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25-09-2015, 21.54.18 | #22 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Vita, morte, saggezza
Citazione:
Concordo con quest ultime parole e le giro a mia volta in particolare a DucinAltum! come ulteriore risposta all' insinuazione che si ritiene in diritto di fare circa un presunto possibile venir meno a una condotta di vita (fino ad allora) onesta e degna con il procurarsi l' eutanasia (o meno). |
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25-09-2015, 22.37.17 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
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Riferimento: Vita, morte, saggezza
** scritto da sgiombo:
Citazione:
Non farà niente di male su questo pianeta ed ai suoi abitanti, e chi discute questo; ma tu non sai già con certezza assoluta cosa ci sarà dopo la Morte, quindi è per Fede che si decide Sì lo faccio, No, non lo faccio, la razionalità avviene dopo, a giustifica della Fede che ci ha fatto decidere. Tutto qua. Pace&Bene |
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25-09-2015, 23.05.06 | #24 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Vita, morte, saggezza
** scritto da sgiombo:
Citazione:
Non è insinuazione, si chiama Fede. Se uno decide di praticare l'eutanasia, amen e così sia, chi sta a litigare per impedirglielo. Ma se uno chiede in un Forum: Citazione:
...devi accettare, senza gratuiti pregiudizi, che io esponga la mia riflessione, che come qualsiasi altra si forma, oltre all'esperienza e alla cultura, anche sulla fede personale, e la mia riflessione al riguardo della tua domanda è: che chi si suicida, dopo circa 3 giorni incontra i vigili!! Ci sono prove che questo sia possibile? ...no! Tu hai prove che questo sia impossibile? ...no! Quindi, tutto il mio paraustiello (tradotto dalla lingua napoletana) altro non cercava di far riflettere che: Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità. Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno per cui fatica sotto il sole? Pensavo e dicevo fra me: «Ecco, io ho avuto una sapienza superiore e più vasta di quella che ebbero quanti regnarono prima di me in Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza». Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho compreso che anche questo è un inseguire il vento, perché molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore. Tutte le cose sono in travaglio e nessuno potrebbe spiegarne il motivo. Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno per cui fatica sotto il sole? Pace&Bene |
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26-09-2015, 09.33.00 | #25 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Vita, morte, saggezza
Citazione:
Non nego certo che nella società attuale la salute sia anche legata a un enorme giro di denaro. Ma ciò non toglie che la medicina ha fatto enormi progressi, che possono essere impiegati più o meno bene (male, secondo me, nell' accanimeto terapeutico). Comunque credo sia molto meglio rivolgermi, se ne ho bisogno, a un discreto medico o a un discreto chirurgo piuttosto che al migliore degli stregoni. Inoltre sono un uomo occidentale e di sicuro penso spesso e credo anche con raziocinio e cognizione di causa alla morte (mentre non so se lo stesso si possa dire di molti aborigeni australiani o appartenenti ad altre culture). Si può morire in tantissimi modi e non solo per tumore (che in generale il più delle volte dipende pochissimo dal genoma e moltissimo dall' ambiente; n.b.: queste sono considerazioni eminentemente statistiche: esistono anche, ma sono "l' eccezione alla regola", tumori ereditari). Mi dispiace sinceramente che tu non veda come un ateo razionalista possa comportarsi moralmente, ma non vedo proprio come fartelo capire: mi sembra semplicemente di un' evidenza enorme, che sta sotto gli occhi di tutti, quasi lapalissiana (se uno non vede il cielo che gli sta sulla testa semplicemente aprendo gli occhi e volgendoli in alto non saprei proprio come aiutarlo a percepirlo). Comunque tranquillo: non avevo inteso la tua obiezione nel precedente intervento come rivolta personalmente a me). Nietzche mi sembra (dal poco che ne so indirettamente) sommamente irrazionalista e illogico (oltre che reazionario); su di lui non dico altro per non offendere la sensibilità di nessuno (contrariamente a Nietzche stesso e -perché no?- con Cristo -anche, fra gli altri- mi preme la felicità altrui e soffro in qualche misura per l' altrui infelicità). L' ipocrisa é tutt' altra cosa della moraltà (per me é immorale). Scusami, ma Marx invece lo conosco abbastanza e sinceramente ritengo una colossale sciocchezza accostarlo a Nietzche. Che "il lavoro nobilita l' uomo" l' abbia inventato un qualche Marchionne (mediocre parassita) d' antan per fregare i lavoratori ingenui non toglie che oggettivamente l' uomo può (potenzialità oggettiva) effettivamente realizzarsi e malgrado tutto in qualche caso anche nell' ingiusta società odierna di fatto si realizza anche e forse soprattutto nel lavoro. Non esiste affatto alcuna pretesa "regola nella terra" rappresentata dall' egoismo più bieco: i geni non determinano affatto il comportamento umano individuale, e la selezione naturale ha prodotto l' altruismo (potenziale) non meno dell' egoismo (potenziale) nell' uomo. Tant' é vero che dal grandissimo Friederich (ENGELS!!!) a Che Guevara non sono mai mancati privilegiati che si sono battuti, anche eroicamente, per la giustizia e per "i deboli" (alla faccia sia di Nietche che di quei cristiani -ma per fortuna non tutti: Severino Boezio!- che credono che se Dio é morto tutto é lecito); e "la rivoluzione di Marx" va proprio in questa direzione (diametralmente opposta a quanto tu erroneamente credi). Ultima modifica di sgiombo : 26-09-2015 alle ore 10.49.07. |
