ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
27-01-2004, 11.39.04 | #3 |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
|
Per gli interessati : sulla Soluzione Politica di Platone (in riferimento al messaggio di Agora).
Ciao, Marco. |
28-01-2004, 13.44.32 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 278
|
Per quanto riguarda la concezione della proprietà, come di tante altre cose, va detto che molte delle critiche mosse a Platone nascono dal vizio, se così si può dire, di vedere con occhi moderni le idee del passato. Durante la prima Repubblica, a Roma, ai patrizi, soprattutto ai senatori, non era concesso di avere la proprietà privata, la terra era dello Stato che pensava a distribuirla. Anche a Sparta succedeva un po' la stessa cosa. Si dovrebbe avere l'accortezza di mettersi nei panni mentali e nei tempi di questi uomini del passato, laddove anche la schiavitù era una condizione ovvia e necessaria e la pena di morte e il suicidio per "onore" venivano praticati regolarmente. Oggi chiaramente tutto questo darebbe scandalo. Ma ho anche detto che non si può pretendere di trasferire direttamente questa concezione platonica nella nostra società; deve essere adattata alle esigenze attuali. E sono anche d'accordo quando dici che il voto non basta e che dovremmo evolvere, anche perché è una delle cose che ho asserito e che ripeto anche in altri Forum.
Inoltre Platone, quando nega la proprietà privata, si riferisce agli "uomini d'oro" e "d'argento"; credo che la restante massa di cittadini potesse goderne, come appunto accadeva a Roma. Questa è una delle differenze tra il comunismo e la concezione platonica. Molti hanno preso a spunto Platone per costruire le loro utopie, anche i comunismi, a volte pur senza rendersene conto. Il Rinascimento è pieno di queste visioni utopistiche, è un periodo in cui si riscopre Platone e il mondo delle Idee; senza parlare di Tommaso Moro, di Campanella e tanti altri. Comunque nessuno può negarci di ritenere che un giorno potremo fare a meno della proprietà privata, perché se dobbiamo evolverci, allora riusciremo a superare anche le richieste di un Io egoistico e realizzare un Io superiore che collabori al bene comune, scoprendo che al mondo delle Idee non si può arrivare portandoci dietro i nostri bagagli pieni di "tesori" terreni. Nessuno ci vieta di pensare che forse un giorno sarà così. Per il momento teniamoci i nostri preziosi scrigni, servono anche quelli. |
29-01-2004, 09.16.29 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 278
|
Finalmente possiamo fare una sentesi.
Dunque le linee guida, secondo me, restano quelle relative alla visione platonica riveduta e adattata. Un governo composto da persone (poche) che dovrebbero avere una cultura storica, filosofica e umanistica. Cultura che non va confusa con lo sterile nozionismo. Per cultura intendo una sorta di "metabolismo" del sapere che entra a far parte di me, che mi forma, insomma e mi fa agire di conseguenza. Un forte senso morale dovrà fare costantemente da guida a queste persone. E adesso non mi si venga a fare il discorso che la morale è relativa. Ci sarà pure una morale relativa, ma esistono anche dei valori assoluti che possono essere individuati nel mondo delle Idee, come il "Bello" (non soltanto in senso estetico), il "Giusto", ecc., e per questo si deve rimandare agli scritti platonici. Comunque ogni cittadino dovrà ricevere una simile educazione, sin da piccolo, nella prospettiva che ognuno di essi, se vuole e soprattutto se ne ha la capacità, potrà divenire una guida per lo Stato. Non credo in un governo mondiale. Ci sono culture tropo diverse, perché hanno alle spalle una storia diversa. Un governo mondiale tenderebbe inevitabilmente ad "appiattire" per far adattare ogni singolo alle sue richieste al fine di controllare meglio. Tuttavia la cultura di un popolo è qualcosa di profondamente radicato, quindi alla fine un simile governo non riuscirebbe del tutto in questa impresa e conseguentemente si creerebbe una situazione ingestibile. Manca qualcosa? Certo, manca molto. Ma soprattutto manca una cosa fondamentale. Dove andiamo a prendere queste persone che dovrebbero essere a capo di un buon governo? Ci vorrebbero dei Maestri che li educassero in questo senso. E dove sono? Questa è la cosa fondamentale, per cui è inutile arricchire per il momento questa utopia con ulteriori dettagli, come la proprietà privata, le categoirie dei cittadini, e altre cose. Se c'è una solida base il resto potrà esserre aggiunto con relativa agevolezza. E allora? Allora ecco che si torna al discorso iniziale: EVOLUZIONE. Insisto su questo punto; altrimenti possiamo fare tutte le utopie che vogliamo, non servirà a niente. Pitagora e Platone erano dei veri iniziati, non si sono semplicemente limitati a scrivere o insegnare, ma hanno rischiato la vita al fine di reralizzare il loro Stato ideale. Bisogna iniziare fin da adesso. Non è facile. Io potrei indirizzarmi verso maestri del passato, come Pitagora, Platone, Plotino, Giordano Bruno, ma altri potrebbero pensarla diversamente. Bisogna quindi trovare necessariamente dei valori assoluti che possano accomunarci e sulla base di questi costruire tutto il resto, lo Stato, la famiglia, me stesso. Per il resto non so cosa dire. Non sono un maestro. Un'ultima cosa. Teniamo conto che in quanto esseri umani, limitati, saremo sempre imperfetti rispetto al mondo delle Idee; finchè saremo su questa Terra dovremo fare i conti con i nostri limiti. Quindi anche il migliore dei governi sarà per forza di cose adombrato da qualche pecca, se pur piccola. Probabilmente ci saranno sempre guerre (altrimenti Platone non avrebbe pensato di ornanizzare un esercito non soltanto preparato tecnicamente, ma guidato da sani principi morali), reati vari, suicidi, ma intanto sarà iniziata una nuova epoca, che potrà e dovrà migliorare. Ora, per favore, mettiamo da parte le utopie. Partiamo dal presente. |