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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
13-09-2015, 21.31.10 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Come può un insieme di incoscienze produrre una coscienza?
Citazione:
Il fatto é che non é la coscienza ad essere nel mondo materiale (e a porre di conseguenza il problema di come vi possa essere comparsa): il mondo materiale diviene come diviene senza interferire con la coscienza, ma presentando unicamente cause ed effetti fisici, non mentali e in generale coscienti (chiusura causale del mondo fisico o materiale). E' il mondo materiale ad essere invece compreso nella coscienza (di chi lo esperisce), la quale é il dato primario da cui partire per capire la realtà. Copio-incollo quanto ho recentemente scritto in un' altra discussione che secondo me esprime meglio quanto qui affermato sui rapporti materia-coscienza: Secondo me il problema si affronta correttamente se si pone la coscienza come dato primario, di partenza: la materia é nella coscienza (e non la coscienza nel cervello; né nei suoi costituenti materiali, né nelle sue "funzionalità algoritmiche", che infatti può possedere, almeno in linea di principio, anche un robot presumibilmente privo di coscienza). Ciascuno esperisce direttamente, immediatamente solo la propria esperienza cosciente e non si può essere certi di alcun altra (la cui esistenza non può essere dimostarla né tantomeno mostrata); tuttavia si può ammettere indimostatamente che ne esista una per ciascun uomo o anche animale di un certo livello di complessità (e anche per ogni potenziale robot sufficientemente sofisticato?) rilevabile da ciascuno nell' ambito della propria esperienza cosciente (o coscienza); ma non "dentro di essi", i quali sono già contenuti, per lo meno potenzialmente, in una certa esperienza cosciente (così si moltiplicherebbero assurdamente "coscienze entro coscienze", concetto peraltro senza senso anche solo considerato in se stesso; e d' altra parte nei cervelli naturali o artificiali si trovano solo "meccanismo materiali" -biologici o magari meccanici o elettronici- che sono "cose" ben diverse dalle esperienze coscienti "attribuite loro", o meglio: con loro postulabili essere correlate in un "altrove metafisico e non spaziale", per così dire). A mio avvviso si può sensatamente ammettere (ma non dimostrare) non che la coscienza sta nel cervello (il quale é un insieme di dati o sensazioni materiali presente, di solito solo potenzialmennte e/o indirettamente tramite l' imaging neurologico: neuroni, potenziali d' azione, ecc. nell' ambito delle esperienze coscienti di "osservatori"; e non: sensazioni esterne o materiali né interiori o mentali -qualia- propri delle coscienze di "osservati"), bensì che i cervelli stanno (di solito potenzialmente o indirettamente) nelle coscienze; nel senso che allorché in un' esperienza cosciente (per esempio la "tua") é rilevabile un certo determinato cervello (per esempio il "mio") in un certo determinato stato funzionale (non tutti, solo alcuni: per ore non si é coscienti di nulla durante il sonno), allora nell' esperienza cosciente "relativa a tale cervello" (p. e. la mia) accadono certe determinate sensazioni materiali o mentali, in una corrispondenza biunivoca fra stati funzionali cerebrali e sensazioni coscienti. Per me senza compiere questa sorta di rivoluzione copernicana é impossibile intendere correttamente i rapporti mente/cervello o coscienza (in generale; e nel suo ambito in particolare pensiero)/materia. Ultima modifica di sgiombo : 14-09-2015 alle ore 17.38.58. |
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14-09-2015, 01.05.34 | #8 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
Messaggi: 177
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Riferimento: Come può un insieme di incoscienze produrre una coscienza?
L'errore probabilmente come tu hai suggerito sta nel separare il contenuto di coscienza da tutto il resto,dimenticandoci che esso viene intuitivamente dato nella nostra mente,incosciamente. La Scienza (o dovrei dire forse la sua strumentalizzazione teorica) non ha aiutato nel far chiarezza,dando una valenza ontologica alla materia,che altro non è che un modello di spiegazione dell'universo. Insomma l'incoscienza come la intendiamo ora è semplicemente un pensiero staccatosi dalla volontà umana (il cosiddetto fenomeno),a cui l'uomo stesso ha deciso di subordinarsi. Non era questo lo scopo della Scienza,ovvero alienare l'umanità,ma anzi fornire uno strumento conoscitivo che potesse essere sempre messo in discussione,non accettato come assoluto. Le idee basate sull'esperienza dei fatti non sono infatti più vere di altre,poiché si basano entrambe su generalizzazioni del pensiero. Kant ci ha provato a dare un valore universale all'esperienza,ignorando l'inevitabile salto logico che una teoria deve fare per essere dimostrata.
Citazione:
Non credo proprio,in filosofia si cerca di scoprire ciò che è celato all'apparenza,mentre l'esperienza è considerata troppo debole per costituire un argomento,e non a torto. La filosofia DEVE partire dal nulla,senza pregiudizi che ostacolino il discernimento della verità. Ultima modifica di memento : 14-09-2015 alle ore 12.41.39. |
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14-09-2015, 13.18.57 | #9 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-06-2015
Messaggi: 172
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Riferimento: Come può un insieme di incoscienze produrre una coscienza?
Citazione:
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14-09-2015, 16.53.14 | #10 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
Messaggi: 177
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Riferimento: Come può un insieme di incoscienze produrre una coscienza?
Citazione:
proposizione,non dimostrabile,che si accetta come fondamento di una dimostrazione. |
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