modifica di nectario : 18-01-2005 alle ore 22.14.10. |