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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
20-08-2004, 08.57.16 | #6 |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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grazie a tutti...
- il linguaggio privato è un linguaggio che conosco solo io e che si riferisce a sensazioni private (che conosco solo io): mi creo un dizionario nella mia mente in cui associo un segno ad una sensazione. La possibilità di tale linguaggio W. sta mettendo in dubbio.
- le conseguenze di tale argomento (se fosse corretto) sarebbero disastrose per concezioni cartesiane e affini: non può esistere un solo uomo che dialoga con se stesso (cioè che possiede un linguaggio privato). |
20-08-2004, 09.57.16 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
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Ciao Epicurus
Oh, io continuo.....Le domande, vedute che mi sorgono, si presentano leggendoti sono (purtroppo) queste: Non concordo con la capacita' di crearsi un linguaggio esclusivo dato che le parole sono limitate per quanto vaste. Il massimo che si potrebbe fare e' modificare, mutare le associazioni...vuoi che siano con le sensazioni od altro. Non discostandosi troppo dal linguaggio creato in comune. Saresti giudicato pazzo od eccentrico, ma se vuoi provare....... In QUESTA MUTAZIONE tuttavia sta l'unicita', esclusiva, individualita', essere privati o intimi come lo vogliamo gia chiamare, forse per il gusto di essere incompresi...ce ne sono anche di quelli.... Ma porterebbe secondo i miei calcoli solo alla incapacita' di compromettersi. Inoltre, che bisogno ci sarebbe a dividere un linguaggio publicco da quello privato? Non esiste niente Epicurus, che gli altri non conoscono o non possono conoscere in noi. Il diritto alla privacy e solo una concessione, perch'e' un bisogno, ma volendo si penetra ovunque. Continuo a vedere la cosa solo come difficolta' (voluta) di esprimere all'esterno il mondo interiore o come tentativo di possedere qualche cosa di appunto, esclusivo, mescolato con un pizzico di ricerca del giusto. Non so'.... il mio approcio verso il tuo "tema" sarebbe questo. Ti prego di chiarirmi il dire: non esiste un solo uomo che dialoga con se stesso. Domanda: definisci cosa intendi tu per se stesso e precisa se parla SOLO con se stesso.
Eh, lo so'...tu batti su uno ed io tendo invece a conoscere le persone globalmente parlando. Traggo piacere da questo tipo di conoscenze. Le varie tematiche nel sito sono solo espedienti attraverso cui si esprime per farsi conoscere. Ciao |
20-08-2004, 12.12.00 | #8 |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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neman, non sto dicendo che io mi creo un linguaggio modificato, dove chiamo una penna come 'astuccio' oppure come 'fjksa', o altro.
sto parlando solo delle sensazioni interiori. 'dialogare con se stesso' ossia 'dialogare a mente'. voglio farti notare che W. vuole far notare come sia impossibile creare un liguaggio privato (come lo ha definito lui, ovviamente). |
20-08-2004, 15.22.17 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
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Re: L'impossibilità di un 'linguaggio privato'.
Citazione:
Questa frase è esatta se considerata nel contesto dell'argomentazione di W. Secondo W. io non posso richiamare la stessa sensazione privata "S" perché per poter far questo dovrei richiamare una memoria che in realtà non ho, dato che non ho la certezza che si tratti di una sensazione identica alla precedente. Come dici tu Epicurus c'è qualcosa che sfugge... è come se mancasse un passaggio... W. afferma: "Ma allora, come faccio a sapere che ciò che ora io intendo con “S” è la stessa cosa che avevo in mente quanto battezzai “S” la prima sensazione?" Dato che afferma la sua incapacità di dimostrare che la sensazione attuale è identica alla precedente non può neanche affermare che: " Ma non posso farlo neppure io per me stesso. perchè si domanda appunto: "Ma allora, come faccio a sapere che ciò che ora io intendo con “S” è la stessa cosa che avevo in mente quanto battezzai “S” la prima sensazione?" senza dare una risposta. Ciò che intendo dire è che non può affermare con certezza che è impossibile l'esistenza linguaggio privato... questo perché non è derivato da una dimostrazione di questa stessa impossibilità, ma dalla non capacità di dimostrarlo... non so se si capisce bene ciò che voglio dire. Manca qualcosa... Epicurus ma questo è il testo originale? Ciao |
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20-08-2004, 16.22.20 | #10 |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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ciao iris,
tu dici che W. mostra come il linguaggio privato sia non propriamente controllabile: io potrei sbagliarmi e non riesco ad accorgermene. se il ragionamento fosse così, allora lo capirei, il fatto è che W. da all'argomentazione una forza maggiore: il fatto è che effettivamente non si riesce a capire che cosa sia la 'S' che magari si era definita il minuto prima. W. vuole mostrare l'impossibilità, non la non-contrabilità. in altre parole: il caso generale (così pensa W.) è che continueremo a sbagliare, se facciamo giusto sarebbe solo un caso. P.S. le parole testuali cercherò di trovarle. |