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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 17-11-2015, 16.11.59   #31
arsenio
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Riferimento: Che cos'è la filosofia?

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Originalmente inviato da sgiombo
Da ammiratore "sperticato" di David Hume non posso non concordare con gran parte di ciò che scrivi qui (che senza particolari intenti polemici noto contraddire quanto sostenuto nel precedente intervento e da me negato: "La scienza è quel che sappiamo, la filosofia quel che non sappiamo").

Non concordo però sull' affermazione finale che "Recenti scoperte delle neuroscienze" dimostrerebbero che "mente e cervello [sarebbero un] unico sistema composto dai due elementi: ricerca in atto sul come si rapportano, ecc".


Probabilmente Russel si riferiva alla suddivisione

delle scienze in

nomotetiche: scienze della natura con leggi generali ( sapere e leggi della scienza, abbiamo visto, sono sempre precari e provvisori)

e idiografiche, dello spirito,(es. filosofia - che non seguono leggi generali).

Es. l'esistenza di Dio è una credenza, ciò non toglie che il rigore e principio scientifico ne deve ammettere una sia pur infinitesimale possibilità d'esistenza, ma non una rivedibilità "nomotetica" ipotizzando nuovi sviluppi della questione.

Recentemente è oggetto d'attenzione da parte della scienza il dualismo cartesiano (di conseguenza la coscienza):al di la della sua concezione filosofica o teologica,per cui mente e cervello sarebbero principi opposti e inconciliabili.

Gli stessi filosofi della mente si chiedono: Se sono separati, come mai in certi casi si direbbe interagiscano? Ci sono nuove possibilità e ipotesi di ricerca ( neuroplasticità, ecc.), senza chiusure aprioristiche su quel che si ritiene attenendosi a saperi ormai superati e vulnerabili
alle nuove possibilità e strumentazioni, o a schieramenti religiosi, ecc.

Quindi è un'ipotesi che potrebbe portare a conclusioni sensazionali.
Chi è abbastanza giovane, stia a vedere senza azzardare certezze o sicurezze in quello che afferma.

Un mio professore ha detto che se avesse affermato in un esame che i circuiti cerebrali e neuronali sono suscettibili di modifiche attraverso l'esperienza dell'ascolto verbale, lo avrebbero bocciato ( non molti anni fa).
Invece è stato dimostrato con i nuovi strumenti che una psicoterapia può avere lo stesso effetto ( azione sul cervello) di uno psicofarmaco.

arsenio
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Vecchio 17-11-2015, 19.51.31   #32
sgiombo
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Riferimento: Che cos'è la filosofia?

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Originalmente inviato da Duc in altum!
** scritto da sgiombo:



...aldilà dell'ambito scientifico c'è la spiegazione religiosa, l'intuizione e l'ispirazione "metascientifica", chiamala filosofia se vuoi, ma i decreti della filosofia cambiano e variano ogni giorno, e ad ogni latitudine, quindi non c'è raziocinio nel credere che quelle spiegazioni siano vere ed assolute, mentre le disposizioni del Vangelo o di altri scritti religiosi sono sempre le stesse da tantissimi anni, almeno per questa evidenza è più razionalistico credervi.


Grazie per lo spunto di riflessione, perché detto da te che sei medico confermi quanto sostenuto da amici dottori, che hanno incontrato la fede nello spirituale filosofando sul fatto che l'esemplarità del corpo umano, così come tu hai finemente spiegato anche nella relazione mente/cervello, non può essere casuale, poiché aldilà della concezione di più che perfetto che può concepire la scienza.


Pace&Bene

Che la religione (o le religioni) non cambi é innanzitutto discutibile: quando ero bambino e vi credevo e la seguivo il più scrupolosamente possibile, la religione cristiana-cattolica diceva che mangiare carne al Venerdì era peccato mortale, come fare la comunione non essendo digiuni dalla mezzanotte (questo era addirittura "sacrilegio"! Non ho mai capito bene che cosa significasse, ma certamente "qualcosa di ancor peggio di un peccato mortale"), masturbarsi, divorziare e risposarsi civilmente e fare tante altre cose che oggi la medesima religione cristiana-cattolica ritiene compatibilissime con la "grazia di Dio".

