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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
24-10-2015, 08.35.10 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Dio
Citazione:
Spero di non imbarcarmi con te nell' ennesimo batti e ribatti inconcludente. Non posso però non rilevare che onnipotenza divina + infinita bontà divina + esistenza del male costituiscono un insieme di tesi contraddittorio (con tutto ciò si può sempre affermare con Tertullino "credo quia absurdum": non é il mio personale caso, ma rilevo che é legittimamente il caso di tanti altri). |
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24-10-2015, 17.14.13 | #5 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 27-08-2014
Messaggi: 162
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Riferimento: Dio
Citazione:
Sgiombo ha assolutamente ragione nel rilevare che onnipotenza divina + infinita bontà divina + esistenza del male, costituiscono un insieme di tesi contraddittorie; quantomeno se ci si arresta ad una visione "catafatica" di Dio. Il che, è esattamente quello che sostengo io. Per questo, "a contrario", nel mio primo intervento, argomentavo che -a mio modesto avviso- il concetto di "onnipotenza", di "bontà", di "malvagità" (così come di "saggezza", "scienza", di "misericordia" ecc.), NON SI POSSONO ATTRIBUIRE "ONTOLOGICAMENTE" A DIO; ciò, in quanto trattasi di peculiarità legate intrinsecamente all'uomo, ed alla psiche "umana". Dio è puro ESSERE...senza nessun attributo, nè è suscettibile di "predicati verbali di sorta"; ragion per cui, è praticamente impossibile parlarne in modo intelleggibile (almeno per noi uomini). Nella stessa Bibbia, infatti, ne risultano spesso frasi semanticamente involute. Per esempio, in tale Sacro Libro (a parte i passi, probabilmente interpolati, in cui "parla" come un pastore nomade, per renderlo meglio comprensibile), Dio non dice mai: "Io sono onnipotente.", oppure "Io sono onniscente" ecc. Dice semplicemente: "Io sono Colui che sono!» (Es 3,14-15); cioè, non sono niente di definibile...SONO E BASTA. Meglio ancora: NON E' NULLA di quanto possiamo concepire! E quando, lo stesso Cristo, parla come DIO, e non come UOMO, ne risultano proposizioni del tutto incongrue e "non-sintattiche", in senso umano. Ad esempio, quando dice: “In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono”(Gv 8, 58). Se avesse parlato come uomo, avrebbe detto : "Prima che Abramo fosse, io ero". Ma no... Lui dice: "prima che Abramo fosse, Io Sono". Forse, nel senso che Dio è un eterno presente...non saprei. La realtà è che il linguaggio umano non si presta a definire DIO; ed è per questo che, personalmente, propendo per una concezione "apofatica" di DIO (pur accettando, necessariamente, quella "catafatica", nella preghiera...col conforto della Baghavad Gita). Concludendo, non sussistendo, in Dio, alcun attributo (di potenza, di volontà ecc.), la "leva" della aporia epicurea, perde ogni "fulcro" logico e semantico; pur mantenendo il suo valore, con riferimento ad una visione meramente "catafatica" di Dio. Tanto più, che Epicuro era pagano. |
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25-10-2015, 13.56.03 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Dio
Citazione:
Un po' sibilline mi sembrano queste ultime parole. L' argomentazione epicurea ha senso ed é ineccepibile (se si parla sensatamente). E fin qui siamo d' accordo. Non capisco che cosa si intenda per una visione catafatica di Dio. Se per Dio non si intende nulla di definito, allora se ne può dire tutto e il contrario di tutto (quindi fra l' altro che esiste e pure che non esiste), ma senza che le nostre parole abbiano senso. Come suona la prima citazione (Spinoziana) della mia "firma" in questo forum, "omnis determinatio est negatio": se non si determina il sìgnificato di ciò di cui si parla (attribuendogli taluni attributi di senso e negandogli talaltri), allora non si sa cosa si dice, ovvero i nostri discorsi si possono intendere in qualsiasi modo (nei modi più disparati compresi parecchi -o forse infiniti- reciprocamente contrari), non si dice in realtà nulla (di sensato). |
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25-10-2015, 14.47.43 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Dio
** scritto da sgiombo:
Citazione:
Sono d'accordo, ma c'è qualcosa ancora di più assurdo: un Dio che si fa uomo, chi ne ha mai sentita una più grossa? Pace&Bene --------------------------------------------------------------------- ** Il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è. - (Buddha) |
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25-10-2015, 21.58.20 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Dio
Citazione:
