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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
05-02-2015, 11.08.59 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-04-2014
Messaggi: 193
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Riferimento: Riflessioni sulla propria nascita e sull'anima
Assolutamente la nostra nascita non è frutto del caso, guardiamoci intorno, il mondo, la natura, l'universo, è tutto così perfetto, necessario, logico. Noi siamo nati in questa perfezione, siamo effettualità. Per chi ci crede, la porta non esisterebbe se non esistesse il concetto di porta, l'essere è sempre l'essere del pensiero, e il pensiero è sempre il pensiero dell'essere. Non posso pensare ciò che non è, non c'è niente che non possa pensare. Anche noi eravamo un concetto, un'idea, assolutamente indeterminata, nella mente dei nostri genitori, nella mente di Dio, che è tutto, l'assoluto, ciò che non ha nulla fuori di sé. Noi siamo una parte di questo tutto, necessariamente, pertanto anche la nostra nascita, la nostra vita, è necessità immanente, non trascendente l'assoluto, sarebbe una contraddizione. Questa necessità immanente è anche infinita attività, movimento, divenire; nella sua assoluta indeterminatezza l'idea di essere e l'idea di nulla sono uguali, il non essere, assoluta negatività, deve necessariamente negarsi. Quindi venire all'essere, diventare qualcosa, divenire. Noi eravamo un'idea, la quale si è negata, per una Ragione, che essendo tale non è un caso, e quindi siamo nati, siamo venuti al mondo, esistiamo, cioè l'idea che eravamo è uscita fuori di sé. È tutto così logico.
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05-02-2015, 16.29.53 | #8 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-05-2012
Messaggi: 198
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Riferimento: Riflessioni sulla propria nascita e sull'anima
Citazione:
Non capisco : o non hai intimamente fiducia nell'eterno presente e lo consideri un oblio o ci credi ed allora non puoi parlare di oblio . Mi spieghi ? GRAZIE |
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06-02-2015, 15.14.27 | #9 |
Garbino Vento di Tempesta
Data registrazione: 13-05-2014
Messaggi: 147
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Riferimento: Riflessioni sulla propria nascita e sull'anima
X Nikelise
Garbino viene interpellato e risponde, sempre. Anzi invito chiunque a contattarmi nel caso che venga chiamato in causa perché di sicuro la cosa mi è sfuggita e non ho assolutamente problemi a mettermi in gioco ammettendo anche i miei errori se me lo si dimostra. Anche perché capire i propri errori significa, quasi sempre, crescere. Ti ringrazio per avermi rivolto la domanda sulla contraddizione che a tuo avviso si viene a creare tra eterno presente e oblio. E ti ringrazio perché mi permette di argomentare su quello che ho espresso e che capisco che possa sembrare contraddittorio. La parola oblio ha come significato il dimenticare, e nel pensiero comune lo si collega alla funzione tempo. In un eterno presente, dove non sia prevista la funzione tempo, lo scorrere è rappresentato dal movimento dei corpi celesti e per la vita dal nascere, divenire e poi morire. In altre parole si tratta di un rovesciamento della prospettiva. E in questo rovesciamento l' oblio diviene il presente stesso dove tutto continuamente si muove, si crea, si distrugge e si dissolve. Questo non vuol dire che precludo l' uso della funzione tempo, che invece trovo molto utile per l' organizzazione della vita sociale, ma pongo in evidenza che essa esiste soltanto per l' uomo ed è lui che l' ha creata per darsi un punto di riferimento che lo rassicurasse. La vita ama la menzogna perché la vita ama la vita. Questo uno dei concetti espressi da Nietzsche con cui costantemente è necessario fare riferimento per uscire dal circolo vizioso dell' importanza della verità. Spero di essere riuscito a risolvere il tuo dubbio, altrimenti sono sempre qui. Garbino Vento di Tempesta. |
07-02-2015, 19.46.45 | #10 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-05-2012
Messaggi: 198
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Riferimento: Riflessioni sulla propria nascita e sull'anima
Citazione:
Non ho bn capito . Se l'eterno presente prescinde dal tempo ed e' una dimensione che ci riguarda , nostra , nascita , vita e morte sarebbero una mera illusione , perche sempre compresenti . In tal caso perche' l'oblio ? Nietsche voleva evitare proprio il rimpianto dell'oblio per un vivere l'attimo sempre da leone e non da..... Personalmente questa tua frase : ''Vivi Zacksin. Vivi al meglio che puoi. Ciò che resterà di noi è soltanto il ricordo in chi ci ha conosciuto ed ha attraversato la nostra strada. Questo, caro Zacksin, è l' unico Paradiso in cui è possibile vivere.'' mi ha richiamato alla memoria i sepolcri del Foscolo , la corrispondenza d'amorosi sensi che darebbe significato alla vita e la vittoria sulla morte ma in Foscolo l'eterno presente non era uno scenario neppure rappresentabile . Invece un'altra cosa mi preme: questo paradosso dell'oblio e dell'eterno presente se dal punto di vista filosofico appare una contarddizione ( ancora lo e' per me ) al contrario dal punto di vista psicologico non lo e' affatto . Nel pensare psicologico conta quello che si sente , che si percepisce , che emerge dal profondo ed e' reale anche solo per quest'effetto che produce . Se tu associ oblio ad eterno presente una ragione tua , intimissima , c'e' e quella conta ed ha la sua piu' alta dignita' al di la' della logica di non contraddizione di cui il nostro inconscio si fa un baffo . Per me e' moooolto piu' interessasnte questo aspetto che quello della sua contraddittorieta' o meno filosofica . Che ne pensi ? |
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