Inoltre -anche ammesso e non concesso- che le disposizioni del Vangelo o di altri scritti religiosi sino sempre le stesse da tantissimi anni non ne garantisce minimamente una presunta maggiore attendibilità rispetto ad altre credenze, non comporta affatto che sia più razionalistico credervi.

Al di là della scienza si possono coltivare ricerche della verità più o meno razionalistiche (in assoluto, e relativamente alla scienza stessa: più o meno razionalistiche di quanto sia il credere nella verità della scienza).
Personalmente, per un irrazionale tendenza o pulsione comportamentale (dunque non superabile mediante una dimostrazione razionale), sono razionalista, e dunque coltivo una filosofia razionalistica, non religiosa.

E di conseguenza non credo affatto (contrariamente a molti colleghi e non; ai quali va ovviamente tutto il mio rispetto nel dissenso) che la non risolvibilità scientifica del problema non scientifico (per lo meno in senso stretto) dei rapporti mente/cervello imponga di ricercare pretese soluzioni irrazionalistiche o "soprannaturali", bensì che abbia una soluzione filosofica razionalistica (da me varie volte illustrata nel forum).
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Vecchio 18-11-2015, 09.48.19   #33
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Riferimento: Che cos'è la filosofia?

** scritto da sgiombo:
Citazione:
E di conseguenza non credo affatto (contrariamente a molti colleghi e non; ai quali va ovviamente tutto il mio rispetto nel dissenso) che la non risolvibilità scientifica del problema non scientifico (per lo meno in senso stretto) dei rapporti mente/cervello imponga di ricercare pretese soluzioni irrazionalistiche o "soprannaturali", bensì che abbia una soluzione filosofica razionalistica (da me varie volte illustrata nel forum).

Come sempre (poiché inevitabile all'individuo) sei giunto lì dove devi scegliere tra la soluzione "soprannaturale" o quella filosofica razionalista.
Dimenticando, o facendo finta di dimenticare, che entrambi soluzioni sono credibili solo per fede; che diviene fiducia verso la religione soprannaturale o la religione filosofica razionalista.

Pace&Bene
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Vecchio 18-11-2015, 20.03.52   #34
sgiombo
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Riferimento: Che cos'è la filosofia?

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Originalmente inviato da arsenio
Probabilmente Russel si riferiva alla suddivisione

delle scienze in

nomotetiche: scienze della natura con leggi generali ( sapere e leggi della scienza, abbiamo visto, sono sempre precari e provvisori)

e idiografiche, dello spirito,(es. filosofia - che non seguono leggi generali).

Es. l'esistenza di Dio è una credenza, ciò non toglie che il rigore e principio scientifico ne deve ammettere una sia pur infinitesimale possibilità d'esistenza, ma non una rivedibilità "nomotetica" ipotizzando nuovi sviluppi della questione.

Recentemente è oggetto d'attenzione da parte della scienza il dualismo cartesiano (di conseguenza la coscienza):al di la della sua concezione filosofica o teologica,per cui mente e cervello sarebbero principi opposti e inconciliabili.

Gli stessi filosofi della mente si chiedono: Se sono separati, come mai in certi casi si direbbe interagiscano? Ci sono nuove possibilità e ipotesi di ricerca ( neuroplasticità, ecc.), senza chiusure aprioristiche su quel che si ritiene attenendosi a saperi ormai superati e vulnerabili
alle nuove possibilità e strumentazioni, o a schieramenti religiosi, ecc.

Quindi è un'ipotesi che potrebbe portare a conclusioni sensazionali.
Chi è abbastanza giovane, stia a vedere senza azzardare certezze o sicurezze in quello che afferma.

