Citazione:
Originalmente inviato da pepe98
Se la nostra coscienza dipende dall'ambiente circostante(compreso organismo e lo stesso cervello), ed esso muta nel tempo, allora dovremmo essere una persona diversa ad ogni istante (non solo per ogni organismo).
Ció si risolve dicendo che gli stati di coscienza sono istantanei, e la coscienza è l'insieme di questi stati, che differiscono da istante a istante e da organismo a organismo. Quindi la coscienza è unica per tutti noi, praticamente siamo la stessa persona. Tuttavia ogni organismo è un deposito di esperienze passate solo dal suo punto di vista, ed è la memoria a darci l'illusione di essere un singolo organismo.
Mi porto questa idea da circa un anno, e ormai mi sembra ovvia. Eppure vedo filosofi che ancora non lo sanno, che si chiedono cosa la morte...
Ora sappiamo pure cosa sono la nascita e la morte: Gli estremi temporali di una parte di coscienza prodotta da un determinato organismo.
Siete d'accordo?
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Manca qualcosa, questa tua teoria è solo la punta di un iceberg , va ancora sviluppata.Siamo parte di una coscienza assoluta(sembra che il tuo pensiero sia la degenerazione di quello romantico) , ma a chi appartiene questa coscienza assoluta ?Il rapporto tra coscienze cosa comporta?
Sono comunque contro la tua teoria per cui ogni istante noi siamo una persona ,una coscienza diversa.I nostri pensieri attuali non sono autonomi da quelli precedenti ,ma anzi completamente influenzati da essi .penso siano questi i punti in cui crolli la tua teoria che comunque è stata gia trattata dai filosofi , pensa ad hegel ,ma in modo più moderato .