Chi l' avrebbe mai detto??? Mi tocca "perfino" di dichiararmi perfettamente d' accordo con DucinAltum! ...Non c' è più religione! (ma questa è solo una battuta di spirito, naturalmente). |
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26-10-2015, 09.36.27 | #9 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 27-08-2014
Messaggi: 162
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Riferimento: Dio
Citazione:
CATAFASI E APOFASI Mi spiego meglio, per chiarire le legittime perplessità di SGIOMBO: VIA CATAFATICA La "via catafatica" è quella della dimostrazione argomentativa; consiste nell'affermare di Dio tutto ciò che l'intelligenza umana ne può comprendere e spiegare. VIA APOFATICA La "via apofatica", invece, è l’affermazione dell’impossibilità di poter dire alcunché di positivo rispetto a Dio, cioè è la via per eccellenza del percorso mistico, quella attraverso la quale si giunge alla liberazione di tutti i contenuti determinati; tale concezione, risale alla tradizione neoplatonica (1), per la quale l’Uno è il principio (l’ipostasi), e può essere conosciuto solo per "viam negationis". Sgiombo ha ragione, quando scrive che se per Dio non si intende nulla di definito, allora se ne può dire tutto e il contrario di tutto (quindi fra l' altro che esiste e pure che non esiste), ma senza che le nostre parole abbiano senso. E' vero! Ma le nostre parole, se cercano di definire (o anche solo di parlare) di Dio, sono come i ronzii di due moscerini, posati sul ponte della Queen Mary, che discutono tra loro cercando di capire su che cosa diamine si siano posati; ma dubito che i loro ronzii possano portare a niente. Forse, se si alzano in volo, avendo una prospettiva dall'alto (non discorsiva), possono -imperfettamente- vedere la nave nella sua interezza, anche se in modo distorto, considerati i loro minuscoli occhi; ma non credo che capirebbero lo stesso di cosa si tratta. *** SPINOZA Quanto a Spinoza, in effetti, per molti aspetti (anche se non tutti), sosteneva più o meno quello che io scrivevo nel mio intervento introduttivo. Anche secondo lui, infatti, la concezione di un Dio , che agisce secondo certi fini e facendo uso di certi mezzi, non è altro, per Spinoza, che un indebito travestimento "antropomorfico" del divino; secondo Spinoza, infatti, non hanno senso dal punto di vista di Dio le umane valutazioni di bene e male, giusto e ingiusto: ogni cosa è come deve essere, per la sua appartenenza alla necessaria armonia della sostanza. Per cui, anche secondo lui, l'aporia di epicuro, ineccepibile "sub specie humanae mentis", non ha, però, alcun senso se riferita a Dio, in quanto fondata su umane valutazioni di bene e male, giusto e ingiusto. Ovviamente, la concezione di Spinoza è molto più ampia e complessa; qui, ho solo evidenziato uno dei suoi aspetti, con riguardo specifico al nostro tema. NOTE (1) Fra i Neoplatonici possiamo ricordare senza dubbio Plotino e Proclo, che probabilmente è stato il modello più importante di Dionigi l’Areopagita. Il Commentarium in Parmenidem di Proclo (diffuso in Occidente grazie alla traduzione di Guglielmo di Moerbeke) è molto importante perché segue da vicino la riflessione di Platone sul Primo Principio, che segue la via dell’analogia nella Repubblica e quella della negazione nel Parmenide. Un po' sibilline mi sembrano queste ultime parole. L' argomentazione epicurea ha senso ed é ineccepibile (se si parla sensatamente). E fin qui siamo d' accordo. Non capisco che cosa si intenda per una visione catafatica di Dio. Se per Dio non si intende nulla di definito, allora se ne può dire tutto e il contrario di tutto (quindi fra l' altro che esiste e pure che non esiste), ma senza che le nostre parole abbiano senso. Come suona la prima citazione (Spinoziana) della mia "firma" in questo forum, "omnis determinatio est negatio": se non si determina il sìgnificato di ciò di cui si parla (attribuendogli taluni attributi di senso e negandogli talaltri), allora non si sa cosa si dice, ovvero i nostri discorsi si possono intendere in qualsiasi modo (nei modi più disparati compresi parecchi -o forse infiniti- reciprocamente contrari), non si dice in realtà nulla (di sensato). |
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26-10-2015, 12.50.12 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Dio
Citazione:
Grazie per le esaurienti spiegazioni. Credo di rilevare un refuso: allorché scrivi "La "via apofatica", invece, è l’affermazione dell’impossibilità di poter dire alcunché di positivo rispetto a Dio, cioè è la via per eccellenza del percorso mistico, quella attraverso la quale si giunge alla liberazione di tutti i contenuti determinati" penso intenda la liberazione "da" tutti i contenuti determinati (ma non essndomi mai interessato del misticismo non vorrei sbagliarmi). |
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