Un mio professore ha detto che se avesse affermato in un esame che i circuiti cerebrali e neuronali sono suscettibili di modifiche attraverso l'esperienza dell'ascolto verbale, lo avrebbero bocciato ( non molti anni fa).
Invece è stato dimostrato con i nuovi strumenti che una psicoterapia può avere lo stesso effetto ( azione sul cervello) di uno psicofarmaco.

arsenio


Secondo me mente e cervello si direbbe spessissimo che interagiscano, ma si tratta di un impressione sbagliata:
il pensiero "voglio alzare il braccio destro" non provoca il fatto che io alzi il braccio destro (tramite l' epifisi o che altro ?!); questo fatto é invece provocato (causato secondo le normali leggi naturali del divenire, le leggi della fisica, alla quale la fisiologia é perfettamente riducibile) da un determinato modo di essere attivi (di "funzionare come enti/eventi neurofisiologici") di determinati neuroni dell' area prerolandica Sn del mio cervello, il quale a tale mio pensiero corrisponde (ma con cui non si identifica di certo! E' "un' altra cosa"!).

Pertanto sono sicuro che non saranno mai ricerche neurofisiologiche o di scienze cognitive a risolvere il problema dei rapporti mente/cervello (per il quale io, nella mia presunzione, avrei una soluzione filosofica): non mi aspetto nulla di sensazionale in proposito dalle neuroscenze e dalle scienze cognitive nei prossimi anni (comunque concordo ovviamente che chi vivrà vedrà).

E francamente mi stupisce molto quanto scrivi del tuo professore.
Secondo me é per lo meno dai tempi di Broca e di Wernicke che si può ragionevolmente essere convinti (e molti di fatto erano convintissimi) che le esperienze coscienti (in particolare verbali) sono accompagnate da modificazioni (ovviamente microscopiche, rilevabili a livello di sinapsi, di vescicole presinaptiche e recettori postsinaptici) dei circuiti neuronali del cervello (in particolare delle aree della recezione del linguaggio -innanzitutto quella di Wernicke- nel caso delle esperienze di ascolto di discorsi verbali).
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Vecchio 19-11-2015, 12.05.45   #35
sgiombo
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Riferimento: Che cos'è la filosofia?

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Originalmente inviato da Duc in altum!
** scritto da sgiombo:


Come sempre (poiché inevitabile all'individuo) sei giunto lì dove devi scegliere tra la soluzione "soprannaturale" o quella filosofica razionalista.
Dimenticando, o facendo finta di dimenticare, che entrambi soluzioni sono credibili solo per fede; che diviene fiducia verso la religione soprannaturale o la religione filosofica razionalista.

Pace&Bene

Non lo dimentico affatto.

Sei tu che come sempre dimentichi o fai finta di dimenticare che l' una soluzione richiede un minimo (indispensabile per essere correntemente considerati sani di mente) di credenze fideistiche arbitrarie, mente l' altra (o le altre, giacché vi é una pluralità di religioni e più in generale di irrazionalismi) e ne richiedono molte di più (oltre che, per lo meno in certi casi, di credere perfino affermazioni autocontraddittorie e dunque assurde).

Per questo le filosofie razionalistiche non sono (sono ben diverse dalle) religioni.

Ultima modifica di sgiombo : 20-11-2015 alle ore 09.37.15.
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Vecchio 20-11-2015, 10.16.18   #36
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Riferimento: Che cos'è la filosofia?

** scritto da sgiombo:

Citazione:
Sei tu che come sempre dimentichi o fai finta di dimenticare che l' una soluzione richiede un minimo (indispensabile per essere correntemente considerati sani di mente) di credenze fideistiche arbitrarie, mente l' altra (o le altre, giacché vi é una pluralità di religioni e più in generale di irrazionalismi) e ne richiedono molte di più (oltre che, per lo meno in certi casi, di credere perfino affermazioni autocontraddittorie e dunque assurde).

Un minimo di credenza fideistica in qualcosa che non è ancora sicuro d'essere vero, crea la stessa dipendenza dogmatica (acquisita e prescelta), come fa l'altra che (solo secondo il tuo punto di vista, giacché non è una realtà razionalista oggettiva) ne richiede molte di più.

Ubriacarsi con un minimo di whiskey pregiato, o con molto vino scadente, non cambia il fatto, oggettivo, empirico e razionalista, che nei due casi siamo innanzi a due persone fuori di sé ...altro che sani di mente!!


Citazione:
Per questo le filosofie razionalistiche non sono (sono ben diverse dalle) religioni.

Non lo sono fin quando le loro supposizioni (visto che non c'è niente di vero e assoluto) non si trasformano in decreti dogmatici accolti con credenza fideistica.



