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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
20-08-2015, 16.00.42 | #32 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: La contraddizione fenomenologica originaria
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21-08-2015, 20.09.00 | #33 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
Messaggi: 177
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Riferimento: La contraddizione fenomenologica originaria
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22-10-2015, 13.45.46 | #34 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 27-08-2014
Messaggi: 162
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Riferimento: La contraddizione fenomenologica originaria
MARAL scrive:
"Partendo dalla esperienza fenomenica ogni fenomeno può significare solo come storia di contraddittorio molteplice accadere che contraddice l’eterna identicità logica dell’ente. A questa foglia che mi appare ora verde e non può in alcun modo essere verde e non verde (o è l’uno o è l’altro) pur tuttavia appartiene il suo non apparire verde come sfondo significante necessario del suo attuale apparire verde, ossia del suo attuale significato. L’essenza di questa foglia, la sua struttura originaria, è pertanto la storia infinita degli apparire sempre contraddittori di questa stessa foglia. Essa non è quindi un concetto astratto che sovrasta alla maniera platonica i diversi contingenti apparire, ma al contrario è la storia unica e specifica di termini in contrasto che vengono via via a prevalere escludendosi reciprocamente, ma tutti compresi nella identicità originaria propria di questa foglia in cui si trovano in contraddizione." La problematica è intrigante. In effetti, se il molteplice accadere riguardasse effettivamente l'"ente", questo contraddirrebbe l’eterna identicità logica dello stesso. Però, si potrebbe anche sostenere che l'"ente" (rectius: l'"essere"), è sempre immobile e identico a sè stesso; e ciò che (sembra) accadere, sono solo le proiezioni della nostra mente su di esso. Mi spiego meglio con un esempio, rifacendomi alla "foglia verde" di MARAL. L'Essere è un bianco schermo cinematrografico, sempre immobile ed eguale a sè stesso: su di esso, noi (con la nostra mente) proiettiamo il videoclip di una foglia, che si sviluppa, inverdisce, ingiallisce...e poi appassisce definitivamente, e muore. Senza lo sfondo fisso dello schermo bianco, noi non potremmo proiettare le immagini in movimento della nostra coscienza; ma, in realtà, il movimento (e il presunto "divenire") è illusorio, perchè non c'è NULLA che "realmente" accada sullo schermo. O meglio, il movimento, l'"accadimento", il succedere del "verde", "giallo", "marrone" della foglia, in qualche modo, fantasmaticamente, "esistono" a livello di rappresentazione mentale "proiettata" sullo schermo dell'Essere immoto (un po' come nel caso dei sogni, delle allucinazioni o dei miraggi). Ma attenzione: la foglia, in quanto tale, "in sè" non esiste: a) nè come singola specifica foglia; b) nè come "idea platonica" di FOGLIA. Non "esiste" proprio, in quanto "ente" (se mi si consente il "calembour"): nè come particolare, nè come universale. Per cui, la contraddizione per la quale, come scrive MARAL: "...la foglia che mi appare ora verde, non può in alcun modo essere verde e non verde (o è l’uno o è l’altro)...", secondo me, è superata dalla circostanza "ontologica", per cui non c'è nessuna foglia di nessun colore; e quelle che a noi appaiono contraddizioni di un "ente", in realtà sono come i paradossi e le contraddittorie assurdità dei sogni. Chi mai se ne scandalizzerebbe, o cercherebbe di spiegarle razionalmente? Forse, quando un giorno ci "sveglieremo", realizzaremo che non c'è niente altro che un unico infinito schermo bianco; e, forse, un'unica infinita autoscienza dello stesso. Ma ammetto che tutto questo, va ben al di à delle mie facoltà di comprensione e di "asserzione"; per cui, quanto sopra ho scritto, valga solo come un fragile spunto euristico...che non vale nulla, fino a che non si riesca, in qualche modo, a "realizzarlo" direttamente. Sempre che le cose stiano veramente così. |