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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
14-09-2004, 18.37.22 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
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x Cernia, La Viandante, Kri...
...che carine che siete.
In effetti e' difficile spiegarmi e rendere l'idea senza rivelare una storia da base di discussione o come si era sviluppata. Le cose che ho scritto erano da un punto di vista obbiettivo (sono passati 20 e passa anni ormai,quindi..) anche se mi rimane significante adesso ancora la percezione (se dite) drammatica, malinconica delle mie parole in voi. Forse perche dramma-permalosia spesso si accompagnano il che a me prova la spontanieta' di reagire negli umani, da permalosi. Non me ne faccio piu un dramma ma mi era venuto da iniziare questo argomento per fare ulteriore chiarezza su cio che voglio nella vita e come ottenerlo dato che sono costruito su determinate decisioni caratteriali inflessibili. La scelta cade appunto tra "assolvere" la permalosia e la conseguente "costituzione" morale, etica in me o accetare la frustrazione, bega del cambiamento radicalmente dato che il tronco ha piantato bene le radici, almeno interiormente parlando. Non so se rendo l'idea. Probabilmente no. Una via porta verso l'eremita della montagna l'altra verso una specie di Robinson Crusoe o Tarzan (piu una specie che eremita, R.Crusoe, Tarzan), ecco Ma lasciando da parte la mia vita adesso ritornerei alla permalosia: X Cernia: Certo che anche tu allora le hai "subite" per arrivare alla comprensione che leggo in te. Non ho niente da aggiungere, posso solo assicurarti che le cose che hai detto ce le ho chiare. Conosco bene i meccanismi che lavorano in me che poi, alla fine sono uguali per tutti....almeno per i tratti principali. Ma ho trovato interessante l'esempio del carcerato....si, viene assolto ma escono fuori o istituzionalizzati o peggiorati. L'istituzionalizzare non lo vedo come un miglioramento, pero l'accetto in mancanza d'idee costruttive alternative....ovviamente in forma di metafora vale anche per la sfera interiore. Istituzionalizzare la parte permalosa...hmmm. x La V. la permalosia la vivo come una decisione presa di rimanere contrariato, chiuso a determinate cose nonostante il processo mentale sia sfuggente alla coscienza e relativo al tempo. Quindi si, in ordine andrebbe prima la sensibilita', poi la decisione di scegliere tra reazione autoironica (per es) e permalosa e il tempo fa si che il carrattere si forma in un certo senso allenando e imprimendo le specifiche capacita' reative. Come te concordo sul fatto della delicatezza durante l'infanzia, e come siano difficili le situazioni in cui devono (i bambini) fare valutazioni, prendere decisioni da grandi causati appunto, dalle prime arrabbiature delusioni etc magari non spiccando per saggezza ma la forza d'impressione mentale e' la stessa degli adulti. Ma come ha detto anche Cernia non si possono incolpare i genitori o societa'. E' piu il fatto di essere costretti ad imparare su certi malori per forza maggiore e la difficolta di modificarsi piu tardi. xKri quella frase era un modo per dire che ci si ritrova da soli nel mondo e che non mi sono sfogato con chi non c'entrasse. Cmq Ciao Ultima modifica di neman1 : 14-09-2004 alle ore 18.50.06. |
14-09-2004, 23.10.28 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
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Citazione:
Credo sia più saggio "assolvere", accettare e perdonare se stessi. A volte siamo poco indulgenti con noi stessi, accettiamo più facilmente le debolezze altrui e meno le nostre. Per quanto la memoria di una ferita rimanga, il perdono guarisce il ricordo, ci consente di non sentirci più vittime di eventi che non abbiamo potuto dominare, ci permette di usare la nostra forza e non lasciare che il ricordo di un evento passato ci condizioni troppo nel presente. E comunque il passato fa parte di noi, ci ha resi come siamo, nel bene e nel male. ...e tu mi sembri una "bella persona". ciao |
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14-09-2004, 23.16.49 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 91
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Eccoci qui, gente di nuovo a noi.