Pace&Bene
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Vecchio 20-11-2015, 16.38.12   #37
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** scritto da sgiombo:

"Sei tu che come sempre dimentichi o fai finta di dimenticare che l' una soluzione richiede un minimo (indispensabile per essere correntemente considerati sani di mente) di credenze fideistiche arbitrarie, mente l' altra (o le altre, giacché vi é una pluralità di religioni e più in generale di irrazionalismi) e ne richiedono molte di più (oltre che, per lo meno in certi casi, di credere perfino affermazioni autocontraddittorie e dunque assurde)".

Un minimo di credenza fideistica in qualcosa che non è ancora sicuro d'essere vero, crea la stessa dipendenza dogmatica (acquisita e prescelta), come fa l'altra che (solo secondo il tuo punto di vista, giacché non è una realtà razionalista oggettiva) ne richiede molte di più.

Ubriacarsi con un minimo di whiskey pregiato, o con molto vino scadente, non cambia il fatto, oggettivo, empirico e razionalista, che nei due casi siamo innanzi a due persone fuori di sé ...altro che sani di mente!! .


Cerchiamo di ragionare.
Io e te crediamo (come tutte le persone comunemente ritenute sane di mente) alla verità delle seguenti tesi indimostrabili:

1) che esistano altre esperienze coscienti oltre la nostra propria;

2) che il divenire delle loro componenti materiali sia intersoggettivo (cioé puntualmente ed e univocamente corrispondente fra ciascuna di esse.

3) che il divenire delle loro componenti materiali sia ordinato secondo modalità o leggi universali e costanti.

Io non credo a nient' altrro di indimostrabile oltre a ciò, mentre tu credi inoltre alla verità di altre tesi indimostrabili, fra le quali:

4) che esiste Dio.

Se fosse vera la tua affermazione, allora sarebbe vero che 3 = 4 o anche che 3 = >4.

(Tralascio il fatto che fra le tue ulteriori credenze ve ne sono di complessivamente autocontraddittorie e dunque assurde -e quindi ulteriormente "irrazionalistiche all' ennesima potenza", per così dire- come:

5) Dio é onnipotente e infinitamente buono ed inoltre esiste il male.

6) Dio ha un figlio;

7) tale figlio é Dio e inoltre non é Dio bensì uomo;

8) Dio é 1 e contemporaneamente non é 1 bensì sono 3).


Citazione:
Originalmente inviato da Duc in altum!

"Per questo le filosofie razionalistiche non sono (sono ben diverse dalle) religioni." (Sgiombo, citazione)

Non lo sono fin quando le loro supposizioni (visto che non c'è niente di vero e assoluto) non si trasformano in decreti dogmatici accolti con credenza fideistica.

Dunque secondo te fare soltanto le ipotesi 1, 2 e 3 di cui sopra é diverso dal fare anche (oltre ad esse) le altre (4, 5, 6, 7, 8), ovvero 3 oggetti "ipoteticamente considerati" sono diversi da (sono meno di) 8 oggetti "ipoteticamente considerati" (e fin qui sono d' accordo);

mentre invece credere vere soltanto le tesi 1, 2 e 3 di cui sopra sarebbe uguale al credere vere anche (oltre ad esse) le altre (4, 5, 6, 7, 8), ovvero 3 cose (ritenute essere) reali sono uguali a (non sono meno di) 8 cose (ritenute essere) reali.

Per ipotesi:

3 =/= 8 ovvero 3 < 8;

ma in realtà:

3 = 8 e non 3 < 8.

Una "logica" davvero singolare...

Ultima modifica di sgiombo : 21-11-2015 alle ore 10.14.45.
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Vecchio 20-11-2015, 23.48.03   #38
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Exclamation Riferimento: Che cos'è la filosofia?

Vi invito a rileggere il post di apertura della discussione e ovviamente a tornare in tema.
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Vecchio 04-12-2015, 14.07.13   #39
filosofia1
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Riferimento: Che cos'è la filosofia?

Citazione:
Originalmente inviato da Gasachiele
Buona sera. Vorrei porre un quesito a tutti coloro che avranno voglia di spendere del tempo a tal proposito:

Che cos'è la filosofia?

