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17-07-2014, 11.49.49 | #13 | |
Utente bannato
Data registrazione: 23-06-2014
Messaggi: 147
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Riferimento: La scelta di Sisifo
Citazione:
Sei recidivo come il più incallito dei criminali... :-)))) Un "costrutto", non è un "concetto" astratto. Lo vuoi capire o no? Vuoi andarti a leggere la definizione di "costrutto"? Lo vuoi fare? Un "costrutto" è sangue, soffrenza, carne... NON E' UN CONCETTO DELLA MENTE. Dai, non farmi incazzare! Un "senso del suicidio" NON ESISTE. Non esiste nessun senso a nessun evento se non quello che TU gli attribuisci. C'è chi si spara perché è stato lasciato dalla morosa e chi, per lo stesso motivo, fa festa, mangia, si ubriaca e si porta a letto tutte le donne che conosce. C'è chi si suicida per la patria e chi, di fronte alla sola parola "patria", si mette a ridere. Il suicidio è una possibilità a disposizione, un'azione, che ACQUISISCE un senso nel momento esatto nel quale TU gliene attribuisci uno, PER TE. Ogni atto è TUO, non MIO o di qualcun altro e il significato di quell'atto è dentro di TE. C'è chi si impicca per solitudine e chi nella solitudine ci sguazza come un pesce. Chi si ammazza per i debiti e chi nei debiti ci vive allegramente tra caviale e donnine allegre. Capisci? E' lì, nei diversi modi di costruire le situazioni, le cose, gli eventi, che si rintraccia il "senso". Lo trovi nella vita, nell'azione che lo "svela". Bisogna PARLARE con le persone per comprendere. Bisogna abbandonare le proprie costruzioni, i propri giudizi, le stronzate della logica, dell'ontologia, della matematica e immergersi nel "mondo dell'altro", nei SUOI significati, nelle SUE costruzioni, nella SUA carne, nel SUO modo d'intendere le cose. Ma per farlo, devi sospendere i tuoi giudizi, i tuoi riferimenti, il TUO sistema di valori e di significati per guardare al mondo, con gli occhi dell'altro. Questa è la "comprensione". Questa è la via. Vedi, già parlare del suicidio come di qualcosa di "importante", di "drammatico", sottolinearlo come qualcosa di "speciale" è già tradire il PROPRIO sistema di valori che vede la vita come qualcosa di "prezioso". Non è così. Dipende. La vita può essere preziosa così come può essere un tormento insopportabile. Abbiamo poi diverse "costruzioni" di "vita" a seconda del contesto: donne, vecchi e bambini che muoiono in tempi di guerra tecnologica, sono "danni collaterali"... in tempo di guerra, la vita vale meno di una caramella e si ammazza senza tanti problemi... anche il valore della vita è contingente, foriero di rapidissimi mutamenti a seconda dei casi... il valore del suicidio non fa eccezione... non fa eccezione la morte... in fin dei conti, lo stesso Gesù è stato un suicida... FMJ |
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17-07-2014, 12.05.55 | #14 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: La scelta di Sisifo
Citazione:
All'esistenzialista dopotutto non occorre altro che la sua tragedia per quanto insulsa sia, anzi, sentendola insulsa essa è ancora più tragica, più beatificante e l'eroe tragico si sente felice del suo continuo suicidarsi figurato, perché il finale va pur sempre rimandato affinché la lacerazione dell'agonia continui a sanguinare sangue vero e non astratto, il mio sangue, il mio angosciato dolore che continuamente tutto il mondo mi rimanda e mi urla negli orecchi. Tutto l'universo allora si riduce a immagine del mio suicidio, come un buco nero che risucchia ogni cosa, poiché suicidio, il mio suicidio, è proprio ciò che solo ha senso per se stesso, è perfetto finché non accade e se accade è solo per stanchezza, perché sono spossato dalla mia perfetta tragedia, tragedia dell'universo intero in me medesimo riflessa. Vogliamo uscire da questo buco nero? Vogliamo provarci? Siamo in grado di farlo? e allora chiediamoci quante siano le categorie dello spirito e quante dimensioni abbia l'universo, se la terra ruota attorno al sole o se il sole ruota attorno alla terra, chiediamoci quante dannate dimensioni occorrano per una teoria delle stringhe coerente, ma del tutto indipendentemente dal fatto che sia più o meno utilizzabile, chiediamoci pure quale sia il sesso degli angeli o se sono ammesse specie di unicorni con le ali, oltre a quelle senza. Possiamo giocare un po' anche al gioco delle perle di vetro anziché sempre e solo a quello del buco nero? Che poi non è detto che nel primo non si trovino risposte per l'altro, risposte decisive, proprio come quello, già citato, che cercando l'ago in un pagliaio ci trova la figlia del contadino e non la butta via perché quella che ha trovato non è l'ago che cercava. |
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17-07-2014, 12.34.44 | #15 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 919
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Riferimento: La scelta di Sisifo
** scritto da FMJ:
Citazione:
Abbi pazienza FMJ, ma per "cause della vita" si intende da dove, come e perché, ha avuto origine la vita, l'essere, il pensiero, l'umano, sul pianeta terra? Perché se per caso così dovesse essere, nessun senso della vita, anche se costruito personalmente, potrebbe esserne scisso, altro che trattasi di due questioni diverse (te piacesse, eh!!). Nessuno puo' costruire un fine senza darsi un principio (ovviando la megalomania o l'utopia), anche se quell'inizio fosse costruito solo inconsciamente. Anche se a quel principio ci si puo' credere (obbligatoriamente) solo per Fede. Quindi tutti i significati che tu vorresti e saresti in grado di attribuire agli eventi in cui non riconosci alcuna causa, sarebbero validi solo grazie alla tua fiducia nel mistero della loro causa, fede profonda, surreale anche per qualcuno, ma niente di certo. Pace&Bene |
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17-07-2014, 15.23.05 | #16 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 193
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Riferimento: La scelta di Sisifo
Citazione:
Parlare come? Con il linguaggio che è una TUA costruzione? E come v'intendereste? Come immergersi nel "mondo dell'altro" se non si ha una piattaforma in comune? Come capire i SUOI significati se non li si paragona ai TUOI? Per intendersi c'è bisogno di una base in comune con la quale e nella quale confrontarsi. Esci dalle tue costruzioni fmj, il mondo le comprende ma non cambia per esse. |
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17-07-2014, 15.51.23 | #17 | |
Utente bannato
Data registrazione: 23-06-2014
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Riferimento: La scelta di Sisifo
Citazione:
FMJ Ultima modifica di FMJ : 18-07-2014 alle ore 12.59.37. |
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17-07-2014, 15.51.49 | #18 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La scelta di Sisifo
Citazione:
pofferbacco,....finalmente uno che tenta di capire la vita, che quanto meno ci prova, ci fatica....che ha capito gli orpelli e i fumogenì.... non so se ti ha aiutato solo il costruttivismo...da lì dove sei arrivato si parte... ed è già dura essere arrivati dove sei... ma penso che ciò che hai capito , le tue costruzioni le validificherai cercando negli altri qualcosa di te e viceversa....quello è il modello di validifcazione, capire le dinamiche delle armonie e delle melodie che ognuno suona con il suo strumento particolare di ciò che è umano, della dimensione chiamata umanità. Ma c'è un linguaggio universale che unisce le particolarità...quello stesso che ti aiuta a capire gli altri e quello per cui gli altri capiscono te. Lascia decantare e riposare quello che scrivi....chi ha occhi e vuole vedere ...rifletterà |
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17-07-2014, 16.06.18 | #19 | |
Utente bannato
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Riferimento: La scelta di Sisifo
[quote=Duc in altum!]** scritto da FMJ:
Citazione:
Scusa, ma secondo te, per dare un senso a qualcosa, se ne deve NECESSARIAMENTE costruire la presunta CAUSA? E costruendone le presunte CAUSE, se ne conferisce AUTOMATICAMENTE un SENSO? Legittimo, eh! Sono le TUE COSTRUZIONI. Mica le MIE. Le mie sono diverse. FMJ |
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17-07-2014, 16.54.17 | #20 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La scelta di Sisifo
** scritto da FMJ:
Citazione:
No, non capisco, sarà forse anche e soprattutto per il mio deficiente CV accademico, scolastico, ma, secondo il mio modesto e personale parere, le tue sovraelencate circostanze sono nient'altro che motivazioni al suicidio, e non il senso del suicidio; quello è oggettivo: noi amiamo la vita e non vogliamo trascorrerla in una condizione sgradevole, desideriamo, per liberarci da questo peso, allontanarci da essa. Nel gesto suicida è rappresentata la massima manifestazione della volontà umana: decidere di comprendere autenticamente sé stessi (e quindi risolvere d'una volte per tutte il Perché dei perché), anticipando i tempi casuali o già prestabiliti della propria inevitabile morte terrestre. Quindi ha lo stesso beneficio risolutivo per chiunque e non quello che uno desidera appioppargli. E' proprio a causa di questa volontà risolutrice, come soluzione definitiva alla buona battaglia che ogni individuo affronta, che il suicida viene raffigurato da Dante, nel suo Inferno, senza corpo. Un umano non piu' considerato umano, né in vita né da morto. Certo si potrebbe discutere di suicidio a suicidio, ma non è mia intenzione e volere, e aggiungo, solo per chi fosse interessato, Giuda Iscariota (modello suicida) non è condannato dalla Chiesa (come si pensa) alla dannazione eterna perché disprezza il dono della vita donatogli dall'eventuale Onnipotente o perché ha tradito Gesù, ma perché trasgredisce, senza piu possibilità di confessione e riconciliazione, a due dei sei peccati contro lo Spirito Santo (quando già uno è micidiale per la salveza dell'Anima): La disperazione della salvezza; L'impenitenza finale. Il primo è l'erronea convinzione che la misericordia di Dio non potrà salvarci perchè abbiamo commesso peccati troppo gravi, quindi a non chiedere il perdono, mentre l'impenitenza finale consiste nel non pentirsi in punto di morte dei peccati commessi. Pace&Bene |
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