Intanto, Viandante, smettila con la tua poca stima di te, che dipenda da te o dai tuoi genitori, basta, è ora di finirla: ma lo sai che non esiste persona poco intelligente che sia allo stesso tempo in grado di riconoscere i propri limiti?? il circolo vizioso in cui sei caduta ti renderà la vita sempre più difficile: tu ti autoconvinci di essere poco intelligente e lo trasmetti incosciamente agli altri che ti prendono in giro se non capisci qualcosa. Un po' vabbè passi: fa anche simpatia vedere una che gioca a fare la svampita e che ci scherza da sola sopra. ma a lungo andare la gente potrebbe crederti e scherzare su una cosa che gli altri neanche lontanamente potrebbero pensare che ti fa star male. Hai mai pensato di essere magari in sovrappensiero e di non cogliere proprio il momento clou del discorso? Ecco, quella non è poca intelligenza, è poca attenzione. Facci caso. Concordo con Kri che dice che la sensibilità è una qualità che rende più preziosi perchè non tutti ce l'hanno. Quindi, Neman, se ti senti di fare l'eremita fallo pure, che male c'è. Ognuno è libero di vivere la propria vita come vuole. Io personalmente sono contraria agli inquadramenti dati dalla società: se sei in un modo sei un fico sennò sei un soggetto. C'è il modo di vivere bene e onestamente anche senza seguire gli schemi sociali. Per quanto mi riguarda io personalmente, come dici tu, non le ho subite, ma nell'ultimo anno e mezzo ho passato una vita d'inferno, un grande lutto che mi ha dato un sacco di sensi di colpa e che mi ha fatto crescere tutto d'un botto. Una persona vicina a me le "ha subite" e io, che guardo dall'esterno e che ho sentito diverse campane, sono arrivata alla conclusione di cui sopra. Concordo con chi dice che la stima di se stessi si conquista da piccoli e che i genitori hanno pure una bella fetta di responsabilità in questo senso. Ma non concordo con chi si avvia alla marturità e non è capace di essere artefice della propria vita perchè ributta sempre la colpa su quello: per me questo si chiama comodità: comodità di non prendersi nessuna responsabilità e di vivere alle spalle degli altri (Neman non mi sto riferendo a te ma alla persona a me vicina). E, guardando da lontano questa situazione ho imparato molto anch'io, dall'altro canto coccolata e vezzeggiata in tutto, e ho capito che ad un certo punto, siano i genitori "buoni" o "cattivi" la vita ti mette sempre davanti ad una presa di responsabilità, ad una strada che non ha niente a che fare con i tupoi genitori, ma solo con te stesso. E questo lo puoi fare solo tu, non c'è persona al mondo che ti possa prendere e portare via sensi di colpa, responsabilità. E responsabilità vuol dire anche diventare artefici della propria vita senza stare sempre a pensare che se c ela fai o no è colpa di qualcuno. Ce la devi fare tu, da solo, e s enon ce la fai è perchè non ce la vuoi fare. Scusate lo sproloquio, baci a tutti Cernia |
15-09-2004, 06.11.41 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
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Ciao Cernia
Parlando di responsabilita' ricapitolo cio su cui vedo che andiamo tutti d'accordo ovvero che la permalosia ha come funzione costruttiva la sensibilazione, quindi si forma anche la lealta'ad agire nei confronti degli altri e quindi, in un certo senso la lealta' puo essere vista come responsabilita'? La responsabilita' verso la "lezione di vita" ricevuta? Allora ecco il mio dilemma....potevi tranquillamente parlare anche di me in aver raggiunto tramite la permalosia "antica" finalmente una posizione di comodo nei confronti di certi doveri (pero anche IN certi doveri), verso aspetti e regole sociali. Sottolineo il tramite ed il finalmente per le tante fatiche e prove di coerenza interiore sopravvissute. Mi sento momentaneamete a mio agio in questa irresponsabilita' verso determinate cose....chiamiamola cosi, anche se, quando mi viene a pesare la pressione dei condizionamenti escono fuori vecchie storie per giustificarla a me stesso perche so' che sto conducendo una vita fuori dal commune ed i condizionamenti esterni me la fanno percepire come sbagliata. Cos'e' piu importante l'agio proprio o la moralita' commune, l'uniformarsi alle richieste della societa' occidentale? E questo di me farebbe simbolicamente un'eremita che definitivamente fa morire una parte dei suoi desideri siccome in me convivono poli molto estremi...eccentrico che sono. Insomma avendo chiaro che non si puo avere tutto dalla vita ognitanto mi vengono 'ste crisi di scelta confondendo la mie acque. Ecco...le conseguenze della permalosia. Cio' che era lealta' e coerenza per me si rivela ora irresponsabilita'. Mamma mia che casinaro che sono. Cmq spero di essermi spiegato ulteriormente con questa.
Il fatto che ho postato apositamente in filosofia era perche avevo l'idea di rendere il discorso piu sull'avvocatesco (l'avvocatura mi starebbe molto bene) che psicologico. Ma anche quest'ultima in me e' strettamente collegata alla filosofia, quindi possiate voi perdonarmi. Sull'avvocato difensista, per dare forza al lato, sviluppo costruttivo dell'essere permalosi. Ciao Cernia x Dana ciao Ultima modifica di neman1 : 15-09-2004 alle ore 06.24.05. |