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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
22-02-2015, 13.38.16 | #7 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: È veramente necessario attribuire una nascita(o creazione)all'universo?
"Panta rei", si crede avesse detto Eraclito, cioè tutto muta divenendo altro, tutto nasce e muore, inizia e finisce, tutto scorre come un fiume dentro al suo letto, un letto oscuro, insondabile, immutabile, che forma il percorso del Tutto che fluisce dentro questo unico alveo di senso , il Logos; chissà che non avesse ragione Eraclito, chissà che il Verbo dei cristiani non sia quel Logos, di certo , in tutto quel che muta, la nostra logica non può né verificare, né falsificare alcunché in modo assoluto, qualsiasi esperimento scientifico non è logicamente in grado di falsificarne un altro ,perché non si può dimostrare che esso viene svolto nelle medesime condizioni , proprio per il fatto che ..."panta rei"... tutto muta, un singolo esperimento non potrà mai essere ripetuto 2 volte nella stessa realtà che inesorabilmente scorre...
Ultima modifica di and1972rea : 22-02-2015 alle ore 18.57.17. |
22-02-2015, 19.56.02 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: È veramente necessario attribuire una nascita(o creazione)all'universo?
Citazione:
In quanto eterno è una mera potenzialità (= non-realtà), il quale si attua (=diviene reale; come “contenuto di pensiero”) solo per i limitati lassi di tempo nei quali qualcuno lo pensa (e solo se qualcuno lo pensa). Se non fosse esistita l ‘ umanità né alcun altra forma di vita pensante cosa sarebbe il teorema di Pitagora? Nulla! (Di reale). Anche se potenzialmente (cioè non affatto realmente: ciò non costituirebbe l’ accadere reale di alcunché) “sarebbe sempre” vero (il pensiero che) che la somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti è uguale all’ area del quadrato costruito sull’ ipotenusa. “L'idea è precedente alla cosa. La cosa, la natura, l'universo, procede quindi dal concetto” è una indebita inferenza: seguire a =/= procedere da (post hoc =/= propter hoc). Questo a parte il fatto che l’ idea non è alcunché di reale, ma solo la mera potenzialità (= non-realtà) dell’ attuarsi (= venire a realizzarsi, essere reale) del pensiero dell’ idea; il quale però allora, in quanto “qualcosa di reale”, di realmente accadente, non precede la cosa (la realtà del fatto che qualcuno pensi l’ idea), pena la violazione del PDNAC, ma le è contemporanea (è la stessa cosa; e questa è una tautologia). Ma tutto questo non ti ricorda la medievale questione realismo/nominalismo? |
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22-02-2015, 23.00.25 | #9 |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: È veramente necessario attribuire una nascita(o creazione)all'universo?
Non ho mai capito dove sta questa cosa (reale?) senza il concetto che la significa (irreale?) o viceversa, dove sta la forma senza la sostanza che le dà corpo o la sostanza senza la forma che la struttura, dove sta l'atto senza la potenza o la potenza senza l'atto. Il Monte Cervino senza il significato concettuale del monte Cervino. Forse qualcuno con maggiore volontà della mia riuscirà a tenerli separati, a me è impossibile. Non sono forse aspetti inscindibili della medesima realtà che presi da soli sono parimenti del tutto inesistenti?
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23-02-2015, 09.02.15 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: È veramente necessario attribuire una nascita(o creazione)all'universo?
@maral
Diogene: "Oh Platone, la coppa e il tavolo li vedo bene, ma la coppità (l'idea d coppa) e la tavolinità io non le vedo" Platone: "E' giusto, hai gli occhi per vedere la coppa e il tavolo, non hai la mente per vedere le idee di coppa e di tavolo" Ci dimentichiamo che senza idea di atomo noi non potremmo sapere cosa sia un atomo, chi ha mai visto un atomo? @sgiombo Per quanto riguarda il nominalismo, mi pare significativa un'osservazione di Piaget, che evidenzia come la percezione delle cose derivi dai sensi, ma che mentre la percezione ha un potenziale limitato dall'estensione degli organi di senso (possiamo vedere fino ad una certa grandezza, possiamo sentire fino ad un certo numero di decibel), le potenzialità deduttive e induttive della ragione sono invece illimitate. Tali potenzialità sono basate su categorie di pensiero universali, i concetti, senza le quali non potremmo sapere tutto ciò che sappiamo sul mondo esterno |