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26-09-2015, 10.15.35 | #26 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Vita, morte, saggezza
Citazione:
Malgrado la non esistenza di Dio (ma per la naturalissima evoluzione biologica per mutazioni genetiche casuali e selezione naturale) esistono tendenze comportamentali e alla valutazione del proprio e altrui comportamento che costituiscono l' etica naturalistica e a-religiosa (non necessariamente antireligiosa); esse sono inoltre in qualche misura condizionate dal contesto sociale e familiare in cui ciascuno vive (l' etica é in parte universale, in parte socialmente determinata). Cosa è magnanimo e generoso e cosa no non é affatto necessariamente stabilito da dogmi religiosi, é anche avvertito laicamente e ateisticamente e del tutto naturalisticamente (dunque sentirlo é compatibilissimo con l' essere atei, anche più conseguentemente tali di Nietzche). E infatti la virtù non scompare affatto dal mondo, per il fatto che Dio non esiste (né mai é esistito); spesso é maggiore fra i non credenti che fra i credenti. |
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26-09-2015, 10.21.27 | #27 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Vita, morte, saggezza
Citazione:
Ma c' é una bella differenza fra credere alla cieca qualsiasi cosa (anche assurdità autocontraddittorie come i cristiani "misteri della fede") e limitarsi a credere il minimo indispensabile per ritenere vera la conoscenza scientifica e comportrsi come ogni persona comunmente ritenuta sana di mente (so già che ripeterai come al solito le tue pretese che invece sia la stessa cosa, ma non ho tempo da perdere a ribadire ulteriormente quanto già scritto altre volte alle solite tue affermazioni che hai già ripetuto tali e quali tante altre volte). |
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26-09-2015, 10.46.30 | #28 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Vita, morte, saggezza
Citazione:
Il rispetto per la tua fede non mi impedisce certo di respingere la tua insinuazione e assurda pretesa che l' eutanasia potrebbe rovinare una vita ben vissuta. Se é scelta in coscienza e tenendo conto delle legittime esigenze proprie e altrui non la può affatto rovinare. Chi accresce il proprio sapere non necessariamente aumenta il dolore proprio e altrui (spesso anzi lo dinìminuisce). E comunque credo che in generale valga la pena accerescere il proprio sapere. |
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26-09-2015, 10.53.04 | #29 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Vita, morte, saggezza
** scritto da sgiombo:
Citazione:
Se Dio non esistesse, una volta morti, senza aver pagato le giuste conseguenze di una loro eventuale mancanza di virtù, o di morale responsabile, o di magnanimità e onestà, per fare un esempio a caso Berlusconi & Fidel Castro, a chi dovrebbero dar conto? ...a chi importerebbe? ...perché dovrebbero essere chiamati immorali, disonesti e senza virtù, visto che hanno vissuto comodamente e felicemente, a discapito degli altri, come desidererebbe ogni umano? Perché, se Dio non esistesse, chi delinque una vita intera senza incappare nelle leggi dell'uomo, per sorte, per astuzia o per raccomandazione, dovrebbe pensare che sia senza "la virtù premio a se stessa", dovrebbe sentirsi meno appagato di chi, grazie al caso, sostiene di aver vissuto sempre in maniera magnanima e onesta? Perché non dovrebbe essere considerata anche la sua una vita virtuosa e fortunata? Pace&Bene |
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26-09-2015, 14.14.07 | #30 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: Vita, morte, saggezza
Citazione:
Il buon senso è nella nostra natura, che ragioniamo o meno, per MOLTI di noi è difficile staccarsi totalmente da esso. Anche aiutare gli altri da un senso di felicitá, perchè ci siamo evoluti in modo da aiutarci l'un l'altro. L'errore che fanno molti atei è quello ragionare poco: se non ragioni vivi esattamente come ti dice la natura, magari anche con altruismo e buon senso. Se ragioni poco, rifletti sul fatto che per quanto ti riguarda, gli "altri" non ti devono interessare, e allora senti che l'egoismo sia la strada migliore. Ma se ragioni un po' di piú, dovresti accorgerti che noi abbiamo giá un modo di vivere nella nostra natura, nei nostri istinti: non siamo altro che oggetti fisici, e la felicitá si trova facendo ció che dice la natura(è un fatto evolutivo che non ci piace autodistruggerci o distruggere gli altri), perchè se esistiamo è perchè ci comportiamo in un modo che non decidiamo noi, ma che ci guida in una prospettiva di sopravvivenza della specie. Inoltre l'ateismo non è una religione, quindi ognuno puó pensare in maniera diversa. Ad esempio io credo, per logica, che la vita non sia solo una, ma che siano infinite(basta guardarsi intorno) e nel loro insieme indivenienti(come lo è un loop). Ho giá approfondito in post precedenti. |
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