Non si tratta di dare la semplice definizione che si potrebbe dare all'insegnante durante la prima interrogazione di filosofia, ma di definire specificatamente che cosa sia effettivamente la filosofia e che funzione abbia. Non credo, infatti, che molte persone non siano interessate all'argomento filosofico in sé (capita spesso di sentire gli stessi individui che disprezzano la filosofia fare delle considerazioni definibili "filosofiche"), al contrario sono convinto che il "disprezzo" per tale materia si dovuto alla mancanza di chiarezza della sua identità.
Effettivamente la filosofia quando viene studiata, distoglie troppo presto l'attenzione dalla questione principale "cosa essa sia", facendoci immergere in quanto secoli di questa affascinante disciplina hanno prodotto, e lasciando un punto irrisolto per chi la studia.

Per me è una malattia, un tormentone al quale era soggetto Socrate quando affermava dentro di sè un demone suggeritore. Ma suggeritore non tanto di risposte quanto di quesiti. E' la deformazione o inclinazione dell'essere umano a sè stesso, ossia alla più grande delle sue facoltà, quella di non potersi esimere dal pensare e costruire intorno ai pensieri il proprio mondo. Per questo si tramanda come filo-sofia e non sofia, poichè quel uomo-pensiero già indicato da posteri e da antichi si consuma intorno a quel filo che altro non è che inclinazione alla ricerca, oppure mancanza, ma allora bisognerebbe scomodare Eros, o mancanza di... Filosofia è mancanza di... ; che cosa? Il vuoto è da riempire, ed Eros, figlio di Penia ci viene in soccorso, spacciandosi per filosofia, nella speranza mai avvenga il mutarsi in Sofia.

Scusate la velocità
filosofia1 is offline  
Vecchio 06-12-2015, 14.08.05   #40
mariodic
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Riferimento: Che cos'è la filosofia?

Citazione:
Originalmente inviato da filosofia1
Per me è una malattia, un tormentone al quale era soggetto Socrate quando affermava dentro di sè un demone suggeritore. Ma suggeritore non tanto di risposte quanto di quesiti. E' la deformazione o inclinazione dell'essere umano a sè stesso, ossia alla più grande delle sue facoltà, quella di non potersi esimere dal pensare e costruire intorno ai pensieri il proprio mondo. Per questo si tramanda come filo-sofia e non sofia, poichè quel uomo-pensiero già indicato da posteri e da antichi si consuma intorno a quel filo che altro non è che inclinazione alla ricerca, oppure mancanza, ma allora bisognerebbe scomodare Eros, o mancanza di... Filosofia è mancanza di... ; che cosa? Il vuoto è da riempire, ed Eros, figlio di Penia ci viene in soccorso, spacciandosi per filosofia, nella speranza mai avvenga il mutarsi in Sofia.

Scusate la velocità
Ha ragione chi precisa che la filosofia non è solo quello che un professore definisce più o meno bene ma si tratta solo di uno dei significati. Un altro significato e quello di un particolare linguaggio che si colloca tra il linguaggio ordinario (cioè del parlar comune), da un un lato, e del linguaggio matematico dall'altro. Precisiamo ora questi due estremi: il linguaggio comune e il linguaggio matematico: il primo affronta qualsiasi argomento con un fronte di grande ampiezza, senza, cioè, precisione di dettagli; all'altro estremo, c'è il linguaggio della matematica che segue la precisione assoluta, cioè avanza secondo una linea a fronte zero per puntare dritto ad un punto (o a più di uno ma sempre un numero finito di punti.
Il linguaggio filosofico si muove tra questi due estremi e con un fronte di ampiezza intermedia. Ricordo che qualsiasi linguaggio segue il principio logico di causa-effetto, è chiaro che la catena di cause ed effetti è precisa nel linguaggio matematico, lo è meno man mano che ci si avvicina al linguaggio comune.
I dibattiti filosofici ci sono e sono appassionanti proprio perché procede secondo un fronte ampio di argomentazioni che lasciano spazio a estese argomentazioni, quello matematico no.
mariodic is offline  

 



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