Citazione:
Originalmente inviato da Soren
Ti pongo una domanda a riguardo della metafisica, se credi che egli non ne avesse una: cosa può essere la negazione dell'essere in favore del divenire ( che è in fondo il suo alter-ego fatto concetto limite, in linea, mi pare, con ciò che ne pensò Heidegger nei suoi sistemi ), cioè la riduzione del principio di ragione sufficiente ( quello che Spinoza e Schopenhauer identificarono come regola generale del divenire ) a principio di possibilità anziché necessità: non è perché deve ma perché può - ed allora la causa finale del mondo, il "motivo" ( come semplicisticamente lo si adotta ancora oggi in filosofia ) della nostra esistenza, essendo così sfalsato e delegittimato dalla sua "necessità" universale non ha più posto come fondazione metafisica, sostituito da un nulla ingenerato ed infinito che crea a volontà ( cioè, parlando del nulla, per mera potenza ) - come può un pensiero del genere essere bollato come metafisicamente debole ? perché, verrebbe da pensare, è proprio la linea guida del principio antropico debole - il più gettonato del momento, mi pare.
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No, non ha una metafisica né inconsapevolmente né tanto meno consapevolmente.
Di Nietzsche molti hanno potuto farne una bandiera ed ognuno interpretandolo in modi diversi e spesso opposti perché nei suoi scritti ci sono appigli per qualunque cosa si voglia sostenere.
Se dovessi appiccicargli una etichetta direi che quella di esistenzialista (
ante litteram ma neanche tanto
ante) è la più conforme. Una personalità umanamente parlando ma anche dal punto di vista intellettuale auto referente, iper individualista.
Da esistenzialista si è vissuto intensamente ma non si può dire fedele a sé stesso perché il suo sé stesso è sempre precario, mutevole, “bipolare”.
E’ una persona erudita dalle innumerevoli letture ma incapace di sintesi, non è casuale che a partire da un certo periodo che coincide con la stesura di “Umano … “ l’aforisma sia la forma letteraria che predilige.
Un aforisma non vincola il successivo, e insieme non devono seguir alcun canovaccio
Tu dici che nel suo pensiero è il divenire a dare consistenza metafisica al suo pensiero ma come può essere metafisico un pensiero che nega l’essere?
E’ un pensiero che conduce al nichilismo, un corto circuito della mente. Il nichilismo è il pensiero del nulla.
La metafisica è pensiero dell’essere se vogliamo conservare in questa babele del linguaggio un qualche senso alle parole.
Quando il pensiero non sa elaborare costruzioni filosofiche, visioni del mondo coerenti e potenzialmente universali si accanisce sulle parole distorcendole: l’altruismo diventa egoismo, la virtù vizio, ogni cosa diventa “chiacchera”.
Il divenire che si risolve in un eterno ritorno è una contraddizione in termini.
Due citazioni perché non pensi che le mie siano affermazioni completamente sballate:
“Nietzsche non sembra né un pensatore metafisico né un critico radicale, bensì l’autore che soltanto attraverso la molteplicità di significato dei suoi testi sfugge all’esigenza della filosofia tradizionale. In tal modo, e non sulla base del suo riferirsi polemico alla tradizione Nietzsche è moderno o, come alcuni preferiscono dire: postmoderno”. Gunter Figal
In definitiva sono d’accordo col giudizio tranchant di Jasper ( cito a memoria ma con fedeltà al senso): le sue affermazioni (di Nietzsche) fanno scandalo e provocano, ma non sono vincolanti e non richiedono di essere prese sul serio.
Riguardo alla situazione esistenziale personale: credo di capire perché essendo imprigionato nella tetra gabbia di Schopenhauer la lettura di Nietzsche ti abbia giovato ma anche Nietzsche può diventare una trappola, o meglio, un labirinto con finte uscite.
Ciao, con stima.
P.S. Ritornerò (spero presto perché sta nevicando) sugli aforismi di Umano troppo umano
Citazione:
Originalmente inviato da green&grey pocket
@giorgiosan
il senso di cosa intenda arte è esattamente il contrario di quello che tu intendi, perchè a me sembra chiaro che gli stai dando del cialtrone e del buffone.
può darsi che dopo la tua risposta a soren inquadri meglio il tuo pensiero comunque.
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E' la seconda volta che usi un argomento "uomo di paglia": non gli ho mai dato del cialtrone o del buffone.
Se non percepisci la valenza implicita dei passi che ho citato cercherò la sua esplicita ammissione di considerarsi un artista, che so esserci da qualche parte.
(P.S. Spero tu non ne faccia un questione di tifoseria.)